Buongiorno, Notters.
Oggi vi parlo de “Il custode dell’etere“, primo capitolo di una trilogia storico fantastica che mi ha colto del tutto impreparata per più di un motivo. Non è il genere di lettura a cui sono abituata, soprattutto ultimamente, ma devo dire che, soprattutto sul finale, mi ha colpito in positivo.
TITOLO: Il Custode Dell’Etere – Il Risveglio delle Tenebre
AUTORE: Davide Di Lonardo
EDITORE: Savarese Edizione
DATA PUBBLICAZIONE: 1 gennaio 2020
FORMATO: Cartaceo
GENERE: Fantasy
PAGINE: 528
PREZZO: € 19,90
SINOSSI
Il male è sempre pronto a infiltrarsi nel nostro mondo. Forze oscure minacciano di trasformare Parigi, un tempo meravigliosa, in un barbaro regno del terrore. Il tiranno Lorcàn, spinto dall’odio verso la corruzione e l’ipocrisia della società in cui vive, è alla ricerca di alcuni antichi e misteriosi manufatti, le Pietre dell’Etere, cinque gemme leggendarie, capaci di liberare un potere inestimabile.
RECENSIONE
ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER
Siamo in Francia, anno 1770.
Sullo sfondo si percepiscono i malcontenti nei confronti della monarchia reggente. Nell’aria si sente il soffio del cambiamento, che spinge sempre di più per emergere. Aria di cambiamento…aria di rivoluzione.
C’è malcontento tra il popolo, ci sono dissidi un po’ ovunque.
L’aria che si respira è tesa, inizia a farsi sentire. Il regno dorato sta cedendo da tutte le parti.
E in tutto questo si ritrovano un manipolo di uomini valorosi che cercano di opporsi con tutte le loro forze all’inesorabile avanzare del Male assoluto…di una figura chiamata L’Oscuro.
Chi è questo essere malvagio e cosa vuole dai nostri piccoli grandi eroi?
Li chiamano La Resistenza. Loro sono l’ultimo baluardo prima della fine del mondo così come lo conosciamo. Loro sono gli unici che possono sconfiggere il Male.
Loro hanno una missione da portare a termine.
E, mentre la guerra fuori sta per scatenarsi, devono proteggere due neonati, i due gemelli Surrey, i piccoli Will e Danny.
Loro sono l’ultima speranza, loro sono la chiave di tutto.
Il destino del mondo sembra dipendere dal destino dei due gemelli, sembrano uniti da un filo rosso, ogni speranza è riposta in loro, che però sono inconsapevoli di questo pesante fardello.
Chi sono in realtà Will e Danny?
Cosa vuole la Resistenza da loro?
Perché tutti li cercano?
Di chi possono realmente fidarsi?
Solo l’uno dell’altro?
E chi è in realtà L’Oscuro? Perché sembra conoscere ogni loro pensiero, ogni loro mossa, ogni loro emozione…ogni loro più recondita paura?
Il filo tra luce e oscurità è sottile.
Dove finisce la luce? Dove inizia l’oscurità? Sono facce della stessa medaglia? Oppure sono qualcosa di inscindibile? Il confine è così labile, così fragile a volte…
Tutti abbiamo sia luce che oscurità dentro di noi.
Vi è magia ovunque, la si può trovare in ogni angolo del pianeta.
Quella che vi sto presentando è una storia a tutto campo. Vi è lo sfondo storico, Parigi con la sua Corte dei Miracoli, i suoi re dorati, la sua stupenda e inimitabile Notre Dame. Vi sono avvincenti duelli all’ultimo sangue nel Mare dei Caraibi e creature misteriose e leggendarie. Vi sono leggende che si perdono nella notte dei tempi e magici poteri.
Vi sono pietre misteriose che celano un potere inimmaginabile al loro interno.
C’è molto tra le pagine di questo libro. Veramente molto.
La magia all’inizio è poco visibile, si nasconde ai margini della storia, la percepisci ma non la vedi, poi, a un certo punto, esplode in tutto il suo splendore.
“Avanzò fino al portone di quercia e scese i gradini di pietra fino al cortile esterno. Quindi, levò in aria il suo elegante bastone da passeggio, sferzò l’aria circostante e batté un colpo con l’estremità inferiore sul pavimento lastricato. Improvvisamente la punta del bastone si illuminò di un bagliore accecante e dalla pietra su di essa sprizzarono scoppiettanti scintille e spirali di fumo blu. Poi accadde qualcosa che nessuno mai aveva visto, qualcosa che chiunque avrebbe detto impossibile anche solo da immaginare. I mobili in una stanza accanto all’atrio d’ingresso tornarono volando al loro posto, i candelabri appesi alle pareti di pietra tornarono a fiammeggiare illuminando le stanze di un bagliore dorato, i soprammobili d’oro e d’argento si ricomposero a mezz’aria e persino le piccole margherite e i ciuffi d’erba spuntati tra le lastre della pavimentazione scomparvero.
[……]
Così l’edera e i rovi liberarono la fontana nel cortile che riprese a zampillare, in una miriade di spruzzi d’acqua fresca e limpida; i pezzi di vetro sparsi sul pavimento andarono a ricomporre le vetrate delle finestre, tegole cadute tornarono al loro posto sui tetti, buchi e incrinature si ripararono ovunque, le pareti e le scalinate furono ripulite all’istante. Fra mille tintinnii e scricchiolii anche i lampadari di cristallo si riavvitarono nelle stanze e, in un batter d’occhio, l’opera fu ultimata.”
Partito lentamente, molto lentamente per i miei gusti, per come sono in genere abituata a leggere, a un certo punto mi è letteralmente scoppiato tra le mani: un susseguirsi di colpi di scena, di segreti finalmente svelati, di bugie scoperte, di rivelazioni da cardiopalma. Da mettersi le mani nei capelli!!! Era tutto così calmo fino a un attimo prima e poi…una tragedia!!!
Ora che ho lasciato passare un intero giorno da quando ho chiuso il libro inizio ad avere le idee più chiare. L’autore, secondo il mio modesto parere, è stato furbo (anche un poco “cattivello” a dir il vero, che non me ne voglia!!!): ti ha accompagnato lentamente tra le pagine della storia, ti ha mostrato paesaggi esotici, ti ha fatto ammirare Notre dame de Paris in tutta la sua magnificenza, ti ha fatto affezionare ai gemelli Surrey, te li ha fatti conoscere come facessero parte della tua di famiglia e poi…quasi all’improvviso…un colpo di mannaia è quasi calato sulla tua testa! Gli ultimi capitoli li ho letteralmente divorati con il fiato in gola, un finale ricco di stravolgenti colpi di scena.
Sarò onesta con voi, all’inizio ho fatto veramente fatica a seguire la storia.
Non riuscivo a capire se fosse per un mio problema (sono abituata a un genere di fantasy diverso, più “scoppiettante”) o dipendesse dal libro in sé. Sinceramente non l’ho ancora capito adesso, credo sia un mix di entrambi i fattori. Devo dire che le descrizioni sono minuziose e molto dettagliate, molto realistiche, così realistiche che a volte ti sembrava addirittura di sentire il soffio del vento e questo lo ritengo un pregio. Il lessico è ricercato, aulico, a tratti austero…solenne. In ogni capitolo, in ogni parola si nota il grande impegno dell’autore, quello che penso sia stato un immenso lavoro, svolto con notevole cura e dedizione. Nessuna parola è lasciata lì al caso. Ogni parola sembra avere un peso sulla storia in sé.
All’inizio ho trovato un poco difficoltosa una lettura del genere: impegnativa perché mi portava ad aprire ogni due per tre il dizionario (confesso che in questo ho apprezzato la comodità di leggere sul Kindle che ce l’ha incorporato 😜). Al tempo stesso, però, quando ero sul finire del libro l’ho trovata affascinante: è un carattere distintivo di questa storia. Sembra di teletrasportarsi in un’altra epoca. E credo che sia quello che si può definire obiettivo raggiunto. Come mi ha fatto notare un’amica in fondo la storia è ambientata nel 1700 e tutta questa ricercatezza minuziosa del linguaggio risulta essere la scelta migliore per il contesto storico in cui ci troviamo: risulta quindi praticamente perfetta, non poteva essere diversamente che così, ci calza a pennello se la si osserva in un’ottica più ampia.
Nel mio piccolo, è stata una mia sensazione, magari mi sbaglio, ho percepito un omaggio nei confronti dei classici fantasy, come ambientazioni, come descrizioni.
In più di un punto mi sono chiesta se l’autore, se Davide, fosse come me un appassionato de Il trono di spade. Se così fosse, lo ringrazio e devo dire che ho apprezzato molto quel piccolo omaggio. Magari non era voluto, magari sì, sarei curiosa di scoprirlo 😉
“Temi il tuo passato. Hai paura che esso possa riversarsi su di te, facendoti venire a conoscenza di cose terribili, facendo vacillare il tuo mondo fino a ridurlo in frantumi. Non hai nulla di cui vergognarti, Will. La tua storia è fatta di orrore e sofferenza. Pochi sarebbero in grado anche solo di immaginare ciò che hai passato, e per questo la tua paura è più che giustificata. Ma ricorda sempre che dal passato possiamo imparare molto. La vita è già abbastanza breve, non sprecarla a navigare tra i ricordi e il rimorso. Rischieresti di annegare nei sogni. La paura ti svuota l’animo di ogni ricordo felice, spazza via pace, serenità, speranza… e così il tuo cuore diventa il covo desolato di una terribile malattia. Ma bada bene: solo la luce può squarciare le tenebre.”
“Quale luce?”fece Will.
“La luce dell’amore”rispose Valtar con un sorriso.
Un altro aspetto che mi è piaciuto molto è stata quell’aura di saggezza che traspare in alcuni personaggi unita ai valori che diventano protagonisti essi stessi della storia: libertà, lealtà, coraggio, integrità, sincerità, la famiglia e, ultimo ma non meno importante, l’amore.
L’amore sopra ogni cosa. L’amore fraterno che sconfigge e supera ogni ostacolo, l’amore tra due amici che rende più forti, l’amore tra una madre e un figlio che non ha mai fine e va anche oltre la morte, l’amore tra due innamorati che può portare all’estremo sacrificio…l’amore che guida ogni passo lungo l’impervia strada della vita.
E così siamo arrivati alla fine, alle conclusioni. Lo consiglio? Sì. Perché è più dei punti lenti, che magari avrei sfoltito a volte. È più della continua ricerca di parole “importanti” che a volte toglievano leggerezza alla storia. È più delle descrizioni minuziose che si susseguivano. Perché dal 70% in poi circa è un susseguirsi di colpi di scena ed emozioni che ti lasciano il fiato. È un perdersi per poi ritrovarsi. È un soffrire assieme ai protagonisti. È uno sperare in un futuro migliore. Questo è il primo volume di una trilogia? Mi viene male e bene allo stesso tempo! Male visto com’è finito, bene visto che non è finito.
Questa storia, per me, merita un’opportunità.
Serenella
Il mio giudizio:
Voto: 3,5 stelline
Ottima recensione
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