Ciao Notters!
Eccoci qua a 20 giorni da Natale, l’aria è finalmente frizzantina, in città ci sono le luminarie, si iniziano a sentire i profumi tipici dell’inverno e qualche coraggioso ha già fatto l’albero e io… io mi sono fatta coinvolgere dalla magia e ho iniziato a leggere libri a sfondo natalizio ed è proprio di uno di questi che voglio raccontarvi oggi.
“Un corriere sotto l’albero”
di Antonella Maggio
TITOLO: Un corriere sotto l’albero
AUTORE: Antonella Maggio
EDITORE: Self – Publishing
GENERE: chick-lit
PAGINE: 232
FORMATO: eBook/Cartaceo
PREZZO: € 1,99€ eBook – € 12,00 cartaceo
DATA DI USCITA: 01 dicembre 2019
SINOSSI
A Natale sono tutti più buoni e anche un po’ bugiardi.
Monica è alle prese con il periodo più buio della sua vita: ha perso lavoro e fidanzato in un colpo solo, le amiche hanno già iniziato il countdown per l’arrivo del Natale e i nipotini hanno scritto la letterina con la lista dei regali che vorrebbero trovare sotto l’albero. Il denaro scarseggia, cercare un nuovo lavoro è un’impresa assai ardua mentre la sfiga l’ha presa di mira.
Poi c’è Matteo che consegna pacchi e soverchia i luoghi comuni: i corrieri non dovrebbero essere giovani e attraenti. Non dovrebbero nemmeno invitarti a cena fuori, fornendoti un buon motivo per tentare la strada facile dei furti.
I soldi non fanno la felicità ma il retro del furgone di un corriere, a un mese dal Natale, forse sì.
RECENSIONE
***ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER***
Una storia assurda e realistica allo stesso tempo quella che Antonella Maggio ci racconta con “Un corriere sotto l’albero”.
I nostri protagonisti sono persone comuni che vivono in un paesino reale, con vite… normali.
«Secondo te è sbagliato desiderare di avere accanto una persona normale e non l’ennesima top model, che si spezza in due come un grissino e non capisce le mie battute? Desiderare una ragazza bella e genuina come te, che non ha paura di ammettere di avere un vibratore nel comodino? Non volevi che lo dicessi e invece l’ho appena detto. Pensavo che con te potessi parlare di tutto, anche di schifezze». «Sai che puoi farlo», mormoro a testa bassa mentre sento le guance bollenti. «Esatto, so che posso farlo, che posso portarti a cena fuori e non buttare nel cesso i miei risparmi per saldare il conto di una cena rimasta intatta per non ingrassare. Fanculo, mi piaci di più se hai un po’di ciccia sul culo da strizzare e adoro vederti con la faccia sporca di ketchup o quando ripulisci i piatti facendoci la scarpetta o, ancora, quando sembri una pazza furiosa che, in realtà, andrebbe rinchiusa. Mi alleggerisci la mente, rendi più colorate le mie giornate con i tuoi colpi di testa».
Ognuno di noi si potrebbe ritrovare in Monica, un po’ sfortunata in amore e anche sul lavoro, con una famiglia caotica ma presente, con due amiche fantastiche come Giuditta e Martina che discutono un momento sì e l’altro pure ma che, alla base, sono inseparabili e legate da un amicizia veramente profonda.
Ognuno di noi però si potrebbe riconoscere anche in Matteo: con i problemi irrisolti dall’adolescenza e una maschera di apparenze dietro cui trincerarsi.
Apparentemente bello, sorridente quasi perfetto, con un lavoro stabile, con le responsabilità che tuttavia gli pesano addosso.
Ma cosa succede quando Monica in un momento di crisi esistenziale, quando l’unica soluzione per sopravvivere sarebbe scappare da tutto e da tutti, incontra Matteo?
Bello, con il lavoro perfetto e che forse forse potrebbe rappresentare la soluzione a tutti problemi?
Perché dovete sapere che Monica è zia di due nipoti svegli, talmente svegli che scrivono lettere a tutti Babbo Natale possibili, così, giusto per essere sicuri di ricevere il regalo giusto.
Lei, zia amorevole, non vuole deluderli ma quest’anno il suo Babbo Natale non si può permettere quei bei mattoncini lego che i bambini tanto bramano.
E allora, l’unica soluzione che le viene in mente è un po’ diabolica. In fondo che male ci sarebbe nel prendersi gioco di Matteo che fa il corriere e rubargli un furgone strapieno di regali?
Il problema però sono i sentimenti: come si fa quando l’amore decide di giocare la sua partita? ❤
«Buon Natale», mormora nel mio orecchio. Mi volto piano e lo bacio, posando le mie labbra sulle sue per un contatto fugace e tenero. «Buon Natale anche a te». Se questo fosse solo un sogno, vorrei non svegliarmi mai.
Ed è così, per gioco, che Monica si trova tra le braccia di Matteo e insieme alleggeriscono le loro giornate tra una disavventura e l’altra.
Monica si rifugia in lui e lui, a suo modo, si prende cura di lei per non pensare a se stesso e a ciò che lo affligge.
Procede tutto così, bene, fino quando lei non mette in gioco tutto e rischia di buttare all’aria tutto quello che di bello le stava capitando…
Eccoci qui dunque con un romanzo un po’ ironico e un po’ natalizio tra le mani; un romanzo che ci racconta le disavventure di una 26 enne di oggi alle prese con la vita reale.
E poi diciamocelo, tra un pranzo e l’altro, tra l’allegria e la nostalgia delle feste quello che ci vuole è un libro che alleggerisca le nostre giornate e ci lasci quel sapore di romanticismo, come nelle migliori commedie natalizie.
Di questo libro l’unica cosa che un po’ mi è mancata è la neve, ma forse solo perché sono una scontatissima amante del bianco Natale perché, per il resto, c’era davvero tutto ciò che ci viene in mente se pensiamo al classico Natale italiano tipico del sud: grandi pranzi, tanti parenti, regali per tutti, sorrisi, famiglia e amore, tanto amore.
Valentina