Ciao Notters! 🙂
Oggi vi racconto un romanzo self-publishing di un’autrice emergente italiana: Lucia Potacqui. Un libro il cui titolo è “Se mi vuoi”, un libro che ha suscitato in me emozioni contrastanti…
TITOLO: Se mi vuoi
AUTORE: Lucia Potacqui
EDITORE: Self publishing
DATA PUBBLICAZIONE: 8 Giugno 2016
GENERE: Romance contemporaneo
FORMATO: eBook
PAGINE: 337
PREZZO: € 0,99 – Gratis su Kindle Unlimited
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SINOSSI
Michele ha ventisette anni, si è laureato con il massimo dei voti, ha una macchina a cui tiene moltissimo e sta con Elena, una ragazza stupenda. È stato selezionato per uno stage retribuito in una delle maggiori ditte di abbigliamento della sua città e conduce una vita praticamente perfetta … almeno fino al suo primo giorno di lavoro.
L’incontro con Giuliana, una donna irascibile che si rivelerà essere un suo superiore, lo sviluppo di un progetto di marketing a stretto contatto con lei e una sorprendente uscita con i suoi amici dopo la solita partita di calcetto, mettono Michele in crisi.
Col passare dei giorni inizia a provare un interesse sempre maggiore nei confronti di Giuliana, fino a cedere alla tentazione di baciarla. Nonostante sia fidanzato non riesce a togliersela dalla testa e così, anche se lei non vuole storie con uomini impegnati, si avvicinano sempre di più.
I sentimenti e i dubbi di Michele rischiano di ferire le persone a cui vuole bene, ma deve fare chiarezza nel suo cuore e prendere una decisione.
Perché l’amore ha mille sfumature e spesso è difficile da comprendere, ma ti tormenta fino a quando non lo riconosci.
RECENSIONE
ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER!
L’inizio ci scaraventa nel pieno dell’azione, a un matrimonio mancato, alla scena, quasi da leggenda metropolitana, di un uomo abbandonato sull’altare al momento del fatidico “Io accolgo te.” La sposa lo rifiuta, lo umilia, scappa. E, nonostante comprendere che sotto ci sia ben altro che uno stupido capriccio, per un momento parteggiamo per lo sposo abbandonato. Con un prologo così emozionante, l’immediato proseguire della narrazione, che inizia qualche tempo dopo questo fattaccio, è stato, a mio avviso, un pochino più lento.
Michele è un neo laureato al primo giorno di lavoro in un’importante azienda, mentre Giuliana, la sposa fuggitiva, si scoprirà essere il suo superiore diretto.
Ho trovato questo principio un poco debole, se paragonato al prologo, perché l’incontro tra i due protagonisti è un cliché di molti altri romance, il classico incontro/scontro, in cui lui va letteralmente addosso a lei (in più di un’occasione) facendole cadere tutto dalle mani e qualche tempo dopo il lui distratto scopre che la tipa in questione è il suo capo. Carino, ma non originale purtroppo!
Lei, pur avendo soltanto qualche anno in più, è già il suo capo e col proseguire della storia si scopre che alla sera balla in un pole bar, quello coi pali.
“I consigli li ho ascoltati per una vita intera e non mi hanno portato dove volevo, anzi mi hanno fatto infrangere contro un muro di falsità e ipocrisia. Da allora io faccio solo quello che decide Giuliana.”
Ora, questo è originale ma ho trovato poco realistico che un’impiegata (oltretutto di un livello superiore) di un’importante azienda, per la quale la reputazione è certamente fondamentale, abbia questa seconda vita alla luce del sole, oltretutto lo svela al primo venuto poiché, trovandosi in panne con l’auto, si fa dare un passaggio da Michele praticamente il primo giorno che si vedono in azienda, svelandogli che lei lavora lì qualche sera a settimana; e pochi giorni dopo Michele ci va con gli amici e la vede ballare, (in abiti succinti ma non volgari) sul palo.
“Io mi sto facendo male perché sto mentendo alla mia ragazza, ai miei amici e alla mia famiglia pur di stare qualche ora con te. E anche se non so che senso abbia o dove ci porterà questa cosa, proprio non riesco a fermarmi o a smettere di pensare a te.”
Michele
Ora, non sono pratica di pole dance se non per lo scadente film “Showgirls” di Paul Verhoeven, ma dubito che questi balli possano essere del tutto innocenti, in ogni caso sono molto sensuali, quindi, appunto, avrei trovato credibile la donna con seconda vita nascosta, non manifesta, penso che un’azienda privata potrebbe arrivare a licenziare un dipendente se la sua condotta può lederne il buon nome, soprattutto se il famoso sposo mancato è un superiore della sposa in fuga. Insomma, a livello di trama ci sono, a mio avviso, particolari che non filano, il contesto poteva essere definito meglio.
Non dico che sia impossibile lavorare di giorno in un’azienda di Marketing e la notte, con la stessa faccia, in un pole bar, al mondo succedono certamente cose più strane ma, nel contesto italiano, l’ho trovato non molto realistico, siamo a Trieste e non a Las Vegas. Trovo comunque molto apprezzabile il fatto che l’autrice abbia ambientato la storia in Italia, dimostrando come si possa confezionare un buon prodotto anche senza sfruttare l’ambientazione straniera.
I personaggi funzionano, anche se il look di Giuliana mi ha ricordato troppo l’abbigliamento stravagante della protagonista di “Io prima di te”.
Michele e Giuliana si evolvono durante la storia, crescono, maturano: Giuliana torna a fidarsi di un Uomo, mentre Michele lo diventa, passa dall’essere il ragazzo un po’ viziato, con la fissa per la propria automobile, a un uomo capace di lasciare la routine serena per seguire il proprio cuore.
“L’Amore arriva e basta. Non si può spiegare perché non siamo noi a sceglierlo, è lui che ci sceglie e noi non possiamo fare altro che amare.”
Michele
La scrittura è scorrevole (anche se, appunto, l’inizio è un po’ lento) la struttura e la forma sono buone, c’è qualche refuso trascurabile. Essendo anch’io un’autrice self, so quanto lavoro c’è dietro a un romanzo perché, a meno che non si abbia la possibilità di avvalersi di validi collaboratori, si è costretti a fare tutto da soli: scrivere, revisionare, fare grafica, pubblicare, promuovere. Nel contesto self questo è un buon libro, si nota il lavoro dietro.
Nonostante i fattori delineati, che mi hanno convinta meno, la storia in seguito decolla, quando si entra, appunto, nel vivo della narrazione, quando i due protagonisti iniziano a rendersi conto di essere attratti l’uno dall’altra. Ho trovato profonda e ben descritta tutta la parte riguardante i pensieri del protagonista, dibattuto tra un fidanzamento tranquillo e lo sconvolgimento che gli provoca Giuliana, credo che molti abbiano provato le stesse emozioni, i medesimi dubbi, prima di prendere una decisione scegliendo tra una comoda routine e l’ignoto.
Ritengo che questa autrice abbia ancora molto da dire e, se con la prossima storia riuscirà a superare questi piccoli scogli, facendo più attenzione all’ambientazione e al fattore realistico, sono sicura che scriverà un libro eccellente, perché è molto brava nell’esplorare i sentimenti umani. Personalmente preferisco le narrazioni in prima persona, magari a due voci, le trovo più emozionanti ma so che sono anche più rischiose da costruire. Mi piacerebbe molto vederla cimentarsi con una storia narrata in prima persona perché credo che riuscirebbe a far sentire ancor di più le sensazioni, le emozioni, dei protagonisti.
In bocca al lupo!
Paola Garbarino
Il mio giudizio: