REVIEW PARTY|Recensione:”La rosa del deserto – Ishtar la guerriera” di Maria e Lina Giudetti

Buongiorno Notters!
Ebbene sì, oggi sono qui per parlarvi dell’ultimo capitolo della storia d’amore tra Ishtar e Dungir…
E devo svelarvi che quei due già mi mancano!
Pronti a conoscere il finale di un amore che non ha paura di sfidare tempo e destino? ♥️
Seguiteci!

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TITOLO: La rosa del deserto – Ishtar la guerriera
AUTORI: Maria e Lina Giudetti
SERIE: La rosa del desertp
GENERE: Storico
EDITORE: Self-Publishing
DATA PUBBLICAZIONE: 14 gennaio 2020
PAGINE: 324
FORMATO: ebook – cartaceo
PREZZO: 2,99€ – 12,00€

SINOSSI

«Non riesco a spiegarmelo, ma ogni volta che guardo nei tuoi occhi sento di essere tua… dalla notte dei tempi.»

Sono passati più di due anni da quando Ishtar è diventata la regina di Zagros. Il suo nome ora è Safiye, colei che, come la profezia gutea aveva predetto, riuscirà a trionfare sui sumeri, riportando la luce dove c’era il buio.
Pur essendo una guerriera temibile sul campo di battaglia, la nuova regina saprà conquistare terre e popoli servendosi della sua astuzia, senza perpetrare violenze contro gli innocenti. I giusti la riveriranno come una Dèa, mentre i malvagi la temeranno.
Dungir sarà per lei un nemico pericoloso, da annientare per il bene del suo popolo, ma soprattutto per il bene di suo figlio a cui desidera dare un futuro sereno. Cosa accadrà quando la guerriera si ritroverà faccia a faccia con l’uomo che aveva creduto di amare con tutta se stessa? Sarà l’odio o l’amore a prevalere?

La Rosa del Deserto – Ishtar La Guerriera è il terzo e ultimo volume di una trilogia romantico-storica.
I precedenti volumi sono:

  1. La Rosa del Deserto – Ishtar La Sacerdotessa (il primo volume)
  2. La Rosa del Deserto – Ishtar La Sumera (il secondo volume)

RECENSIONE
ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER

È fatta, Ishtar ha deciso chi vuole essere.
Ha fatto un viaggio nel proprio passato, un viaggio introspettivo che l’ha portata a far chiarezza dentro di se e a conoscere la vera natura del suo essere e dei suoi sentimenti.
Ha scelto di essere una gutea, la degna figlia di suo padre, la Regina di Zagros.
Ma, cosa più importante, ha scelto di essere la peggior nemica dell’amore della sua vita, Dungir.
Lo scandire del tempo aiuta Ishtar ad essere sempre più convinta rispetto alla scelta fatta. Perché in fondo si sa, la vita stessa è fatta di scelte!
E ogni giorno, ogni ora, ogni minuto che passa, Ishtar smette di vivere, per lasciare spazio alla temibile Safiye.
Una donna fiera, forte, una guerriera.
Una donna i cui profondi e luminosi occhi verde smeraldo, si sono trasformati in due pozze verdi scuro, perché velati da puro odio.
Una donna che non riesce a provare più niente. Gioia, serenità, tristezza, dolore… niente. IMG_2157
Safiye non prova più alcuna emozione che non siano rabbia e odio da anni ormai.
E si sa che non esiste niente di più pericoloso di una donna in cerca di vendetta…

“«Di’ al tuo signore e padrone che colei che comanda i popoli dei deserti e delle montagne, presto avrà la sua testa su di un vassoio d’argento» intimò lei sussurrando ancora una volta al suo orecchio, «perché io, Marduk… sono la rosa del deserto e la regina di Zagros.»”

Safiye ha, quindi, un solo obiettivo nella vita: uccidere Dungir.
Metterlo in ginocchio e spezzare il suo cuore proprio come lui ha fatto con lei, negandogli qualsiasi forma di pietà.
Perché non può esserci pietà per chi dice di amarti e poi ti abbandona.
Non esiste pietà per chi dice di amarti e poi ti dimentica.
Non esiste pietà per chi dice di amarti e poi desidera ucciderti.
Con queste certezze nel cuore, Safiye conquista una ad una tutte le terre amiche del re della Sumeria, mettendole di fatto contro il re stesso.
Safiye crea un esercito che conta più di tremila uomini, pronto a distruggere le mura di Uruk e, cosa ancora più importante, pronto a mettere fine al trono del re.

IMG_2156Nella capitale, invece, Dungir continua a vivere passivo la propria esistenza ignaro di tutto.
D’altronde la sua vita è finita proprio nel momento in cui ha appresa la notizia della morta della sua amata Ishtar, trascinandosi giorno dopo giorno, come se fosse lui stesso morto da tempo.
Il re ha perso tutto: lucidità, felicità, voglia di vivere.
Ogni suo piccolo sorriso è stato spento, proprio perché la luce della sua vita ha smesso di brillare anni fa. Perché infondo è proprio vero: si apprezza ciò che si ha solamente quando lo si perde.

Dungir si mostra come un uomo estremamente fragile e vulnerabile, proprio perché incurante della vita che, invece, continua ad andare avanti e che gli scorre via da sotto i piedi.
Ed è proprio di queste fragilità e vulnerabilità che approfittano chi dovrebbe essere un suo fedele alleato e che, invece, si rivelerà essere il peggiore dei nemici.
Ma la guerra scatenata dalla Regina di Zagros prende piede sempre più e il Re è proprio curioso di conoscere l’identità di questa impavida guerriera, per poi sconfiggerla con le proprie mani.
Ed è proprio lì, sul campo di battaglia, ognuno in sella al proprio destriero, che Dungir e Ishtar si rincontrano.

“«Ne ho abbastanza di te, maledetta selvaggia!» sbraitò lui con gli occhi rossi e colmi IMG_5815di rabbia. «È giunta l’ora di farla finita con questa farsa!» Balzò in avanti e dopo aver infilato la spada in una fessura del mantello di lei, lo squarciò in due con un colpo secco, facendolo cascare giù oltre le spalle e lasciando del tutto in vista la sua folta chioma rossa.

[…] Anche il velo era caduto assieme al mantello e quando i loro sguardi s’incrociarono di nuovo, sia la rabbia che il dolore della sua ferita scomparvero, rimpiazzate da stupore e incredulità. Per molti momenti, gli occhi di lei, dello stesso colore degli smeraldi, lo scrutarono in silenzio e il tempo si fermò.

[…] Il suo cuore mancò un battito e il respiro gli si bloccò in gola. Ishtar.”

Ed è proprio lì, che il tempo si ferma.
È proprio lì, che il cuore iniziare a battere all’impazzata e il respiro ad accelerare.
È lì che il destino inizia nuovamente a fare il proprio corso e a mettere a dura prova la vita di Dungir e Ishtar perché, benché si siano ritrovati, sembra proprio che il loro sia un amore maledetto, uno di quegli amori impossibili, destinati a spegnersi e a morire un po’ come le loro anime.
Perché, dite voi?
Semplice: perché succede che, dopo un violento scontro, Safiye non si ricorda più di Ishtar.
Non si ricorda più del proprio passato.
Non si ricorda più di Dungir.

“«Qual è il tuo nome?» osò chiederle ignorando le emozioni che minacciavano di sopraffarlo. «Safiye.» Dungir parve riflettere. Scavò nella sua memoria, ma non gli sovvenne nulla e si rese conto che non aveva mai sentito quel nome prima di allora. «Da dove vieni, Safiye?» «Non lo so» rivelò e i suoi occhi si colmarono di apprensione. «Tu lo sai?»”

Ma non tutti i mali vengono per nuocere, cari Notters!
Infatti, dovremmo sapere tutti che dalle peggiori situazioni si deve sempre saper cogliere ciò che può esserci di buono e trasformarlo in un bene.
Ed è proprio quello che provano a fare i nostri Dungir e Safiye: provano a ricostruire il loro amore dal nulla, come se non si fossero mai conosciuti prima.

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Eppure… cosa succederà quando Safiye ricomincerà a ricordare?
Riusciranno a restare uniti nel momento in cui immagini del loro passato ritorneranno prepotenti nella testa d a Regina di Zagros?
Ricorderà di essere l’acerrima nemica dell’uomo che ama?
E, soprattutto, riusciranno a fare i conti con il loro amore?

Non posso dirvi di più cari Notters, sto seriamente rischiando di rovinarvi una lettura, un finale FORMIDABILE.
Ve l’ho già detto, amo immensamente la storia d’amore tra Ishtar e Dungir.
Ho amato il primo libro, dove si sono scoperti ed è nato il loro amore.
Ho amato il secondo libro, un viaggio introspettivo nella vita di entrambi, dove il lettore non può far altro che affezionarsi e apprezzare le personalità di Dungir e Ishtar.
Però, come ho amato questo ultimo capitolo… nessuno mai.
Ho letteralmente divorato questa lettura e non ne avevo mai abbastanza.
Mi sono arrabbiata insieme ad Ishtar, mi sono sentita prima forte e invincibile, poi impotente e vulnerabile proprio come lei.
Il mio cuore si è letteralmente spezzato insieme a quello di Dungir, abbiamo toccato insieme il punto più basso dell’inferno e poi sono risorta come una fenice con lui.
Mi sono disperata e ho gioito con loro.
Ogni ferita sia sul campo di battaglia che nelle loro anime era anche la mia.
E ho persino pianto insieme a loro!
Tutto questo perché le autrici hanno creato davvero una magia.
Grazie Maria e Lina, perché posso giurare che mi porterò per sempre Ishtar e Dungir nel cuore.
Grazie, perché hanno accompagnato le mie serate più nostalgiche.
Grazie, perché mi hanno insegnato tanto sull’amore e sul perdono.
Semplicemente grazie, per avermi fatto conoscere questo capolavoro!

Edna

Voto 55 stelle, e ne darei altrettante di più…

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