Buongiorno Notters!
Oggi sono qui con voi per raccontarvi la mia lettura storica, “L’amore al tempo della musica”, dove storia e, appunto, musica ne sono le protagoniste indiscusse…
pronti a viaggiare nel tempo?
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TITOLO: L’amore al tempo della musica
AUTORI: Giulia Esse
GENERE: Storico
EDITORE: Io me lo leggo (PubMe)
DATA PUBBLICAZIONE: 11 ottobre 2019
PAGINE: 299
FORMATO: ebook – cartaceo
PREZZO: 2,99€ – 16,50€
SINOSSI
Venezia 1797. Napoleone Bonaparte è ormai alle porte della Serenissima: dopo tanti colpi e sventure, presto la Repubblica cadrà. Insieme all’orgoglio della città deve piegarsi anche quello di Anna, giovane sposa costretta dai debiti del marito a trasferirsi nella casa dello zio di lui, Fosco Alvise Candiani, il più acclamato compositore di Venezia. Abbandonata in una casa ostile, strappata ai suoi affetti e a tutto ciò che conosceva, Anna si aggrappa all’unica cosa che le resta: il suo sogno di diventare violinista. Per farlo, è pronta ad assumere l’identità del marito, di cui nessuno ha più visto il volto fin da quando era ragazzo. Nei panni di un uomo, Anna trova la libertà che ha sempre bramato, ma rischia di perdere se stessa. E gli occhi severi di Fosco, l’uomo che sembra la sua perfetta antitesi, sono pronti a ricordarglielo in ogni momento. Echi di concerti, clangore di spade e pettegolezzi sussurrati corrono tra le rughe e le calli, ma tra i mille specchi di Venezia si cela la domanda più importante di tutte: è più giusto vivere secondo coscienza, o secondo reputazione?
RECENSIONE
Anna e Lorenzo sono sposati. Il loro è un matrimonio sincero, dove l’amore vero ne fa da padrone in un tempo in cui il matrimonio è solo una superficiale cornice di apparenza. Lei bella, dolce, con quei profondi occhi verdi pronti a seguire ogni passo del marito, convinta che ci sia ancora speranza di poter vivere di amore… un po’ come fossero “due cuori e una capanna”. Lorenzo è un idealista senza tempo, un uomo che vive delle proprie convinzioni, quelle che non gli permettono di seguire con passione le orme dello zio Fosco. Si perché Lorenzo è un uomo che vive una vita che non vuole, che gli sta stretta: è cresciuto a pane e musica, sotto l’occhio indagatore e critico di Fosco, grande musicista di Venezia. Ma la realtà è che non c’è niente che Lorenzo sente più lontano da lui… e Anna lo sa. Anna conosce bene suo marito e i suoi limiti. Lei, che, invece, prova un amore smisurato per la musica e pagherebbe oro per ricevere l’insegnamento del marito, quello stesso insegnamento che a lei è mancato… Vivono nella loro piccola “capanna”, a Vienna, la città di Anna. Vivono di stenti e sacrifici, ma ciò che basta ad entrambi è l’amore reciproco che li unisce da tempo. Tutto procede normalmente fino a quando…
Sulla soglia crollò suo marito con il volto grondante di sangue, gli stivali insozzati della neve che si erano trascinati dietro. Gerde lanciò un urlo sgomento e schiacciò la schiena a uno dei mobili. «Buon Dio, Lorenzo!» esclamò Anna che in un istante coprì la distanza fra loro.
Lo sollevò per un braccio portandolo attorno alle spalle e lo rimise in piedi solo per scortarlo fino al letto. Lorenzo tossì e sputò un grumo di sangue che gli macchiò la mano. Inveì contro se stesso e senza aver controllo del proprio corpo cadde sul materasso. […] «Un agguato» mugugnò Lorenzo che passò una mano sulle labbra per ripulirsi da una striscia di sangue. «Un agguato di quei luridi cani bastardi. Mi hanno colto di sorpresa mentre facevo ritorno verso casa, erano in quattro ed io ero da solo. Non hanno il coraggio di affrontarmi con onore, mi hanno prima circondato e poi uno di loro mi ha colpito alla testa con una pietra. Dio, le orecchie mi fischiano» ringhiò. “Avevano intenzione di ucciderti o solo di derubarti?» «Solo di spaventarmi, per mettermi in guardia.» […] « Sarei uno sciocco se ti nascondessi ancora la deprecabile condizione in cui mi ritrovo e non voglio che ci siano più segreti fra noi. Sai che non sono mai stato un uomo abbiente e che vivo dietro la cortesia di mio zio, anche se non così cortese da garantirmi una vita degna. Pur a conoscenza di ciò mi hai sposato e hai giurato che né in miseria, né in povertà il tuo amore sarebbe mutato. Eppure, ti ho trascinata nelle più basse delle miserie» la voce di Lorenzo divenne serrata e smise di guardarla. […] “Non possiamo rimanere qui, Anna. Se non ripagherò il debito entro una settimana faranno molto di più che deturparmi il viso. Hanno minacciato di arrivare persino a te ed io non posso permetterlo.
Una partenza, improvvisa e inaspettata. Devono allontanarsi dalla loro città, da quello che era il loro nido d’amore, perché non è più sicuro. Perché Lorenzo ha messo tutto a rischio per i suoi ideali, per le proprie glorie. E c’è solo un altro posto nel mondo dove possano rifugiarsi: Venezia. La città che accoglierà la coppia, la casa di zio Fosco, che accoglierà solamente Anna, perché…
Si spostò “di malavoglia dall’altra parte, nel buio della stanza, ma quando provò a smuovere suo marito si accorse di essere sola . Il letto era vuoto. Persino il suo calore era andato perduto, nemmeno l’impronta del suo peso. […] “Anna strappò la lettera dalle sue mani e la aprì con foga. Le dita assunsero un pallore sconosciuto, la saliva che si formò in gola la costrinse a schiarire la gola. Leggere ad alta voce l’avrebbe aiutata a stemperare la tensione e difatti intonò le parole tinte nella carta: “Domattina sarò già in viaggio. Io ed un amico di vecchia data ci siamo arruolati nell’esercito napoleonico. Se vi ho deluso, zio, cercherò di redimermi lottando per quegli ideali in cui ho sempre creduto. Non rimarrò in disparte, questa volta, non più. Vi chiedo solo come ultimo favore di prendervi cura di mia moglie finché non farò ritorno.
Così la donna si ritrova abbandonata, in una città che non conosce e con un uomo che detesta. Un uomo il cui vissuto non è un mistero, che non gode assolutamente della sua stima per quello che era il suo rapporto con Lorenzo. Un uomo che metterà alla dura prova, provocandolo e stuzzicandolo, con modi non del tutto consoni alla signorilità che dovrebbe contraddistinguere una donna. Anna e Fosco si sfidano, continuamente, dialogano solamente a suon di battutine e frecciatine, eppure impiegheranno poco tempo a capire che ciò farà solamente accrescere la stima e l’affetto tra i due. Tanto da portare Anna a chiedere a Fosco di insegnarle a suonare, come sognava… ma Fosco rifiuta, ritenendo di dover mantenere pulita la propria reputazione. Tutto questo innescherà in Anna una sorta di vendetta, che la porterà a trasformarsi in Lorenzo per farsi accettare, e a mentire all’uomo di cui, ormai, aveva conquistato la fiducia. Ma si sa, non sempre le bugie hanno le gambe lunghe e Anna lo scoprirà molto presto, a suo rischio e pericolo. “L’amore al tempo della musica” è un libro che ti trasporta completamente in una Venezia sconosciuta, dove la storia e la musica ne fanno lo sfondo.
Racconta anche di una Venezia grigia e cupa, che nasconde le insidie e le tristezze di una società che divide tra nobili e poveri. Ciò che, personalmente, ho più apprezzato di questa lettura è proprio questo aspetto, una descrizione bellissima e inaspettata per una città che tutti pensano di conoscere. Anna è il personaggio principale di tutta la storia, è una donna risoluta e combattiva, a cui il lettore si affeziona inevitabilmente. Quello che mi è un po’ dispiaciuto (nel mio modestissimo parere) è stata la marginalità di Lorenzo nel racconto, perché avrei voluto approfondire un po’ di più la relazione tra l’uomo e lo zio, e la relazione tra l’uomo e Anna. Ecco, se posso permettermi di fare una critica è proprio questa: avrei dato più spazio alla narrazione delle relazioni tra i protagonisti. Per il resto, però, è un ottimo viaggio nel tempo per chi, come me, ama perdersi in storie passate che, tuttavia, hanno anche sempre un po’ di presente nelle retorica.
Edna

Voto: 3/5
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