Recensione di: “Verso le luci del Nord” di Alessia Savi

Ciao Notters!

Oggi vi parlo di un libro che fin dalle prime pagine ha acceso la mia curiosità ed è stato in grado di mantenerla alta fino alla fine. Mi riferisco al romanzo di Alessia Savi: “Verso le luci del Nord”. Seguitemi per saperne di più e scoprire se vale la pena leggerlo 🙂

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Verso le Luci del Nord

TITOLO: Verso le luci del Nord
AUTRICE: Alessia Savi
GENERE: Romanzo distopico
EDITORE: Self-Publishing
DATA DI PUBBLICAZIONE: 1 ottobre 2016
PAGINE: 654
FORMATO: Ebook/Cartaceo
PREZZO: 3,49/17,67 €

SINOSSI 

Sono passati vent’anni dal giorno del Grande Bagliore. Dave Higgles e Tamara Willson sono in viaggio verso Nord: la protezione che permette a Tamara di sfuggire a Barbero, Generale dell’Ira dei Sette Stati Infernali, si sta indebolendo. Quello che li aspetta al Monastero di Newberry Spring è qualcosa di più di un semplice caso di possessione e Sorella Magdalene viene esorcizzata dopo una violenta lotta. Dave e Tamara si rimettono in viaggio: raggiungere le Luci del Nord e liberarsi del Generale significa tornare a essere liberi. Magdalene, quando scopre la loro destinazione, non si fa scrupoli e li segue, decisa a ritrovare sua madre. La convivenza durante il viaggio tra le città-stato degli USA è difficile e i casi soprannaturali da risolvere si fanno sempre più pericolosi. Una bambina bionda popola i sogni di Magdalene, tra canti yoruba e suoni di tamburi lontani. Piange. Grida. E invoca aiuto. New Orleans li chiama. In un mondo in cui il Grande Bagliore ha spazzato via ogni cosa, la libertà sembra l’unico bene per cui valga la pena lottare.

RECENSIONE 
***ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER*** 

Credo di poter affermare che Verso le luci del Nord sia il primo romanzo distopico che mi sia capitato di leggere e posso solo ringraziare l’autrice per il meraviglioso esordio concessomi con la lettura del suo libro: ha spalancato le porte su un mondo per certi versi conosciuto, per altri completamente diverso da quello a noi noto. Di conseguenza sì, vi dico già che vale assolutamente la pena leggerlo 🙂

La storia è ambientata in un periodo futuro rispetto a quello in cui ci troviamo: sono trascorsi dieci anni dall’Apocalisse, altrimenti nota nel libro come “Grande Bagliore”, che si è manifestata all’improvviso, sradicando quasi ogni forma di vita dalla faccia della terra.

apocalisse-1“[…]L’Apocalisse si era presentata una mattina di maggio di vent’anni prima,inghiottendo millenni di storia dell’umanità. Non era stato come tutti se l’erano aspettata, era arrivata e basta. Con quale criterio fossero stati scelti i sopravvissuti, nessuno seppe dirlo. Il primo maggio duemilaundici il mondo era cambiato radicalmente, nel modo di essere e di pensare.[…]” 

Il mondo è cambiato parecchio in seguito al Grande Bagliore, al punto da presentarsi in maniera completamente diversa da quella che conosciamo oggi. Le piogge, intrise di radioattività, costituiscono un autentico pericolo e la varietà animale è stata completamente annullata dalla faccia della terra, ad eccezion fatta per qualche sporadico cane sopravvissuto. I colori sono cupi, spenti, e il sole non si mostra mai in tutta la sua luminosità, ma è perennemente offuscato da un coltre di nuvole grigie e pesanti. La vegetazione è pressoché inesistente, mentre le città (spesso fantasma) sono ridotte a villaggi fatiscenti che mi hanno fatto pensare alle civiltà primitive. Tutto è intriso di tristezza, dolore e sudiciume, per non parlare delle difficoltà vissute dai pochi esseri umani rimasti, che si trovano ad affrontare quotidianamente il problema relativo alla fame. Insomma, si narra di un futuro che per certi versi sembra essere retrocesso al passato. Un futuro in cui esistono le armi, le automobili, ma che non sa cosa siano i colori, i frutti, gli animali. Un futuro povero, dove l’Apocalisse ha tolto tutto ciò che l’essere umano aveva creato, lasciando pochi superstiti a convivere con creature mostruose, creature che, un tempo, si limitavano a popolare gli incubi dei bambini: zombie, demoni e quant’altro.

Ecco, dunque, come il mondo reale si scontra con quello fantastico, unendosi in una fusione ridondante, caratterizzata dalla classica lotta fra bene e male, sebbene i contorni che definiscono l’uno e l’altro siano tutto fuorché nitidi.
Quello descritto da Alessia è, infatti, un mondo crudele, spietato e spaventoso, un mondo in cui è impossibile sopravvivere se non si sa sparare o combattere, un mondo in cui, talvolta, ci si deve piegare al male per non morire.

È così che conosciamo i due protagonisti del romanzo, Dave e Tamara. Da quando si sono conosciuti, anni addietro, non si sono più separati e sono sempre stati insieme, da soli, loro due contro il mondo. Sì, perché Dave e Tam sono dei nomadi che, a bordo della loro fedele Betsy (l’automobile), viaggiano per il nord America, combattendo demoni e qualsiasi creatura malvagia si trovi sul loro cammino, diretti verso le famigerate quanto leggendarie Luci del Nord, nella speranza di liberarsi da Barbero, Generale dell’Ira dei Sette Stati Infernali. Vi dico già che, fino alla fine del romanzo, non sarà mai ben chiaro il motivo per cui i due vogliano recarsi proprio lì, in particolar modo Tamara; non si capisce cosa sperino di trovare (forse perché nemmeno loro lo sanno con esattezza), ma è proprio in ciò che risiede il bello della storia.

Il viaggio dei protagonisti è all’insegna dell’ignoto e del mistero, con il rischio sempre dietro l’angolo. Ma lasciatemi dire qualcosa in più di questi due personaggi, a partire da Tamara. Non vi nascondo che, con il suo carattere forte, freddo e apparentemente spietato, è diventata subito la mia preferita in assoluto.

“[…]Gli uomini avevano paura del buio e della notte, come nel Medioevo. Tutti avevano paura di ciò che le tenebre nascondevano ma lei camminava accanto a fantasmi che parlavano incessantemente. Aveva smesso di avere paura di qualsiasi cosa: non sarebbe mai stata sola.[…]” 

Tamara è una donna forte, che racchiude in sé una moltitudine di misteri, che il lettore svelerà pian piano. In particolare, la sua natura di medium: Tam ha la capacità di vedere e parlare con i morti, ma non solo. Dall’Apocalisse, le è comparso un enorme tatuaggio sulla schiena che rappresenta l’Albero della Vita, ma di cui lei stessa non conosce il significato. Sa solo che Barbero vuole appropriarsene sebbene Tamara non ne sappia il motivo. Per questo, è in fuga da lui praticamente da tutta la vita. Nonostante ciò, non ha paura di niente e lasciatemi dire che la sua caparbietà è un fiero omaggio alla natura femminile che, con Tamara, non viene mai calpestata: chi ci prova, è destinato a fare una brutta fine.

Accanto a lei, abbiamo Dave, a cui mi sono affezionata molto grazie all’intima dolcezza che cela nel cuore. Ciononostante, non pensate che sia un rammollito, perché non è affatto così, anzi: è il fiero compagno di Tamara, che ama più della sua stessa vita e protegge in ogni modo.

“[…]Dopo anni e anni di tutto quel casino alla fine era quasi diventato immune all’affezionarsi agli altri. Tam era l’unica eccezione e sarebbe rimasta tale, forse perché ne avevano vissute troppe di cose insieme, dalle quali erano sempre usciti vivi per miracolo. 
Alle volte ci scherzava sopra, ma lei era davvero la sua riserva di batterie. Era l’unica cosa che gli desse la carica per proseguire. Per continuare a lottare.[…]” 

Anche Dave nasconde dei segreti, che si manifesteranno pian piano nel corso della lettura: innanzitutto è un Custode della Gnosi…Leggendo il romanzo capirete meglio l’importanza di tale ruolo.

Ciò che più mi ha colpito di più, però, è scoprire la maledizione che si cela sulle sue mani, perennemente nascoste da dei guanti: un marchio lasciato dallo stesso Barbero, che, entrando in contatto con Tamara, porterebbe Dave ad ucciderla. Mi è piaciuto questo controsenso tale per cui coloro che dovrebbero fuggirsi ed evitarsi come nemici, sono diventati amanti e compagni di vita. Sono talmente legati e affiatati, da comprendersi al minimo sguardo, pur senza lasciarsi andare ad eccessive effusioni.

La terza protagonista si unisce a Dave e a Tamara in seguito alla propria liberazione da parte degli stessi. Sto parlando di Magdalene, novizia da sempre rinchiusa in un monastero, ragion per cui non conosce niente del mondo e non sa quali mostruosità si celino al di là delle mura in cui vive.
Fiera devota a Dio, in cui crede con tutte le sue forze, da qualche tempo la povera Maddie è vittima delle possessioni ad opera di una presunta Bestia che ha nidificato dentro di lei, possessioni a causa delle quali subisce numerosi soprusi e pseudo esorcismi da parte della Madre Superiora. È grazie ad un’amica e consorella di nome Ancilla, se Dave e Tamara fanno irruzione nel monastero proprio nel bel mezzo di una possessione e operano un esorcismo con il quale cacciano il demone che si era appropriato del corpo di Maddie, liberandola.mare-piombino-2-blog

Da questo momento in avanti, ha inizio la vera e propria avventura di Dave, Tamara e Maddie, diretti alle Luci del Nord: quest’ultima, infatti, si è unita di nascosto al loro viaggio (salvo poi essere scoperta) perché l’unico ricordo che ha della madre è proprio l’esortazione a trovare le famose Luci. Maddie non sa nemmeno se sia viva o morta, ma dopo tutto ciò che ha passato nel monastero, sente che seguire il consiglio materno sia tutto ciò che le resta.
Inizialmente la convivenza fra i tre non è affatto facile, sebbene Maddie faccia finta di essere invisibile. Tamara, in particolar modo, si dimostra decisamente spietata nei suoi confronti, quasi volesse provocarla apertamente. Difatti è così: vuole a tutti i costi una sua reazione, anche negativa. Inutile dirvi quanto io abbia amato fin da subito il rapporto burrascoso tra le due donne: è talmente ovvio come dietro all’atteggiamento brusco di Tam si celi una forma di amore e protezione…Dovrete scavare a fondo per coglierla, ma ad un lettore accorto non sfuggirà.

“[…]Tamara non si era lasciata fregare. Si accaniva contro Magdalene quasi volesse trasformarla in una notte nel soldato perfetto. Al contempo, era certo che non l’avrebbe abbandonata nemmeno se fosse stata l’unica scelta possibile.[…]” 

L’incrollabile fede di Maddie è spesso fonte di contrasto tra lei e Tamara, per cui litigheranno spesso e la giovane novizia dichiarerà spesso di odiarla…Pur non credendolo neppure per un attimo.
Contrariamente a Tamara, Dave è gentile con Magdalene e la tratta con maggiore dolcezza della compagna, pur riservandole un comportamento diverso.

“[…]Tamara era la risorsa di Dave e questo lo avvertiva. Tra le scapole sentiva una spinta quando li vedeva perdersi in quegli istanti dove lei sembrava sparire. 
Magdalene non sapeva dare un nome a quel qualcosa che la feriva un po’, come quando al convento si era conficcata una spina di rosa sotto il piede e avevano dovuto tagliarle la carne per poterla estrarre. 
Dave era gentile con lei, ma in modo differente da come lo era con Tamara. Era solo sé stesso. Questo l’aveva intuito dal modo in cui entrambi, senza parlare, riuscivano a capirsi, a consolarsi, a farsi coraggio. 
Era e sarebbe rimasta quella di troppo, tra loro[…]” 

A New Austin, Magdalene subirà il primo vero impatto con la vita reale, in seguito allo scontro con delle creature mostruose e abominevoli che un tempo erano state uomini. Nonostante il terrore che da sempre la contraddistingue, per la prima volta tira fuori un coraggio da leonessa, decisa a salvare la vita di un bambino innocente e a dimostrarsi utile. Per la prima volta, Magdalene guarda in faccia la morte. Per la prima volta, Magdalene uccide. Ma uccidere non piace a nessuno, neanche quando lo si fa per salvare una vita e l’autrice è molto brava a far emergere questo messaggio attraverso i pensieri di Tamara.

“[…]Sapeva cosa provava. Era la stessa sensazione che aveva provato anche lei quando aveva ucciso per la prima volta. Erano creature abominevoli e ripugnanti mandate per fare del male, ma un tempo erano esseri umani come loro due e a uccidere le persone non ci si abituava mai, anche se si erano macchiate di crimini immondi.[…]” 

La tappa successiva, una delle tante che si frappongo tra di loro e le Luci del Nord e che li segnerà inesorabilmente, sarà New Orleans, la sola città ad aver mantenuto le sembianze di ciò che era stata un tempo, prima dell’Apocalisse.
Nonostante un’accoglienza positiva, fin calorosa, Dave e Tamara capiranno presto di essere finiti ancora una volta nella rete del ragno ed è in tale contesto che la dolce Maddie viene rapita proprio sotto il loro naso.

Ammetto che c’è stato un momento di trambusto narrativo in cui mi sono un po’ persa e ho faticato a seguire lo svolgersi delle vicende, forse perché il momento mi ha coinvolta molto emotivamente. Vedere Tamara struggersi per la scomparsa di Magdalene e il suo tentativo di salvarla mi hanno davvero commossa.

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“[…]«Giuro che verremo a riprenderti
Maddie! Te lo giuro!»
Avrebbe dovuto insegnarle  a combattere davvero. Si era illusa di poterla proteggere, di lasciarla prima o poi in qualche città sicura, ma nessun posto al mondo lo era. Lo sapeva, ma sperava che ne esistesse uno fatto su misura per quelli come lei, per quella gente stupida e ingenua che avrebbe salvato il mondo, rendendolo un posto migliore.[…]” 

È attraverso il rapimento di Magdalene, che scopriamo la sua natura di veggente. Però lei non è una semplice veggente, perché oltre a vedere il futuro può interferire con esso, agendo per mezzo delle sue stesse visioni.

Seguiranno momenti carichi di azione: tradimenti, nuovi amici e nuovi nemici, la nascita di sentimenti d’amore in Maddie, il sequestro di Dave che porterà Tamara a sacrificare parte di sé pur di salvare l’uomo che ama e poi…La fine, che però non vi svelo. Se no che gusto c’è?
Riusciranno i nostri eroi a raggiungere le Luci del Nord e a conquistare una volta per tutte la propria libertà?

“[…]Si erano strette l’una all’altra in cerca di un po’ di calore, un po’ di conforto. Quasi sorelle, perché era la vita a scegliere le anime con cui dividere l’esistenza, non il sangue. 
«Tam 
«Mmh 
«Credi in me?» 
Tamara restò immobile alcuni istanti, poi tornò verso di lei. 
«Ci ho sempre creduto. Per questo ho fatto di tutto per riportarti indietro.»[…]” 

La prima cosa su cui voglio porre l’accento è l’incredibile creatività di Alessia. Ci sono stati più passaggi durante i quali mi sono chiesta: “Ma come le è venuta in mente un’idea simile?”. Chapeau davvero, perché grazie a questa sua capacità è stato facile per me perdermi fin dalle primissime pagine nella dimensione narrata, sentendomi estremamente coinvolta nella storia, vivendo momenti di pura suspense e tensione.

Il romanzo è ricco di momenti avventurosi che mantengono alta la tensione del lettore e di misteri da risolvere che lo spingono a continuare imperterrito nella lettura. Nonostante il libro sia piuttosto lungo, infatti, l’ho esaurito in meno di una settimana, troppo curiosa di scoprire cosa sarebbe successo nelle pagine a seguire.

Inoltre, Alessia possiede un’elevata proprietà di linguaggio, che non è così facile da trovare nei romanzi in circolazione: oltre ad un’elevata varietà lessicale, il linguaggio dell’autrice  è crudo e molto realista, a tratti macabro, ma proprio per questo è sempre pertinente alla storia e consente al lettore un’immedesimazione totale.

I personaggi sono estremamente dettagliati e ciascuno possiede delle peculiarità ben distinte, che sono riscontrabili lungo tutta la narrazione, pur con notevoli evoluzioni delle loro personalità. Ho apprezzato particolarmente l’affetto che lega i personaggi, in particolar modo Dave-Tamara e Tamara-Magdalene; ho amato il modo in cui, senza effusioni di sorta né convenevoli, l’autrice ha messo in risalto come l’amore possa essere dimostrato nei gesti celati, nelle preoccupazioni per l’altro, nel tentativo di proteggere chi si ama.

La storia è lunga e molto articolata: per certi versi potrebbe risultare “difficoltosa”, poiché non è banale e Alessia si è data molto da fare nel creare degli incastri perfetti che galleggiano nell’alone di suspense e mistero da cui è contraddistinto l’intero romanzo. Per questo motivo vi dico: leggetelo e non lasciatevi scoraggiare dall’elevata quantità di informazioni che vengono date e che, inizialmente, non sembrano avere un senso. Tutto ha un senso e tutto avrà un significato: questa è la peculiarità più bella che ho riscontrato nel libro di Alessia. Sì, d’accordo, l’architettura narrativa può apparire complessa, ma a ben vedere l’autrice narra di un mondo irreale che è maschera del mondo reale. Demoni e mostri rappresentano il male del nostro tempo, un tempo in cui bene e male si confondono e si fondono, imbrogliandoci e abbindolandoci.

Dave e Tamara sono gli eroi della storia e rappresentano i buoni; tuttavia, anche loro sono dei buoni che quasi sempre fanno del male e compiono dei delitti, al solo scopo di riportare il bene sulla terra.

Se siete degli amanti del genere, divorerete il piccolo capolavoro di Alessia e non potete fare a meno a di leggerlo. Se, come me, non avete mai approcciato a letture di questo tipo, a maggior ragione consiglio di leggere questo bel romanzo: saprà sorprendervi, emozionarvi e coinvolgervi dall’inizio alla fine, com’è successo alla sottoscritta. Non ho alcun dubbio a riguardo e sono pronta a scommetterci!

 Laura Z.

Il mio giudizio:

voto-bellissimo

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