Buongiorno Notters!
Eccomi qua, come promesso sono tornata, pronta a raccontarvi un’altra divertente e stuzzicante storia, l’ideale per questi giorni così tristi e grigi!
Pronti allora? Segutemi! 😉
TITOLO: Un amore da Oscar
AUTORE: J.J. Prescott
GENERE: Romance
PAGINE: 260
DATA PUBBLICAZIONE: 07 marzo 2020
EDITORE: Literary Romance
PREZZO: 1,99€ / 13,00€
SINOSSI
Nora Burke vive e lavora a New York come responsabile in uno degli Hotel più famosi e lussuosi della città. E indipendente, intelligente, dotata di un gran senso dell’umorismo, ma soprattutto incapace di tenere a freno la lingua. Ed è proprio la sua irrefrenabile parlantina a cacciarla nei guai il giorno in cui incontra il divo di Hollywood Evan McKinney. Tra i due sono subito scintille, ma lei è terrorizzata all’idea di impegnarsi in una storia che potrebbe finire con lo spezzarle il cuore. Inoltre, c’è qualcuno che non è per niente felice di averla tra i piedi… E così, Nora si troverà ad affrontare orde di fan inferocite, una minacciosa ammiratrice segreta, nonché un’assistente che proprio non vuol saperne di stare al suo posto. Una commedia brillante, ironica e romantica!
RECENSIONE
Attenzione possibili spoiler
A chi non è mai capitato di essere talmente tanto fissate con un attore da guardare il film di esordio almeno 50 volte e di appendere in ogni dove poster dove è raffigurato con un solo paio di jeans e tutto il resto alla mercè dei nostri sogni?
Oppure scrivere nel diario scolastico le proprie iniziali insieme alle sue, contornate da un cuore trafitto da una freccia?
Per non parlare dei “ti amo, sei tu l’uomo della mia vita, ti prego accorgiti che esisto!” che, a pensarci ora, vi scavereste la fossa da sole?
Ecco, tutto questo NON fa parte di Nora Burke.
Lei è una donna indipendente, carismatica, forte, e non ha certo tempo di sbavare appresso ad una star di Hollywood!
Rappresenta, infatti, tutto ciò che può esserci di più lontano dal mondo dello spettacolo… quel mondo artefatto, dove tutto trasuda finzione, dove ogni sguardo è un giudizio mal celato e ogni ricchezza uno schiaffo in piena faccia a chi è felice con poco.
La vita di Nora, invece, è fatta di cose semplici:
- Un lavoro che ama e che l’appassiona, che la fa sentire appagata e realizzata;
- Le cene settimanali con il suo strampalato papà, un uomo sicuramente unico nella sua stranezza, buffo per certi versi, ma è il suo più grande amico e confidente, nonché la persona che più ama al mondo;
- Le chiamate di sua mamma che, anche dall’altra parte del mondo, non manca mai di ricordarle quanta poca fiducia abbia in lei;
- La freddezza del suo capo, uomo impassibile e ingrato, che non è mai riuscito a farle un complimento;
- Le telefonate post-lavoro con Rhonda, la sua collega/migliore amica, la sua altra metà della mela, l’unica persona così simile a lei, in grado di non farla sentire mai sola;
- Le uscite con Rhonda e Simon, la boccata d’aria di cui ha bisogno per staccare da tutto il resto del mondo;
- Il suo piccolo e modesto appartamentino, che rappresenta al tempo stesso la sua conquista più grande, a dimostrazione del fatto che volere è potere.
E sono proprio queste poche e semplici cose che arricchiscono la vita di Nora, che non la fanno mai annoiare e le riempiono il cuore.
Non ha bisogno di grandi scossoni e stravolgimenti nella propria vita perché ha già tutto quello di cui ha bisogno (o almeno pensa!).
Beh si, tutto questo fino a che, per lavoro, non si imbatte in Evan McKinney.
Evan è “luomochenondevechiederemai”.
È bello, bello da morire, con quegli occhi azzurro cielo che trafiggono l’anima di chiunque ci si imbatta, quel capelli sempre perfetti e ordinati, quel sorriso da copertina e… beh, un culo che parla!!
Scusate il francesismo, del resto è una delle cose che più l’ha reso famoso, grazie alla scena girata sul set di “A perfect man for a wonderful girl”!
Sì, avete capito bene, Evan è un attore ed è FAMOSISSIMO! Assolutamente l’antitesi di Nora, che nella sua semplicità, ama mantenere l’anonimato.
E anche la vita di Evan è fatta di “poche” e “semplici” cose:
- Tour in tutto il mondo per la promozione del film che lo vede protagonista;
- Macchine talmente lussuose che noi comuni mortali non possiamo nemmeno guardare;
- Cene di gala ed eventi esclusivi, dove la parola d’ordine è “sono famoso, grazie”;
- Orde di fan inferocite pronte a strapparsi i capelli l’un l’altra pur di accaparrarsi un suo sorriso (e non vi dico che farebbero per un autografo!);
- Un autista privato, una fedele e devota assistente che gli sta perennemente alle calcagna manco fosse un pitbull;
- E beh, donne di tutto il mondo pronte a cascare ai suoi piedi…
Ma non Nora. Perché Evan rappresenta tutto ciò che lei non sopporta, tutto ciò da cui vuole tenersi alla larga, un mondo che non è il suo, e che non vuole assolutamente conoscere.
E poi, cosa da non poco conto, Nora è l’opposto di quelle modelle tutte tette e culi che gli gironzolano attorno! Lei è una donna normale, con le giuste curve dove servono e che non si fa problemi a mangiare una porzione in più di tiramisù (se ne rimane! ;p).
Per non parlare del carattere… uh, ragazzi miei! Non si può certo dire che sia una donna da galateo!
Ma Nora è bella proprio per questo. Con le sue imperfezioni fisiche, la sua lingua tagliente che non smette mai di dire la cosa sbagliata al momento sbaglio, pungente e tagliente al punto giusto, con uno spiccato senso dell’umorismo che sarebbe in grado di far sbellicare anche Venerdì della famiglia Addams.
Certo non è cieca, anche perché è impossibile non notare la bellezza di Evan, ma è proprio grazie alla sua amabile parlantina che si incontra/scontra con lui e avrà modo di conoscerlo più a fondo…
«E mi raccomando, vedi di non scioglierti quando arriva Mr. McKinney. Con un po’ di fortuna nel prossimo film magari mostra pure il davanti e se vale anche solo la metà del fondoschiena, l’Oscar lo vince garantito!»
Stavolta, lei non riesce a trattenersi e scoppia in una risata.
Io mi volto, e nel frattempo cerco di infilare l’IPad in borsa. Quando alzo la testa, ho modo di osservare meglio l’ospite che si sta registrando. Noto che ha un cappellino dei New York Knicks in mano. Alto, gran fisico, giacca di pelle, zaino su una spalla, Ray-Ban, barbetta incolta, capelli biondi volutamente spettinati. È voltato verso di me e mi sta sorridendo. Labbra da mordere. Poi si alza leggermente gli occhiali e non ha semplicemente due occhi: ha due fari color ghiaccio. «Mi auguro di tutto cuore che lei abbia ragione.»
Evan McKinney.[…] Sono in piedi davanti alla scrivania di Hammond.
[…] «Deve fare servizio in camera. Ore nove e quarantacinque. Suite Imperial Park, West Side. L’assistente del Sig. McKinney mi ha chiamato. Il nostro ospite ha chiesto espressamente di lei.»
Possibile che il grande, magnifico e famosissimo Evan McKinney abbia chiesto espressamente di lei?
Possibile che si ricordi di lei, che l’abbia notata?
No, non è vero… #ditemichestosognando!
Eppure quell’uomo, voluto da tutte ma che non è proprietà di nessuna, la coglie di sorpresa e la invita a cena. E lei è combattuta, perché è impossibile scordarsi il mondo da cui viene, eppure lui sembra così diverso da ciò che lo circonda.
Sembra una persona… semplice, proprio come lo è lei.
Educato, garbato, per niente vanitoso. E’ veramente difficile per Nora fidarsi, soprattutto dopo che l’uomo che credeva di amare più della sua vita le ha distrutto il cuore in mille pezzi e poi lo ha calpestato, con tutta l’indifferenza di questo mondo.
Ma si sa, cari Notters, che per ogni donna indecisa, c’è una migliore amica, nonché voce della propria (in)coscienza, pronta a scegliere per lei. Ed è proprio grazie a Rhonda che Nora accetta.
«Sei un’intenditrice. Fantastico. Che ne dici una di queste sere, da buona newyorkese, di mostrarmi un ristorante che ritieni eccellente?»
[…] «Signor McKinney, sarò lieta di darle tutte le indicazioni necessarie a farle passare una splendida serata e a gustare dell’ottimo cibo, ma non credo di riuscire a poterla accompagnare. Ho alcuni impegni prenotati da qualche tempo e lei, mi pare di aver capito, dovrà girare per alcune sere in notturna.» Questa me la invento sul momento.
Mi guarda stupito e io sto già rimpiangendo la mia risposta.
[…] Ok, adesso gli dico che scherzavo. La mia forza di volontà ha la consistenza della mozzarella filante su una pizza.
Abbasso gli occhi e mi mordo un labbro. «Be’, in effetti c’è un impegno che non è così imprescindibile, non dovrebbe essere un problema rimandarlo. Giovedì sera, se per lei va bene.»
Lui è di nuovo sorridente e radioso.
Ok, è ufficiale, Nora Burke è completamente cotta di Evan McKinney.
Il suo sguardo inconfondibile, quel sorriso adorabile, quel ciuffo che ondeggia elegantemente come se avesse vita propria e quel suo fare così dolce e impacciato, hanno irrimediabilmente fatto breccia nel cuore della nostra protagonista.
E ciò che più la stupisce, è che Evan sembra ricambiare in pieno ciò che lei prova.
Ed è così che la loro incredibile e a tratti impossibile storia d’amore comincia.
È così che i loro sguardi si incatenano l’un l’altro.
È così che i loro cuori cominciano a battere all’unisono.
È così che la passione li travolge, e di notte diventano un groviglio di pelle, sudore, ansiti e anime che si incontrano.
Perché si sono scelti. E anche quando sembra che il mondo ci si metta di impegno per ostacolarli, Evan sceglie sempre Nora e Nora sceglie sempre Evan.
Costretta a rivedere le proprie imposizioni mentali, a ricredersi sull’Evan persona, oltre che sull’Evan attore, Nora intraprende un viaggio sicuramente in salita, per il quale le serve tutto il coraggio di cui dispone.
Perché grazie a Evan, Nora ricomincerà a fidarsi del genere maschile e ricomincerà ad amare.
Ma una delle caratteristiche che più amo di Nora e di cui ancora non vi ho parlato è il suo essere buona e ingenua al tempo stesso. Ignora, quindi, che potrebbero esserci persone capaci di tutto, pur di non vederli insieme…
Sciolgo il nastro intorno alla scatola e alzo pian piano il coperchio. «Evan McKinney, tu mi vizi.» La scatola mi cade di mano e un grido soffocato esce dalla mia gola, talmente strozzato che lo sento appena.
Conto sette rose, o meglio quello che ne rimane. Di alcune c’è solo il gambo, altre sono marce o con i petali strappati. C’è del terriccio, ci sono foglie secche, spine, fili d’erba e vermi. E tra tutto quel che c’è manca quello che mi aspettavo di trovare. Nessuno si è preso la briga di scrivermi un biglietto.
Contemporaneamente, Evan parte, si allontana da lei, che si ritrova sola ad affrontare tutto questo.
Riuscirà il loro amore a sopravvivere a queste minacce?
Basta, mi devo fermare altrimenti vi spoilero tutto e non posso!
“Un amore da oscar” è un libro scorrevole, ironico, simpatico, accattivante.
Leggendolo, mi sono ritrovata spesso a sorridere e, ciò che mi ha stupito ancor di più, tante altre volte a ridere di cuore.
Nora è un personaggio fantastico, che tanto si avvicina alla normalità, Evan è un “famoso atipico”, ciò che tutte noi, da adolescenti, abbiamo sempre sognato.
Ed è proprio questo, secondo me, il punto di forza di questo racconto: la capacità dell’autrice di avvicinare i due mondi, così lontani e così distanti, con semplicità.
Perché tutte noi, da piccole, abbiamo sognato che quell’attore, quel cantante, quello specifico personaggio famoso si accorgesse prima o poi di noi.
E J.J.Prescott lo fa accadere. Trasforma l’impossibile in possibile, e questo fa sognare.
Le uniche “noti dolenti”, a mio modestissimo avviso, sono: il finale un pochino frettoloso e alcuni personaggi che si rivelano poi fondamentali, sono poco approfonditi.
Per il resto, ragazze, se avete voglia di sognare e ridere… leggetelo, subito!!
Edna
Il mio voto: