Buongiorno, Notters!
È con piacere che oggi il blog partecipa al rewiew party di The Devil
and The Lady di Sabrina Pennacchio, un urban fantasy che arriva
dal luogo più oscuro che possa esistere e che parla di angeli,
demoni, incantesimi, maledizioni e di un amore capace di sfidare la
morte stessa: un bel mix che mi ha incuriosita e affascinata e che
ho apprezzato molto.

Titolo: The Devil and The Lady
Data uscita: 10 Agosto 2020
Autore: Sabrina Pennacchio
Pagine: 214
Formato: eBook e Cartaceo
Editore: Amazon
Collana: Urban Fantasy
Prezzo: 2,99€ eBook / 8,50€ versione cartacea
SINOSSI
L’anima… la parte più candida di noi… una singola pennellata, più scura delle altre, può davvero bastare a marchiarla per sempre?
Fin dove può spingere il desiderio di salvezza che oscura il nostro cuore? Quel senso di inquietudine e di smarrimento, pronto a scendere sulla nostra testa come la falce della morte?
Aleyn, colta da un’improvvisa disperazione e da un dolore costante che le pulsa nel petto, farà il primo, madornale, errore della sua vita: invocare il Diavolo in persona per supplicare il suo aiuto.
Samael entrerà così nella sua vita, un passo felpato dopo l’altro, fino a scoprire chi ha lanciato la maledizione di morte certa che aleggia sulla testa della sua dannata per tutto il romanzo.
Sabrina Pennacchio torna con un fantasy che, non solo ci porterà nella vita della protagonista, tra amore, perdite e fatali attrazioni, ma ci farà immergere in quella lotta tra il Bene e il Male che Samael e i suoi fratelli stanno combattendo dall’Alba dei Tempi: qual è la sottile linea che divide davvero giusto e sbagliato?
RECENSIONE
***Attenzione possibili spoiler***
The Devil and the Lady è un urban fantasy leggermente controverso, dalle tinte oscure perché oscuri sono i segreti e una piccola parte in quasi ognuno di noi è oscura. Non si diceva spesso: “scagli la prima pietra chi è senza peccato?”.
In fondo dove c’è luce c’è anche oscurità, due facce della stessa medaglia. Esistono una in favore dell’altra, una nell’altra. Gli esseri umani sono fatti di zone di luce e zone d’ombra. E possono sempre fare una scelta: Bene o Male?
L’eterna scelta, l’eterna lotta.
In questo racconto fa la sua comparsa niente di meno che il Diavolo in carne e ossa. E il Diavolo chi è realmente? O, per essere più precise, chi era prima? Prima di sfidare Dio e i propri fratelli. Prima di venire esiliato, bandito, cacciato, punito…odiato e temuto. Prima di perdere le sue magnifiche ali splendenti. Prima di perdere il suo posto in prima fila, al fianco dell’Onnipotente. Prima di perdere la sua luce, prima di perdere se stesso. Chi era Lucifero/ il Diavolo? Era un angelo. Helel, Stella del Mattino, il Portatore di Luce.
L’angelo più splendente.
Ora, invece, è un essere volubile, capriccioso, che si ciba di anime, e che
siano le più oscure e peccaminose, le più gustose, inebrianti come un ottimo vino, uno dei più pregiati. Un essere che vive d’istinto, che non può provare sentimenti…animato sempre dal desiderio, in cerca del peccato più oscuro, più sporco che possa essere compiuto. Lui vive e cammina nel peccato, lui stesso è il peccato. È odio, paura, è Oscurità. Mentre un tempo era amore, speranza, era Luce.
Luce e Oscurità. Due facce della stessa medaglia.
Dall’ abisso infernale qualcuno aveva udito le sue parole. Se Egli avesse dovuto descriverlo, probabilmente non avrebbe saputo farlo. […]
Quella voce femminile arrivò dapprima come un lieve sussurro alle sue orecchie, un mormorio carico d’incredulità che fece aprire di scatto i suoi occhi cremisi.
Le labbra si curvarono in un ghigno e si lasciò condurre da quella frase che era diventata, ormai, la liberazione e la condanna di colei che l’aveva pronunciata, neanche credendoci davvero.
Era ciò che preferiva: accogliere le evocazioni di coloro che erano scettici, mostrando il vero terrore per la stupidità che li aveva condotti da lui.
Il buio fu la prima cosa a cui dovette riabituarsi ma non ci mise molto: lasciò che la sua figura galleggiasse per qualche istante a mezz’aria prima di far sbattere le grandi e maestose ali nere che fecero riaccendere, una ad una, tutte le candele presenti nel posto dov’era stato condotto.
A guardarlo vi erano gli occhi verdi di una giovane donna.
Tutto inizia così.
Con un libro di rituali trovato per caso in una vecchia bottega. E un dolore grande, enorme ad attanagliare lo stomaco e a far contorcere le viscere, a stritolare quel che rimane di un povero cuore malconcio. Perché, a volte, quando il dolore ti offusca la mente, quando ti spegne la capacità di ragionare…puoi commettere una piccola grande follia. E Aleyn soffriva, soffriva tantissimo.
Un dolore continuo, una costante stretta al cuore, o almeno ai frammenti che rimanevano. Aveva perso i genitori, la persona che amava, doveva occuparsi di Adrell, il suo fratellino minore. Ventitré anni e il peso del mondo sulle proprie spalle. Un attimo di sbandamento, il dolore a guidare i tuoi passi…e Aleyn si ritrovò nascosta nel garage in giardino. Il libro era a terra, aperto, e spiccava al centro di un cerchio magico improvvisato sul pavimento. Non credeva a quelle cose, seppur le leggende su Benevento gridavano tutt’altro, ma ormai cos’altro aveva da perdere?
Doveva e voleva farlo anche per suo fratello, per garantirgli maggiore sicurezza, un futuro. In paese si mormorava che sulla sua famiglia aleggiasse una maledizione. Non avevano più parenti in vita e dopo quello che era successo al suo fidanzato…
Per Aleyn era un’assurdità, non credeva a queste cose, eppure…mentre era nascosta in garage, con il libro lì davanti a lei… Cosa aveva da perdere? Niente? Forse tutto? Era un’assurdità. Anche se quello era il paese delle streghe, anche se le leggende gridavano tutt’altro!
Era come se ormai ci fosse qualcosa di irrimediabilmente rotto in lei, tanto da farla sentire matta, ed era proprio quella follia a gridarle che sì, doveva farlo! (cit.).
E lo fece. Pronunciò quelle poche, semplici parole… un’invocazione.
Non ci furono fiamme né tempeste di fulmini. La terra non la inghiottì seduta stante. Non un alito di vento a smuovere l’aria intorno a lei. Non successe nulla. Se non che si ritrovò davanti il Diavolo in tutto il suo orribile e spaventoso aspetto.
Occhi cremisi a fissarla.
Occhi cremisi incatenati a quelli verdi della ragazza.
L’inizio di tutto.
Una lettura piacevole e accattivante, che strizza l’occhio più di una volta al lettore e che ti spinge a farti qualche domanda sull’animo umano.
Una lettura interessante sotto diversi punti di vista, non c’è che dire.
Una lettura che nasconde anche un piccolo mistero.
Aleyn è veramente maledetta?
Sembra che le persone intorno a lei, le persone che lei ama maggiormente, muoiano una dopo l’altra… casualità? Troppe coincidenze. E se fosse maledetta? Chi l’avrebbe maledetta? E perché?
Un patto con il Diavolo forse potrebbe essere l’unica soluzione. Forse potrebbe essere la sua salvezza. O, per lo meno, quella di suo fratello, del suo adorato e tanto amato Adrell. Hanno già sofferto abbastanza. Forse è arrivato il momento di spezzare il cerchio di morte e dolore che continua a perseguitarli.
E così, per via del Patto, per poter trovare una soluzione alla sua situazione, per poter garantire un minimo futuro al fratello Aleyn si ritrova in casa il Diavolo: bellissimo, suadente, accattivante, provocatorio, irriverente… irresistibile.
Il sorriso della ragazza si fece flebile, mentre scrollava le spalle.
«Volevo stare da sola per un po’… a pensare.»
Ora che Samael era davanti a lei, Aleyn si sentiva rincuorata, come se il suo animo finalmente abbandonasse il peso delle preoccupazioni e della paura.
Da quando avevano quel legame? O qualunque cosa fosse ciò che lei sentiva? La presenza del Diavolo era diventata quasi essenziale come respirare e questo era…strano, data la situazione.
Samael l’aiutava per avere la sua anima eppure lei spesso lo dimenticava.
Aleyn si sente al sicuro solo con accanto Samael. È il sussurro, il fascino del Diavolo oppure è qualcos’altro?
In fondo lui è il Tentatore, il Peccatore e il Peccato personificato, la fine per la sua anima. Eppure…quando la ragazza sembra scordare chi in verità lui sia…quando si sente protetta e al sicuro solo vicino a lui…quando il suo cuore inizia a battere più forte, quasi all’impazzata quando lui la sfiora o la guarda con uno sguardo famelico…quando i suoi occhi cremisi la seguono in ogni suo movimento…
È per via del fascino che racchiude in sé il Diavolo? È il suo essere profondo, il suo lavoro in fondo: ammaliare, sedurre…per poi divorare l’anima prescelta.
Cosa succederebbe se Aleyn cedesse? Se si lasciasse andare al desiderio, alle lusinghe e al fascino di Satana in persona? Sarebbe la fine del mondo come lo conosce? Sarebbe la sua fine?
Aleyn… oh, beh, lo sapeva, sapeva benissimo con chi aveva a che fare e non rischiava solo di restarne leggermente ustionata.
Il Diavolo non era una fiamma, una candela, il fuoco accogliente di un caminetto… era un incendio, un intero incendio divampato nella sua vita e che lei stessa aveva acceso, inconsapevole.
Le labbra dell’uomo si fecero più vicine alle sue, senza l’intenzione di tirarsi indietro da quella sorta di scommessa silenziosa.
E se anche il Diavolo si ritrovasse in una posizione scomoda? Se i suoi gesti divenissero contraddittori anche per sé stesso? È sempre stato volubile, capriccioso. Si è sempre tuffato senza pensarci nel peccato.
Ha sempre desiderato le anime che voleva divorare.
Ha sempre bramato il loro sangue, un elisir potente, un richiamo suadente. E allora perché a volte stenta a riconoscersi quando è accanto alla piccola Aleyn? Perché desidera baciarla senza però divorarla?
Perché si sente così contraddittorio nei gesti e nelle parole?
Perché si comporta come mai si è comportato?
Perché il pensiero che lei muoia, divorata da lui, non gli risulta più così tanto appagante?
C’è qualcosa di strano, qualcosa di diverso?
Una famiglia antagonista disposta a tutto per il potere e il dio denaro.
Due fratelli in lotta tra di loro dalla notte dei tempi che, però, si amano ancora.
Angeli, streghe.
Una maledizione che dura da secoli.
Demoni antichi, un angelo dal triste destino.
Una lotta all’ultimo sangue.
L’amore, la forza motrice dell’universo.
A un certo punto forse era prevedibile come sarebbe andata a finire, bisognava capire solo come. Mentre leggevo ho anche pensato a una storia che ho visto di recente e che ho apprezzato tanto, la lotta tra fratelli me l’ha ricordata e ho lottato per non immaginare i due protagonisti uguali , altrimenti mi sarei persa a fantasticare troppo 😂
Avrei preferito un ulteriore approfondimento sui pensieri e su quello che sentiva il Diavolo, non lo nego, ma comunque devo dire che The Devil and the Lady è una storia piacevole, che si fa leggere. Mi è piaciuto molto il personaggio di Aleyn, una ragazza che ha sofferto tanto ma che è disposta a tutto per le persone a cui tiene. Mi è piaciuto come tiene testa a Samael all’inizio, come accetta i suoi sentimenti per lui, come accetta il suo destino, come si comporta con il suo giovane fratello. Mi sono piaciuti molto anche i personaggi di Adrell e della sfortunata Francesca (sarebbe bello poter leggere una storia su di lei, antecedente ai fatti narrati nel libro, per lei mi è dispiaciuto veramente tanto). E una storia su Mikael e Azrael? Mille volte sì!
Qualche errore trovato tra le pagine a volte mi ha un poco rallentata, lo ammetto, ma nel complesso è una storia che è arrivata al mio cuore. Almeno una lacrimuccia me l’ha fatta scendere sul finale. Emozione intensa e pura che mi ha colpito molto. Un finale con un retrogusto amaro, un finale dolce e amaro allo stesso tempo. Forse non poteva andare diversamente. Forse era l’unico finale possibile. Non un brutto finale, non fraintendetemi, l’ho trovato solo un finale non completamente lieto, non del tutto dolce. Ma, a distanza di qualche giorno, credo fosse il finale più giusto. Alla fine Aleyn ha compiuto un gesto d’amore e di altruismo o forse di egoismo, o forse di entrambi, ma chi siamo noi per giudicare? Ha, in ogni caso, fatto una scelta. Giusta o sbagliata che sia. La sua scelta.
E spero di poter leggere in futuro altre storie su di lei o sui personaggi che ho imparato ad amare grazie alle parole di Sabrina.
“Ovunque tu sarai felice, quello sarà il tuo Paradiso”.
E con queste bellissime parole, vi saluto e posso dirlo: lo consiglio? Assolutamente sì!
Serenella
