Review Party: Recensione di “Il giardino delle Locanda dei Libri” di Viviana Picchiarelli 

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Buongiorno Notters,
con grande piacere partecipiamo oggi ad una nuova tappa del Review Party organizzato per il nuovo libro di  Viviana Picchiarelli: “Il giardino delle Locanda dei Libri”.

Seguiteci, la nostra Edna lo ha letto per voi! ❤

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TITOLO: Il giardino delle Locanda dei Libri
AUTORI: Viviana Picchiarelli
GENERE:  Narrativa
EDITORE: Newton Compton Editori
DATA PUBBLICAZIONE: 24 ottobre 2019
PAGINE: 320
FORMATO: ebook – cartaceo
PREZZO: 2,99€ – 8,42€

 

SINOSSI 

Autrice del besteller La locanda degli amori sospesi

Dopo la morte della madre Ginevra e Celeste hanno provato a recuperare il loro rapporto, ma le troppe incomprensioni legate a un passato mai dimenticato le hanno allontanate al punto da farle sentire due estranee. È facile che le tensioni tornino a galla. Ginevra ha chiuso la relazione travagliata con Riccardo, mettendo fine ai progetti che si era illusa di poter condividere con lui. Celeste invece non può fuggire di fronte al dolore per la perdita, reso più acuto dal ritrovamento di tre taccuini appartenuti alla madre. In quelle pagine potrebbe esserci la chiave per scoprire la verità su un padre che non ha mai conosciuto. A sostenere entrambe c’è Matilde, la proprietaria della Locanda dei Libri, sul lago Trasimeno, le cui stanze, mai sazie di far da teatro ad amori, amicizie, scontri e rappacificazioni, saranno ancora una volta il luogo in cui si consumeranno drammi familiari: ma sarà proprio lì che Celeste e Ginevra riusciranno finalmente a venire a patti con il passato e a concedersi la possibilità di amare ancora.
È possibile trasformare i rimpianti in felicità?

Hanno scritto di La locanda degli amori sospesi:

«Un libro delicato e scorrevole. L’autrice riesce a trattare temi difficili con delicatezza, senza far diventare il libro triste e malinconico.»
Le tazzine di Yoko

«Consigliato a chi rimpiange la propria parte smarrita e non si sente fuori tempo massimo per recuperarla, a coloro che nutrono un amore sospeso nel tempo della gioventù, ma, soprattutto, a quelli che sentono ancora – come in quella famosa canzone riproposta da Battiato – il fischio lontano del treno perduto.»
Mangialibri


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RECENSIONE 
***ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER***

Buongiorno Notters!
Eccomi qui, superato lo scoglio della prima recensione dopo tanto tempo, sono pronta a raccontarvi un’altra storia… la storia di un posto magico, uno di quelli che, appunto, si leggono solo nei libri!  Sto parlando di “Il giardino della locanda dei libri”.
Che aspettate? Venite a scoprirne di più!

Il giardino della locanda dei libri è la storia di sua sorelle: Ginevra e Celeste.
La prima è una donna bellissima donna in continua lotta con se stessa, ribelle e selvaggia come i suoi magnifici ricci neri.

IMG_0908È una donna che ha tanto sofferto, e che ha sempre trovato nella fuga l’unica soluzione possibile e immaginabile per affrontare i propri problemi.
Al suo fianco c’è sempre stato Riccardo, un uomo completamente IMG_0911dedito all’amore che prova per Ginevra, ma allo stesso tempo stanco dei continui sbalzi d’umore della donna.
Il loro è un amore viscerale, un amore difficile, estremamente passionale ma anche doloroso.
Si perché tutte le volte che Ginevra sta male, automaticamente si allontana da Riccardo chiedendogli tempo e comprensione. Ma si sa, prima o poi la corda potrebbe anche spezzarsi…

“Ginevra comprese che era arrivato il momento di affrontare tutto ciò che negli ultimi mesi le aveva fatto dubitare del loro rapporto. «Ho paura che siamo arrivati al capolinea… forse dovremmo prenderci una pausa», mormorò, senza riuscire a guardarlo negli occhi.

[…] Riccardo la allontanò con un braccio. «Basta dirmi che non mi ami più». «Non è questo…». «Ah, no? Ma smettila!». «Ascoltami, io non lo so… In questo momento, so solo che non posso tenerti legato a me. Chissà, magari stando un po’ lontani, forse…». «Mi prendi per il culo, Ginevra?», ringhiò, gli occhi ridotti a fessure. «Non l’ho mai fatto!». «Cazzo, Ginevra! Non fai che prendere decisioni che mi riguardano fregandotene di cosa penso! Lo hai fatto anche quando te ne sei andata a Londra, merda! Io non conto niente!». «Ma lo capisci o no che lo faccio soprattutto per te?», rispose lei, sul punto di piangere. «Adesso basta, Ginevra! Sono io ad arrendermi. Non lotto più! Non ti rincorrerò. E quando proverai a tornare, perché credimi, Ginevra, tu lo farai, io non ci sarò più!». Riccardo tremava per la collera e la delusione.”

IMG_0909Celeste è una donna fredda come i suoi profondi occhi azzurri, combattiva, quasi calcolatrice.
È bellissima, ma estremamente diffidente e sulla difensiva, costretta a tenere per se tutta la sofferenza che l’ha investita negli ultimi anni.
È veramente difficile fare breccia nel suo cuore, se non fosse per Federico… migliore amico di Riccardo.
Un uomo enigmatico, affascinante, il classico belloccio che tutteIMG_0910 vorrebbero, il classico uomo con il letto sempre sfatto da entrambi i lati. 
Eppure anche lui ha i suoi demoni.
Eppure anche lui nasconde la sua vera identità.
E indovinate un po’? Solo con Celeste riesce a mettersi veramente a nudo.
Ed entrambi si ritrovano a vivere una situazione che non potrà far altro che avvicinarli…

“Celeste aveva mantenuto lo sguardo basso. Quando alzò il volto per incrociare gli occhi di Federico, non riuscì a trattenersi e scoppiò a piangere. Federico, turbato, le si accomodò accanto e senza pensarci troppo la attirò a sé. Rifugiatasi in quell’abbraccio, Celeste vi rimase per un tempo indefinito, quello che le servì per calmarsi e per recuperare un po’ di lucidità. Si ritrovò a pensare che avrebbe desiderato restare ancora lì, con la testa appoggiata al petto di quel ragazzo quasi sconosciuto, eppure inspiegabilmente premuroso e rassicurante nei suoi riguardi.

[…] Federico la lasciò sfogare, senza mai interromperla. Stretta a lui c’era una donna che sembrava aver poco o nulla della persona arida e senza scrupoli che più volte Riccardo gli aveva descritto.

[…] Attese che la donna si acquietasse e, solo a quel punto, si aprì, raccontandole la propria vita.  

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Sicuramente vi starete chiedendo cosa mai avranno in comune queste due donne; beh, sono impegnate da tutta una vita a farsi la guerra l’un l’altra.
Ginevra e Celeste si odiano, ma si amano.
Non si sopportano, ma si mancano.
Costrette a vivere insieme un momento che mai avrebbero voluto condividere, le due donne capiscono che il loro rapporto è irrimediabilmente compromesso…

“«Adesso che nostra madre è morta non saremo più obbligate ad avere rapporti. E questa cosa mi fa stare bene». Ginevra tornò sui suoi passi. «Ti comporti come se due ore fa non avessimo seppellito entrambe nostra madre!». «Risparmiami la paternale, Ginevra. Non sei credibile».IMG_0913
«Non ti permetto di giudicarmi, dopo tutto quello che ho passato!». «Neanche io te lo consento!». «Bene, direi che a questo punto è davvero tutto. Ho fatto del mio meglio con nostra madre e mi ero ripromessa di provare a riavvicinarmi anche a te, ma vedo che è inutile». «Nessuno te l’ha chiesto». «Su questo hai ragione. Tra un’ora al massimo sarò fuori di qui», concluse Ginevra, sfinita.”

Ma si sa, la vita è imprevedibile, e quando decide che vuole metterci il suo zampino… beh, bisogna lasciarla fare.

E inizia così un viaggio nei sentimenti di queste due donne, un viaggio nel loro passato, nel loro presente e soprattutto nel loro futuro.
Un viaggio che sconvolgerà le loro vite e travolgerà la loro esistenza, dove Matilde, Claudio, Emma e Gregorio ne saranno i protagonisti… ma di loro non posso raccontarvi nulla, vi rovinerei la sorpresa!

Questa è una storia che racconta dell’amore.

Ma non l’amore che intendiamo noi, quello passionale e carnale tra uomo e donna, quello che ti toglie il fiato e ti fa girare la testa, quello che ti rincretinisce e ti fa pensare a quanto sia, in realtà, incoerente come sentimento perché ti ritrovi a fare ciò che non avrei mai fatto, o ciò che hai sempre criticato.
O meglio… è anche questo.

Ma ciò che più ha rilievo in questo libro è l’amore in tutte le altre sue forme: l’amore per una figlia, l’amore per una sorella, l’amore per una persona che non c’è più, l’amore di una donna adulta che aiuta a crescere una figlia non sua.
È l’amore di un’amicizia, nella sua forma più pura.
È la storia di quell’amore che unisce tutti, senza distinzione alcuna.

Questo sentimento fa da padrone a tutta la narrazione, a cui gravitano intorno tanti personaggi che, però, l’autrice è stata assolutamente in grado di descrivere singolarmente dando modo al lettore di cogliere la vera essenza di ciascuno di essi.

E sullo sfondo di tutto questo, c’è un posto incantato, un posto caldo, sicuro, accogliente, carico di storie dette e non dette, carico di emozioni e sensazioni che attraversano l’anima di chi la frequenta.

La sensazione che si ha, infatti, leggendo fella locanda, è quella di farne parte noi stessi, come sè quella famigliarità di cui tanto parla Viviana la stesse vivendo il lettore stesso, proprio lì, proprio in quel momento.

Viviana ha scritto un libro capace di trasportarci in un altro mondo, capace di farci sognare, di farci arrabbiare e disperare insieme ai personaggi, capace di farci sentire coccolati come Emma fa coi suoi ospiti, e capace di farci sentire parte integrante di qualcosa di unico.

Allora che aspettate?
Pronti a sognare anche voi?

Edna ❤

Il mio giudizio:voto-bellissimoVoto: 4/5 stelline

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