Recensione di “Come vento ribelle” di Francesca Prandina

Ciao Notters,
quello che vi racconto oggi è un libro che mi ha catturata, che ho finito con il cuore in gola e di cui oggi, mentre scrivo questa recensione, mi manca terribilmente.
E’ “Come vento ribelle” di Francesca Prandina.

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TITOLO: Come vento ribelle
AUTRICE: Francesca Prandina
GENERE: romance storico
EDITORE: Self-Publishing (precedentemente Butterfly Edizioni)
FORMATO: eBook/cartaceo
PAGINE: 424 pag

PREZZO: € 1,99/€ 12,48
LINK PER L’ACQUISTO: Come vento ribelle

SINOSSI

Utah, 1858. Sabrina conduce una vita tranquilla con sua madre Marie e non sospetta che tutto stia per cambiare. Cresciuta separata dal padre, ufficiale dell’esercito, e dai suoi fratelli, si trova costretta a seguirli al Forte quando Marie parte per Boston per accudire la madre malata. Vivace e irrequieta, circondata da uomini in un ambiente rude e scandito da regole nuove, comincia a mettere in discussione l’educazione femminile che la madre le aveva inculcato e la relativa libertà conquistata le donerà momenti spensierati in compagnia dei suoi fratelli. Tuttavia, la guerra tra Nordisti e Sudisti giungerà presto a distruggere quel delicato equilibrio e lei, giovane e testarda, affronterà la prova più difficile: cercare di affermare il suo ruolo di donna in una società patriarcale che può soltanto condurre guerre e rinnegare la pace. Francesca Prandina traccia il profilo di una donna coraggiosa pronta a tutto, anche ad arruolarsi, pur di non chinare il capo e di conquistare la propria indipendenza, in un romanzo sconvolgente che ricorda al lettore tutte quelle donne che, come Sabrina, hanno contribuito a restituire al genere femminile il suo diritto alla vita e alla libertà.
RECENSIONE
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Immaginate di avere 15 anni e vivere tra il 1858 e il 1865, ed essere la sorella più piccola di due valorosi soldati e soprattutto due amatissimi figli maschi. Immaginate di amare le lunghe corse a cavallo nelle praterie dell’Ovest ma di dover esser rinchiusa in un bustino che vi toglie l’aria e la libertà di movimento. Immaginate di innamorarvi dell’unico uomo che la vostra famiglia non accetterebbe mai perché è uno sporco sudista.Ecco questa è Sabrina la protagonista di questo libro, una donna in lotta contro la società e la cultura di quegli anni che la vuole remissiva e sottomessa ma lei proprio non ce la fa a stare buona in un angolo a fare ricami, aspettando di sposarsi, senza poter dire ciò che pensa a meno che non le venga dato il permesso di parlare. Sabrina, odia il frusciare delle gonne, il tintinnare degli orecchini e preferisce un vecchio paio di pantaloni dei suoi fratelli con la quale si sente libera di muoversi.

«Scherzi? È il vestito buono questo… che stupida sono stata ad arrampicarmi proprio con questo addosso! M’immagino già come si concluderà questa giornata: una bella predica a tavola sulle buone maniere e poi un noiosissimo pomeriggio a leggere la Bibbia…» pronunciò sconfortata.

Sabrina irriverente e ribelle finisce in un sacco di guai che la portano a rischiare la vita più volte, fino a farla arruolare nell’esercito travestita da ragazzino, ad essere catturata e torturata fino ad essere rimandata a Boston, rinnegata dal padre e da una madre che la vuole come bomboniera.

Ma lei lotta, non smette mai, neanche per un secondo, di credere che può avere di più da questa vita, lotte per se stessa per tornare al fianco dei suoi amati fratelli che in fin dei conti hanno imparato ad amare ed accettare la sua vera natura e ancora una volta finisce nei pasticci , la vita al Forte non è il posto adatto a una ragazza, ormai donna.
Ma è così che incontra l’amore della sua vita, Jack, un confederato, sudista , in un primo momento suo carceriere, ma che si rivela anche suo protettore. Come può provare sentimenti così contrastanti per quell’uomo?

«Chi diavolo sei? È possibile che tu sia una ragazza?» lo sentii borbottare tra sé mentre mi legava. Già, come poteva crederlo? Era quello che si chiedevano tutti. Da anni me lo chiedevo anch’io…
Sabrina non riesce a smettere di pensare a quegli occhi così azzurri che le mostrano tutte unnamedle sfumature delle sue emozioni… Quegli occhi che sognerà per anni prima di ritrovarli in un’altra delle sue improvvise avventure, quegli occhi che si sono innamorati di lei quando era travestita da ragazzino e che la trovano bellissima adesso che è una donna.
Jack era diverso, però… lui sapeva benissimo con chi aveva a che fare in realtà. L’aveva vista indossare i pantaloni e correre come una selvaggia in groppa al suo cavallo, l’aveva sentita pronunciare parole sfrontate e cercare di tener testa a un uomo come il capitano Quantrill.
Qualunque altro maschio avrebbe preferito darsi a gambe levate piuttosto che dire a una peste del genere che era diventata una bella donna. Quel complimento era troppo prezioso per poterlo dimenticare e Sabrina accarezzava in segreto il ricordo di quel momento come una ragazzina alla sua prima cotta per un uomo adulto.
Ed è così, arrendendosi finalmente all’amore che trova un po’ di pace per sé stessa e la forza di chiedere perdono al suo tanto amato padre, di scrivere a sua madre e la capacità di riunire nuovamente la sua famiglia dilaniata dalla guerra.Un romanzo scritto alla perfezione in cui personaggi inventati attraversano la vita di personaggi storici realmente esistiti, un libro che ha la capacità di tenerti con il fiato sospeso immersa in un mondo lontano dal nostro fino all’ultima pagina.

Ammetto di essermi talmente affezionata a Sabrina con i suoi grandi occhioni scuri, al suo modo di essere, a suo fratello Jonathan, alle dolcezze del fratello Robert , agli occhi di ghiaccio di jack, che quando ho chiuso l’ultima pagina mi sono sentita un po’ vuota e ho sperato in un immediato seguito, perché ci sono storie che ti rimangono sotto pelle, quelle storie che fai fatica ad accantonare sul comodino.

Grazie Francesca, per questa storia che ti entra dentro.

Valentina ❤
Il mio giudizio:

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5/5 stelle

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