Buongiorno, Notters!
Oggi è con grande, grandissimo, piacere che il blog partecipa al rewiew tour di Invisible sun di Elle Eloise, un new adult che mi ha fatto battere forte forte il cuore e che mi ha conquistato fin dalla prima pagina, fin dalla prima riga, fin addirittura dalle prime frasi, fin dalla dedica che mi ha colpito subito: Dedicato a chi ha un sole invisibile dentro di sé, a chi crede nelle streghe e nelle piante rampicanti con fiori a forma di stella.
Titolo: Invisible sun
Autore: Elle Eloise
Editore: self publishing
Data pubblicazione: 3 novembre 2020
Genere: romance new adult
Formato: ebook/ cartaceo
Prezzo: € 1.99 / € 11.57
SINOSSI
ROOMMATE TO LOVERS ROMANCE – ROMANZO AUTOCONCLUSIVO
Mi sentii improvvisamente esausto, sconfitto. «Non volevo una storia di sesso, Fiona.»
«E cosa volevi?»
Scrollai le spalle. «Baciarti.»
Mi appoggiai allo stipite della porta della mia stanza e incrociai le braccia.
«Volevo baciarti. E quando l’ho fatto ho voluto farlo ancora. E ancora. E ancora.» Deglutii, senza fiato. «Ti è mai capitato che un singolo bacio ti desse la sensazione di cadere dentro qualcuno? Sono volato giù da una cascata, Fiona, e adesso sono immerso nell’acqua fino al collo.»
Per lei, Edo è un vero eroe: come altro definire qualcuno che salva la vita di un bambino, per poi dileguarsi senza pretendere nemmeno un grazie? Lei prova da subito una profonda fiducia nei suoi confronti, ricomincia a credere che nelle persone possa nascondersi un sole invisibile che le sprona a fare la cosa giusta, a non perdere la speranza, a cercare germogli anche in terreni poco sani. Si fida così tanto di quell’introverso ragazzo con il volto ferito, da convincerlo ad affittarle una stanza del suo appartamento e a farla entrare nel suo piccolo mondo, fatto di abitudini inattaccabili, di dolorosi ricordi e di ragazze senza volto alle quali non cede mai il suo cuore.
Al primo incontro, lui paragona Fiona a un fastidioso folletto invadente, con un sorriso che emana la luce del sole, non per questo innocuo. Quando, durante una notte fatta di tuoni e di fulmini, lei ricompare proprio davanti a casa sua, fradicia di pioggia, lui non vede più soltanto il sole. Trova due lune fluorescenti al posto degli occhi, capaci di emanare pericolosi sortilegi d’amore e di fargli compiere azioni inaspettate. È così che Fiona entra nella sua vita fatta di schermi e di cancelli, di una casa vuota che ha congelato il passato e di lenzuola che hanno visto più ragazze che lavaggi. Lui non ha tempo per i sentimenti, non ha il cuore per l’amore. Eppure, inevitabilmente, il suo universo comincia a popolarsi di piante magiche che si arrampicano sui palazzi, di piccole lune che fingono di essere occhi e di liane d’oro che nascondono segreti.
Dopo la serie “How to disappear completely” e l’autoconclusivo “Close to me”, Elle Eloise torna con “Invisible Sun”, travolgente storia d’amore che fiorisce fra le mura di un vecchio appartamento torinese, quando un ragazzo e una ragazza decidono di aprire il loro cuore l’uno all’altra.
RECENSIONE
***Attenzione possibili spoiler***
Fin dal primo istante ho percepito un’aura magica, fuori dall’ordinario… e ho intuito, ho capito che tra le mani avevo un piccolo gioiellino che mi avrebbe regalato non poche emozioni. Sto imparando a conoscere piano piano lo stile di Elle e sentivo che non mi avrebbe delusa nemmeno questa volta. Ma, sinceramente, non ero così tanto pronta al turbinio di emozioni che mi avrebbero travolta da lì a breve. È stato devastante, è stato catartico. Elle ha un modo di scrivere che ti accarezza, che ti scivola addosso come una calda coperta, pronto a riscaldarti, che ti entra dentro, che ti penetra fin dentro le ossa, che arriva dritto al cuore. E dopo tu non sarai più la stessa.
Può bastare un attimo, un fugace, isolato istante per stravolgere una vita e cambiarla per sempre? Per prendere in mano un cuore e non lasciarlo più andare? Sì, un solo istante può cambiare una vita. Ed è quello che succede a Edo e a Fiona.
Il primo incontro, quello che non si scorda mai e che rimane indelebile nella mente e nel cuore.
Edoardo Pellegrini e i suoi indefinibili occhi malinconici del colore dell’acqua. Edoardo e la sua zolla di capelli fluorescenti.
Edoardo e le sue ferite ancora fresche.
Edoardo e la sua voglia di invisibilità.
Fiona e i suoi grandi occhi luminosi. Fiona e il suo perenne sorriso luminoso. Fiona e il suo piccolo cuore palpitante.
Lui ricominciò a disegnare, così provai ad allungare il collo per dare un’occhiata. Annaspai. Era un sole. Un sole stilizzato, a forma di girandola, ma era coperto dalle nuvole, per metà, come la sua faccia.
«Un sole invisibile.»
Prima o poi avrei capito l’importanza di non parlare a sproposito. Prima o poi. «Come?» Mi fissò di nuovo. Stava guardando proprio me, dritto nei miei occhi. Fu come avere il cuore nel palmo della sua mano.
Ti prego non essere cattivo.
Ti prego non stringere quella mano.
Due persone che non potrebbero essere più distanti e più diverse. Eppure…
Passano gli anni e non molto sembra essere cambiato.
Fiona è sempre lì, con il suo sorriso splendente, con il suo essere così sunshine, un raggio di sole per chiunque la incontri.
Edoardo, invece, è sempre più alla ricerca dell’invisibilità: più che presenza tende a rappresentare un’assenza. Sfigurato sul lato sinistro, con i suoi inquietanti tatuaggi, i capelli perennemente scompigliati, abili a nascondere il suo orecchio mozzo, lui stesso abile nello scivolare nell’anonimato, desideroso soltanto del dono dell’invisibilità.
Edo non la riconosce, non sa chi sia quella cosetta insignificante e minuscola, dai biondi capelli ispidi e dagli occhi vispi e curiosi, quel folletto dei boschi che nasconde una piccola treccia tra il cespuglio che si ritrova in testa. Una piccola treccia che, pensando di non essere vista, accarezza di continuo. Una nota ribelle? Un piccolo segreto da custodire? Fiona sembra appartenere a un altro mondo, un mondo fatto di soli splendenti, piante rampicanti e fiori particolari.
Qualcosa in lei lo colpisce. Proprio lui che ha innalzato muri su muri, tutti di cemento armato.
Sembra più infastidito che altro. Ma è pur sempre un’emozione no?
Un altro sorriso al sapore del sole.
Raggiante, ecco come avrei descritto questa ragazza in una sola parola. Rimasi in silenzio, dentro la mia ombra, al sicuro.
Era piccolina, eppure faceva paura.
Fiona sorride come se avesse un sole al posto del cuore, troppo abbagliante
per Edo, abituato a vivere nell’oscurità.
Fiona sorride, un sorriso sempre vero, nulla di artefatto, e il mondo sembra illuminarsi ancora di più. Fiona è una luce abbagliante, il suo sorriso sa di sole. Lei stessa è un raggio di sole. Troppo, veramente troppo per Edoardo.
Ma è veramente oro tutto quello che luccica? E i sorrisi di Fiona sono veramente tutti così…ricchi di sole come vuole far credere? E se, a volte, stesse solo recitando una parte? Lei, in fondo, è Sunshine, un raggio di sole luminoso, sempre allegra, sempre disponibile, sempre positiva e ottimista, sempre con una buona parola per gli altri, sempre altruista, sempre felice. È questo che la gente si aspetta da lei. Non certo una Fiona cupa, ombrosa, in preda alla disperazione, persa, perduta… rotta… spezzata. Fiona deve continuare a brillare. Sempre e comunque. Nonostante quello che le accade, dentro e attorno a lei.
Avevo sempre dispensato sorrisi a tutti, tranne che a me stessa, ignorando il vuoto che dentro si stava prendendo sempre più spazio.
Fino a non lasciare niente, solo il guscio. Un bel guscio vuoto e una faccia sorridente.
Come avevo fatto a ridurmi così?
Eppure… e se a volte le aspettative degli altri fossero troppo, un peso gravante da portare? E se, invece, a volte, volessi solo lasciarti sprofondare e nel dolore affondare? Se solo volessi essere capita, compresa e accettata per quello che realmente sei, con i tuoi pregi, i tuoi sorrisi luminosi, ma soprattutto con le tue zone d’ombra e i tuoi demoni interiori? E se in realtà pensassi di essere un mostro? Se in verità pensassi che tutto quello che ti è successo è soltanto colpa tua? Tua e del mostro che ti porti dentro? E se ti venisse a mancare la terra sotto ai piedi, parte del tuo stesso cuore e anche l’appoggio delle persone che ti sono accanto e ti dicono di amarti? E se volessi smettere di fingere? E se ritenessi che Sunshine è morta?
Inutile insistere, la vita a volte girava per il verso giusto, altre volte invece ti veniva addosso.
A me era venuta decisamente addosso negli ultimi due anni, e cinque mesi prima aveva fatto retromarcia per schiacciarmi meglio sull’asfalto ed essere sicura che non mi rialzassi più.
Non piangevo da settimane, ma c’era qualcosa in tutta quella storia che mi stava tirando fuori lacrime con la forza.
Avevo riposto in questo ragazzo le mie poche speranze, avevo desiderato la sua mano.
Aveva raccolto quel bambino dai binari ed era stato un eroe, anche se lui non voleva ammetterlo.
Forse non avrebbe fatto la stessa cosa con una ragazza di venticinque anni che avrebbe dovuto essere perfettamente in grado di tirarsi fuori dai binari da sola.
Invece io me ne stavo immobile, ad aspettare il treno che mi avrebbe travolta senza provare a ribellarmi.
Un cucciolo abbandonato sotto la pioggia scrosciante.
Un piccolo folletto alla deriva.
Che bussa alla porta di Edoardo.
Senza più nulla da perdere.
Con la piccola speranza di potersi salvare.
Edoardo, Edo… l’eroe imperfetto. Non è bello nel senso lato del termine, è molto di più. La sua è una bellezza del cuore che lo rende affascinante a dismisura. Ha un’anima pura che tiene nascosta, ma che quando libera brilla più di una supernova.
In fondo, quando rimani ferito più di una volta, quando le cicatrici che ti porti dentro sono così profonde da sanguinare ancora, cosa puoi fare se non innalzare muri o fuggire?
Edo non vuole legami né essere al centro dell’attenzione.
Pensa che l’invisibilità sia un dono, che sia libertà.
E l’ultima cosa che vorrebbe è avere quel folletto così sincero e diretto, quella strega dagli occhi fluorescenti e dai capelli che sembrano piante rampicanti nella sua vita. Eppure…
«Da quanto?» domandai.
Mi lanciò uno sguardo stranito. Sospirò, stanco di questa discussione.
«Da quanto…Che cosa?»
«Da quanto tempo ti sei convinto di non valere niente?».
Era quello che chiedevo a me stessa tutti i giorni, da due anni.
Feci in tempo a vedere la rigida maschera che aveva appiccicata alla faccia smontarsi pezzo per pezzo, prima che si allontanasse per tornare nella sua auto.
Agli occhi di Edoardo Fiona è…disarmante. Ora un folletto impertinente, ora una bellissima strega dagli occhi scintillanti, ora un buffo pupazzetto con la testa ciondolante, uno di di quelli da mettere sul cruscotto della macchina, ora una sirena dal canto ammaliante.
È ironica, buffa, sincera e schietta e ha dei poteri magici: ha il potere di abbattere i muri e di sciogliere i cuori.
Anche se nasconde tutte le sue fragilità, tutte le sue cicatrici, tutte le sue zone ombrose. Vorresti solo abbracciarla, dirle che andrà tutto bene, che può fidarsi, che può lasciarsi vedere in tutto il suo splendore, anche con i suoi lati oscuri, anche con quella desolazione che si trascina dietro.
Fiona è una forza della natura e, come un uragano, entra nella vita di Edo e, come con le sue amate piante dai fiori a forma di stella, compie un miracolo: quello di far rifiorire il cuore del ragazzo.
Invisible sun è una storia che fa ridere, che fa commuovere (a me qualche lacrimuccia l’ha fatta scendere, soprattutto riguardo alla treccia di Fiona ❤️), che stride, che urla, che graffia, che squarcia il velo dell’apparenza, che fa brillare dall’interno, che ti scalda nel profondo, che ti fa indignare, che ti fa arrabbiare, ma arrabbiare sul serio (se pensi che per certi versi non è così tanto lontana dalla realtà). Ogni parola è un colpo sordo all’anima. Una martellata farebbe molto meno male.
È un pugno allo stomaco, forte, deciso. Un pugno in grado di stenderti. Eppure…non è quello che a volte, molto spesso, fa la vita? Ti stende, prova a metterti al tappeto, a tenerti giù finché non ti arrendi, ma tu, ora testardo, ora guerriero, non cerchi forse di rialzarti, una, due, cinque volte? “Per ogni volta che cado, io posso rialzarmi”, recitava una canzone diversi anni fa (🤪) e, leggendo la storia di Edo e di Fiona mi è tornata in mente. È il canto (il grido!!!) di chi non si arrende alla prima difficoltà e nemmeno di fronte all’ultima. Per quante volte la vita ti schiaffeggi o ti sputi addirittura in faccia. E qui, occhi a cuoricino, cuore sul palmo della mano, c’è racchiusa l’essenza stessa di questa storia: esiste un sole invisibile dentro ognuno di noi.
Un sole coperto dalle nuvole, che non si vede ma che c’è. E che, prima o poi, tornerà visibile. Come la speranza di qualcosa di positivo, di bello. Perché c’è sempre una speranza. E il sole esiste per tutti, è dentro ognuno di noi, bisogna solo avere la pazienza di cercarlo…oppure permettere che qualcun altro lo faccia brillare per noi. Perché non vi è nessuna debolezza nell’aprirsi a un’altra persona, perché non vi è alcuna fragilità nell’abbassare le difese e lasciare che gli altri ci vedano per quello che realmente siamo: persone fatte di carne e ossa, sangue e sogni, desideri e speranze, buchi neri e soli luminosi, cicatrici profonde e sorrisi di chi, ancora una volta, ce l’ha fatta.
Fiona ed Edo
Edo e Fiona.
Due solitudini che si sfiorano, che si uniscono, che si fondono. Che cadono l’una nell’altra.
Basta che si sfiorino per sentire una forte scarica elettrica. E l’elettricità la senti anche nell’aria.
Un bacio, ancora un altro bacio.
È fame, è disperazione.
È più del semplice desiderio.
È cadere dentro una persona.
La sua improvvisa tristezza mi aveva messo tristezza.
Ci rispecchiavamo molto, io ed Edo.
Se lui sorrideva mi veniva facile fare un sorriso.
Se lui era malinconico mi trasmetteva malinconia.
Stavamo diventando come due mimi che simulano i movimenti l’uno dell’altra, senza mai toccarsi o interagire davvero?
No, credevo piuttosto che fossimo entrambi due persone con i nervi scoperti che percepivano più degli altri tutti i sentimenti che li circondavano e finivano con l’assorbirli e farli propri.
Il destino esiste? Quello che ci succede è sempre quello che ci meritiamo? Nel bene e nel male? Oppure sono solo eventi, situazioni, emozioni, “casini” che ci capitano e che noi dobbiamo imparare ad affrontare e gestire…e a volte anche a superare?
Non dobbiamo dimenticare che la vita è sì quello che ci succede, ma soprattutto come noi reagiamo a quello che ci succede.
D’altra parte, però, anche il destino ha la sua responsabilità, quando fa incontrare due anime spezzate e le ricompone lentamente, pezzo dopo pezzo, fino a che la luce non esplode e illumina ogni cosa.
Due anime che si incontrano e che si scontrano. E che si fanno del bene a vicenda.
Sono due esseri spezzati, a cui la vita ha tolto, strappato veramente tanto. Non possono fare a meno di avvicinarsi. Così simili e così diversi al tempo stesso. Si avvicinano, sempre di più, meno soli, meno tristi. Meno dolore nel petto. Un battito nuovo a guidarli.
Ogni parola scritta è una stilettata al cuore.
Anche Elle, come Fiona, ha un potere: quello di emozionare attraverso le sue parole.
Ha il potere stesso delle parole.
Parole che partono dal cuore e che ad altri cuori arrivano.
Ho amato veramente tanto sia Fiona che Edoardo.
Fiona con il suo sorriso luminoso, la sua piccola treccia nascosta, i suoi incubi che non erano solo incubi, tutto quello che nasconde dietro la sua maschera alla Sunshine. Non fraintendetemi però, Fiona è la persona più sincera e vera che esista, è solo che le altre persone si aspettano da lei un certo comportamento, si aspettano la “vecchia cara Fiona”, ma lei non è più quella persona! Non lo è più e questo la manda un po’ in confusione.
Fiona alla ricerca di se stessa, della nuova se stessa.
Fiona che ha portato nella vita di Edo il caos, la luce, il sole.
Edoardo il cavaliere eroico che non vuole riconoscimenti ma che vuole solo essere invisibile (un po’ difficile quando ti butti letteralmente sui binari del treno per salvare un bambino), il re solitario che si è murato vivo all’interno del suo regno, mattone dopo mattone, delusione dopo delusione. E se fosse arrivato il momento di deporre le armi e di abbattere i muri?
E se fosse arrivato il momento di lasciar entrare qualcun altro nel proprio regno? E se fosse arrivato il momento di tornare a respirare? E se fosse arrivato il momento di affrontare i propri demoni?
Non dobbiamo dimenticare che tutti abbiamo un sole invisibile dentro di noi. La forza per reagire, per riprendersi la propria vita, per sconfiggere i demoni e tornare a respirare.
Ci sono libri che ti fanno bene, che curano, che sono un piacevole balsamo per l’anima. Invisible sun è uno di questi.
È stato un lungo toccante viaggio alla scoperta di Fiona e di Edo, di quei luoghi oscuri che ognuno di noi racchiude dentro di sé (siamo fatti di luce e di ombre, secondo me), un’emozione unica, difficile trovare le parole giuste per rendere onore a quella che è una bellissima, dolcissima e appassionante storia. Confesso che anche sul finale è scesa qualche lacrima. È stata emozione allo stato puro. Mi sono affezionata tantissimo sia a Fiona che a Edo e mi mancheranno molto.
In fondo capisci di aver letto un buon libro quando giri l’ultima pagina e ti senti come se avessi perso un amico (cit. Paul Sweeney).
Altri due punti che mi hanno fatto amare questa storia sono la scrittura da entrambi i punti di vista dei protagonisti, che è la mia preferita perché la trovo la più completa, e l’alternarsi in alcuni punti di passato e presente. Devo dire che anche la playlist presente, altra nota distintiva di Elle, merita: è sempre un piacere scoprire nuove canzoni o riascoltare quelle che ci sono piaciute.
Era dai tempi di Forse un giorno della Hoover che non rimanevo così colpita da un libro di questo genere: è emozione pura, è poesia. Forse mi aspettavo un finale leggermente diverso, non che non mi sia piaciuto, ma avrei voluto una o due scene in più, forse per rimandare il tempo degli addii, lo confesso 💕
Cos’altro posso dire?
Se ancora non lo avete fatto…leggetelo! È emozione pura.
Lo consiglio? Assolutamente sì!
Serenella