Recensione di: “Tra le tue braccia” di Elena Russiello

Buongiorno Notters!

Eccoci di nuovo qui, a tenerci compagnia in queste toste giornate con i libri che accompagnano la nostra quarantena, quelli che ci aiutano ad evadere, staccare la spina e farci viaggiare con la sola forza dell’immaginazione… quelli che, perché no?, si riservano da soli un posticino speciale nel nostro cuore.

Pronti a sapere qual è il mio libro del cuore di questo periodo? Seguitemi! ♥

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copertina tra le tue braccia
TITOLO: Tra le tue braccia
AUTORE: Elena Russiello
GENERE: Romance
PAGINE: 522
SERIE: Warriors #1
DATA PUBBLICAZIONE: 17 novembre 2007
EDITORE: Self – Publishing
PREZZO: 0,99€

SINOSSI

L’amore ha bisogno della fiducia, talvolta è insopportabile, si fa insistente… La vita non va sempre come pensiamo o speriamo, ad un tratto tutto quello che si è sempre desiderato non è più quello che si vuole e Ryan Evans lo sa bene. La sua esistenza viene sconvolta dal suo ex allenatore di football che gli propone di allenare la nuova squadra del campus e da Leila, una ragazza enigmatica e disinibita che piomba nella sua vita portando problemi e complicazioni. Hope Lee è schietta, ha un carattere difficile e ha il difetto di non chiedere mai aiuto ma di darlo incondizionatamente. È una ragazza che ha imparato a fare i conti con la vita troppo presto e, messo un punto al suo passato difficile, abbandona la donna che negli ultimi anni è stata la sua famiglia, per dimostrare agli altri, ma sopratutto a se stessa, che può farcela da sola. Ryan e Hope si troveranno a fare i conti l’uno con la presenza costante dell’altra, ben presto si renderanno conto che hanno passato troppo tempo lontani, cercandosi, desiderandosi, e che ora è tempo di smetterla. Non sanno però che il passato può tornare prepotente e che distruggerli può essere facile se non sono insieme. Niente è come sembra, le persone nascondono la verità, celandosi dietro bugie, omissioni e sotterfugi. Tutti i segreti verranno a galla, tenteranno di allontanarli, di dividerli per sempre, e sarà difficile per entrambi non cedere alle ombre del cuore. L’indifferenza genera attrazione e quest’ultima è un’arma a doppio taglio: il solo sesso tra persone, forse destinate, fa presto a tramutarsi in amore e più urli al cuore di lasciar perdere più lui resta frastornato dai sentimenti, accorcia le distanze di sicurezza e fa deporre le armi.

RECENSIONE
Attenzione possibili spoiler

Confesso: non so bene da che parte iniziare a raccontarvi questa storia.
Ho ancora le mani che tremano, e il cuore pure.
I miei occhi sono diventati piccoli piccoli e pieni di lacrime svariate volte, e la mia bocca si è aperta in grandi sorrisi altrettante volte.
Non è facile, per me, trasformare in parole quello che questa lettura mi ha lasciato.
Sarà che sono particolarmente sensibile al tema (lo ammetto, è deformazione professionale!), sarà che sono innamorata dell’amore in tutti i suoi colori, in tutte le sue forme, sarà che Elena è una di quelle autrici che, ad ogni libro, lasciano una piccola parte della propria anima in regalo al lettore… sarà, saranno tante cose insieme, ma una cosa è certa: questo libro è speciale perché sono proprio Ryan e Hope a renderlo tale.
E allora sapete cosa faccio? Vi racconto di loro, lascio parlare questi due meravigliosi protagonisti che mi hanno stregato il cuore.

miriam leoneHope Lee è una forza della natura.
Una ragazza cresciuta troppo in fretta, la cui vita rappresenta la più cruenta e dura delle battaglie, nonostante abbia solo vent’anni.
Ma Hope è una guerriera, e come tale, affronta la propria quotidianità con grinta e coraggio, perché non può permettersi di perdere ancora. Non può permettersi di perdere altro, non più.
Perché la vita le ha già tolto tanto: le ha tolto una madre proprio nel momento in cui a lei veniva donata la vita.
Le ha tolto un padre nel momento in cui ne aveva più bisogno, nel momento in cui stava diventando grande e avrebbe dovuto smettere di raccontarle favole per incoraggiarla ad affrontare la vita reale. Era il suo principe, e lei la sua piccola principessa da proteggere. Era la sua luce nelle notti più buie, la “speranza” di cui porta il nome.
E poi, come se non bastasse, la vita le ha tolto anche l’utilizzo delle gambe.
Sì, avete capito bene, la nostra Hope è costretta a passare il resto dei suoi giorni su una carrozzina. Un tragico incidente le ha portato via la possibilità di camminare, di correre, di saltare, di nuotare… di essere una normalissima ventenne, che vive la vita di una ventenne, che si diverte, va alle feste e sì, fa anche qualche cazzata, perché a ventanni ne hai bisogno.

Hai bisogno di sbagliare per imparare, di lanciarti in avventure spericolate e prive di senso, di provare quel brivido di adrenalina che da grande ricorderai con orrore e nostalgia.
Hai bisogno anche di ubriacarti, una sera in cui non hai voglia di pensare a niente, e avere mal di testa tutto il giorno dopo.
Hai bisogno di credere in un sogno, e buttartici a capofitto.
Hai bisogno di lasciarti andare e pazienza se niente va come speravi, domani sarà un giorno migliore vedrai, come diceva il buon vecchio Cremonini.

Ma non per Hope.
Non per lei, che trascorre le giornate a leggere i suoi tanto amati libri per provare a scordarsi chi è.
Non per lei, che il massimo del brivido è andare a fare shopping con Abigail, la sua migliore amica. Ma anche in quell’occasione Hope non è più la stessa… guarda quei vestiti corti e sbarazzini che tanto vorrebbe tornare ad indossare ma che, puntualmente, rimango lì, sul manichino. A lei sono destinati solo i pantaloni o le gonne lunghe, qualsiasi cosa che possa nascondere le sue gambe, o quel che ne resta.

E poi, un bel giorno, come a richiamarla all’ordine, ci pensa il suo papà dall’altra parte del cielo a ricordarle chi è e ad aiutarla a riprendere in mano la sua vita.
Hope si ritrova, infatti, con una somma di denaro a sufficienza da permetterle di reinventarsi.
Di vivere la vita che si merita.
Di rialzarsi da sola.
Di dimostrare al mondo che si sbaglia, che lei è forte, che può farcela, che se la vita le ha tolto l’utilizzo delle gambe, non potrà mai togliere quel che di più prezioso ha e le è rimasto: la voglia di vivere. La voglia di prenderla a calci, questa vita.

Hope è euforica, determinata più che mai e assolutamente sicura di sé, delle proprie certezze.
Beh sì, questo fino a che non re-incontra Ryan.

Attraverso il salone e prima di arrivare in cucina mi blocco. La mia bocca si spalanca, non riesco a credere a quello che vedono i miei occhi.
Chino con la testa nel frigo c’è un uomo. Afferra qualcosa, si tira su, guardando fuori dalla finestra. ryan
Il suo profilo mi basta per riconoscerlo, per far battere il mio cuore più velocemente.
Dodici mesi fa sono caduta nel cliché più vecchio della storia. Mi sono presa una cotta per il migliore amico di mio fratello ed ho impiegato giorni e intere settimane per togliermelo dalla testa.
Ed ora eccolo qua, in casa mia, nella mia cucina mentre beve il latte direttamente della bottiglia.
A torso nudo.
Dannatamente figo.

Ryan, la sua prima cotta, il suo primo amore.

Quel ragazzo che “Dio mio, ho incontrato l’uomo della mia vita!”, quando si ha ancora il viso ricoperto di brufoli e l’innocenza più pura nel cuore.
Quello stesso ragazzo che, però, è un taboo perché è il migliore amico di suo fratello (certo che ne ha avute di sfighe la ragazza, eh?!).
Quel ragazzo che, al loro primo incontro, non l’ha neanche degnata di uno sguardo.
E Hope si ricorda tutto alla perfezione, come fosse successo ieri!
Peccato che il tempo passa, si cresce e si cambia. La vita va avanti, scorre a volte lenta, a volte veloce, e le persone quasi si trasformano… un po’ com’è successo a Ryan.

Ryan mi ha completamente fatta innamorare.
È un ragazzo enigmatico, con una grande sofferenza dentro e una croce pesantissima che porta ogni giorno sulle spalle perché anche lui è stato segnato dalla vita e dalle scelte che i grandi hanno fatto quando lui era ancora troppo piccolo.
Ma è dolce, romantico, attento, premuroso.
E poi è bello, bello da mozzare il fiato.
È testardo come un mulo, presuntuoso e arrogante… proprio come la nostra Hope.

Ed è ciò che li attira come calamite.

Perché quel giorni di tanti anni fa, il giorno in cui Ryan è parso non accorgersi neanche di Hope, in realtà l’aveva notata eccome, e ne era rimasto ipnotizzato.
Peccato che Hope ignori tutto questo!
Eppure… eppure c’è qualcosa di inspiegabile tra loro.
Un alchimia, un feeling, una complicità come se ne trovano poche al mondo.
E quando si ritrovano entrambi nella stessa stanza… uh ragazzi miei, che caldo!
Tra la lingue biforcuta di Hope e l’arroganza e l’impertinenza di Ryan è una battaglia ad armi pari.
Perche insieme sono energia.
Insieme sono scintille.
Insieme sono fuoco che brucia sulla pelle.

La trascino con tutta la sedia davanti a me, le accarezzo le braccia, scendendo lungo i fianchi e rimanendo lì. Glieli afferro, mi ci ancoro stringendoli appena per non farle male, sapendo già che non potrò resisterle per molto e che non potrà farlo nemmeno lei.
Maledico la stoffa che impedisce alla mia pelle di entrare in contatto con la sua, di riscaldarla anche se è già calda per il mio tocco.
«Non sono venuto qui nemmeno per questo», sono serio mentre glielo dico. Le mie intenzioni erano onorevoli fino a quando non l’ho vista. «Ma nel profondo ci speravo.»
Si sporge verso di me ed io le vado incontro.
«Lo so.»
Mette le mani sulle mie gambe e di riflesso io affondo le mie nei suoi capelli, con il pollice creo dei cerchi concentrici sulla cute per farla rilassare. Apre la bocca, nessun suono esce, ma è uno spettacolo lo stesso. È impossibile resisterle; schianto la mia bocca sulla sua, affamato, cieco, in astinenza da lei. Colpisco quelle labbra con intensità perché sento di non poterne fare a meno. Con profondità perché desidero spingermi sempre di più in lei. Con desiderio perché la spoglierei all’istante, la farei sdraiare, le toglierei le mutandine e la ammirerei prima di fare qualsiasi altra cosa.

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Nonostante questo, nonostante la passione sia palpabile ed innegabile tra loro due, Ryan si occuperà di Hope con estrema delicatezza, la tratterà come se fosse il fiore più fragile e delicato dell’universo, quel fiore che sboccia solo al suo tocco.

Ma Hope non può permettersi di perdere qualcos’altro nella sua vita.

Quindi tenterà di allontanarlo, cercherà di non arrendersi al fascino di Ryan, cercherà di far tacere quel sentimento che sente nascere proprio lì, in mezzo al petto.

Ma Ryan non lo permetterà.

È pronto ad affrontare la battaglia più difficile e più importante della sua vita, perché poco gliene importa se il suo migliore amico, nonché fratello di Hope, non è d’accordo.
Poco gliene importa se Hope lo respinge.
Poco gliene importa se Hope alza muri. Lui li abbatterà. Tutti.
Perché lui vuole lei, così com’è.
amore disabileCon la sua parlantina da stronza, con il suo carattere altalenante, con i suoi momenti bui, con le sue innumerevoli frecciatine e anche con la sua carrozzina.
Quella stessa carrozzina che lui stesso spingerà e che, piano piano, allontanerà da Hope perché sarà lui a prendersi cura delle sue gambe, sarà lui a prendersi cura di lei.
Perché lo sa, nel suo cuore lo sa che il posto preferito di Hope è “tra le sue braccia”.

«Tu sì che sai come far felice un uomo.» Non uno, lui. Mi metto a sedere e lo guardo chinarsi verso di me. So già cosa vuole fare, dove vuole portarmi. Tra le sue braccia. Ed io glielo lascerò fare, mi lascerò andare. Almeno un po’. Un altro po’. 

Ma Hope cederà, o rimarrà ferma nelle sue convinzioni?
Riuscirà a lasciare il freno a mano e a provare il brivido più grande della sua vita?
Troverà la forza di lanciarsi e rischiare?

Perché nello stesso momento in cui Hope e Ryan si ritrovano, la vita intorno a loro continua ad andare avanti, inesorabile, e non avrà pietà del loro amore.
Tante cose cambieranno nella vita di Hope, che verrà devastata un’altra volta da novità inaspettate.
Tante cose, poi, cambieranno nella vita di Ryan, che si ritroverà faccia a faccia col suo passato e quindi costretto a farci i conti.
Quel che loro non sanno, però, è se riusciranno a sopravvivere allo tzunami che li travolgerà, se riusciranno a farlo insieme.

Basta Notters, devo fermarmi, potrei diventare un fiume in piena e non smettere più di parlarvi dei miei amati Ryan e Hope.
Questa storia d’amore è una storia di sconfitte e di perdite, ma anche una storia di rivincite e di rinascite.
È una storia profonda, che permette di conoscere i protagonisti nel loro intimo, come poche altre volte mi è capitato di fare.
È una storia che è un inno alla diversità, che abbraccia la sofferenza di chi ha perso tanto. E fa comprendere, invece, quanto siamo fortunati noi ad avere tutto.
È una storia che fa pensare a quanto, a volte, ci focalizziamo su cose futili e quanto tempo perdiamo dietro alle nostre paure.
Questo libro fa riflettere a cercare e trovare tutti la Hope che c’è in noi, perché chi dice che la speranza è l’ultima a morire ha davvero ragione.
Elena ha scritto un libro profondo, dove nulla è lasciato al caso, persino il nome della protagonista non lo è.
È un libro ben strutturato e ben scritto, anche se ogni tanto ci si imbatte in qualche piccolo errorino di battitura che però passa assolutamente in secondo piano rispetto alla meraviglia di questo grande amore.
Devo dire che sono un po’ “arrabbiata” con Elena, che ha optato per un finale aperto, mentre io già sognavo castelli, unicorni e bambini urlanti 🙂
Ma credetemi Notters, vale la pena conoscere Hope e Ryan, fare un viaggio nelle loro vite, nelle loro anime, nei loro cuori, nel loro essere più profondo.
Non ve ne pentirete!!

Edna

Il mio voto:

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