La voce dello Scrittore… e dell’editore! A tu per tu con Argeta Brozi e Antonella Maggio.

Ciao Notters 🙂
Era già da un po’ di tempo che ci frullava questa idea in testa ed è finalmente arrivato il momento di farla diventare realtà, o forse è il caso di dire un nuovissimo articolo per voi!
Ciò di cui stiamo per parlare insieme è il meraviglioso romanzo di Antonella Maggio edito Butterfly Edizioni “Regalami un sorriso” (la recensione è disponibile qui).
Dopo averlo segnalato, recensito e raccontato in ogni veste oggi andiamo un po’ oltre, superiamo la barriera del suono :p e facciamo qualche domanda non solo all’autrice ma anche all’editore.

Ah, ragazzi! Mi raccomando non diteglielo ma.. Argeta e Antonella leggeranno le risposte l’una dell’altra proprio insieme a voi, nessuna anticipazione! Shhhhh! :p

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Diamo un immenso benvenuto ad Antonella Maggio ed Argeta Brozi, due colossi dell’editoria italiana seppur in vesti diverse, due realtà a confronto in un’unica breve intervista.
È doveroso innanzitutto presentarvele:

Antonella Maggio
Autrice Butterfly Edizioni

Antonella Maggio nasce nel 1988 a Modugno, in Puglia. Diplomata come ragioniera turistica con il massimo dei voti, ha vinto diversi concorsi letterari. Adora leggere di notte, ascoltare musica italiana, viaggiare, cucinare dolci e salati, i fiocchi di neve, il bagno turco del centro benessere e cimentarsi con tutti i lavori manuali dall’uncinetto al découpage. Con Butterfly Edizioni ha pubblicato: “Profumo d’amore a New York”, “Manchi solo tu”, “Questo nostro dolce Natale”, “Sfida d’amore a San Valentino” e “Regalami un sorriso”. Tutti i suoi libri sono diventati dei successi editoriali, arrivando a raggiungere oltre 30.000 lettori. Ha scritto anche un libro a quattro mani con Rujada Atzori, Un weekend per quattro; e due libri usciti con Rizzoli.

Argeta Brozi
Direttrice Editoriale Butterfly Edizioni

Classe ’85, scrive dall’età di nove anni e ha pubblicato il suo primo libro a soli diciassette. Il suo libro d’esordio, venduto solo online e in cartaceo, è diventato un caso letterario, arrivando a vendere quasi tremila copie in poco tempo, a cui fanno seguito “Tentazioni”, poi acquistato dalla Newton Compton e rimasto per oltre tre settimane in classifica in libreria e “Al di là di te”. Vincitrice di molti concorsi letterari nazionali e internazionali, ha curato una rubrica di scrittura per ragazzi su un giornale distribuito in quindicimila copie sul territorio italiano. Laureata in Psicologia, è stata speaker radiofonica e si occupa di editoria dal 2007.
Dal 2011 è direttrice della Butterfly Edizioni.


Detto questo, cominciamo la nostra intervista e scopriamo tutto quello che c’è da scoprire sul “dietro le quinte” di Regalami un sorriso.

1) Ciao Argeta, ciao Antonella. Benvenute e grazie di essere qui con noi ❤
Sappiamo che “Regalami un sorriso” nasce in un modo un po’ particolare, vi va di raccontarcelo? Come è nata questa idea e come è stata sviluppata?

Argeta: Ciao Notters, e grazie dell’invito, sono molto contenta di questa doppia intervista 🙂 Anni fa volevo scrivere una storia drammatica con protagonista una ragazza che si occupava di clownterapia negli ospedali, ma quella storia è rimasta chiusa nel cassetto per tanto tempo finché non mi è venuta in mente Antonella che poteva avere la sensibilità giusta per scriverla. Le ho quindi affidato la trama, che però ho leggermente modificato rispetto alla versione originale, perché desideravo aggiungerci qualcosa di personale, che riguardasse la mia vita… Non vi svelo cosa, ma sappiate che leggendo “Regalami un sorriso” conoscerete un po’ di me. Sono contenta di essermi affidata al mio istinto e aver regalato la trama ad Antonella, è riuscita a farmi commuovere. La cosa più bella? È stata in grado di raccontare la “mia” storia a modo suo, aggiungendoci tante cose che non mi aspettavo.

Antonella:  “Regalami un sorriso” nasce così, con un messaggio proposta di Argeta, anche se da giorni pensava a una trama per me. E io? Ho detto subito di sì, all’istante. Mi è bastato leggere una sola volta la sua idea per sentire dentro qualcosa e mi tremavano le mani, volevo già scrivere. Ho chiuso subito Facebook per non avere distrazioni, ho iniziato le ricerche del caso e alla sera, a cena con il mio ragazzo ho detto: “Sai Amore, ricordi il naso rosso che mi hai regalato qualche settimana fa perché dici sempre che sono una pagliaccia? Bè, Argeta mi ha affidato una trama proprio sulla Clownterapia e io so già cosa scrivere. Questa volta parlerò di Nick e Ginny, vi porterò a Londra e ci saranno Romeo e Giuletta, persino Peter Pan”. Non ho chiuso occhio quella notte, nella testa avevo piccoli flash di possibili dialoghi tra i personaggi.

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2) “Regalami un sorriso” non racconta una storia leggera, non è una lettura fatta di spensieratezza e leggerezza. In questa storia ogni sorriso è una rivincita. Che cosa vi ha spinto a mettere su carta questa toccante storia e qual era la vostra più grande paura?

Argeta: È stata una scommessa questa storia, perché ho notato, almeno per quanto riguarda i romanzi Butterfly, che i nostri lettori preferivano quelli più “leggeri” e quindi non sapevo come avrebbero reagito a un libro più “serio” e profondo, penso che la bravura di Antonella sia quella di riuscire a scrivere storie “importanti” con tatto e dolcezza, in questo modo è riuscita a raggiungere oltre cinquemila lettori in un solo mese dall’uscita. Il titolo bellissimo che ha scelto però ci ricorda come anche nella sofferenza, a volte, si può trovare gioia e che regalare sorrisi è un dono che dovremmo condividere più spesso. La mia paura era che non riuscisse ad “arrivarmi” con la storia del padre e soprattutto del piccolo, temevo che non mi avrebbe fatto “sentire” l’emozione di Nathan, che era in realtà il punto focale della storia… invece, quando ho letto quel pezzo, ho pensato “era esattamente questo che volevo”. 🙂

Antonella: Dopo un episodio spiacevole che mi ha segnato irrimediabilmente, mi sono nascosta dietro ai sorrisi per anni, ero convinta che nessuno potesse capirmi perché il dolore altrui riusciamo sempre a minimizzarlo almeno fino a quando non tocca anche noi. Volete sapere quando ho iniziato a sorridere davvero? È successo tre anni fa, la vita mi ha sbattuto in faccia una malattia genetica rara e un tumore raro anch’esso. Bè, detta così sembro pazza (e un po’ lo sono 😛 ) visto che c’è ben poco di cui essere felici o stare tranquilli, ma cos’è la gioia se non la consapevolezza di esserci ancora nonostante tutto? Il sorriso è un po’ come tutte quelle cose che tendi a reclamare tue e sei disposto a lottare dopo che hai corso sul serio il rischio di perderlo. Ecco cosa mi ha spinto ad accettare questa sfida e la paura come sempre è stata quella di non riuscire ad arrivare al lettore, di risultare poco sensibile o scontata per il tema trattato attraverso un romanzo rosa, ma giuro che ci ho messo l’anima per trasmettere il messaggio tra un bacio e una lite, tra un sorriso e un sospiro.

3) È evidente che questo libro sia carissimo a entrambe, l’emozione e l’orgoglio che traspare in ogni vostra parola relativa a questo romanzo è evidente. Personalmente, oltre a un sorriso, cosa vi ha regalato?

Argeta: Mi ha fatto riflettere, mi ha fatto provare nostalgia, mi ha emozionato, mi ha fatto piangere e poi ridere. Quando un autore ti regala tutte queste emozioni insieme è riuscito nel proprio intento di definirsi “scrittore”.

Antonella: Sono partita amareggiata con la pubblicazione di questo romanzo, molti mi hanno voltato le spalle, quelle stesse persone che mi hanno chiesto ripetutamente consigli che io non ho mai negato, ma i lettori mi hanno stupita, hanno saputo cancellare ogni bruttura. Dopo tanti romanzi pubblicati, ho visto la casella dei messaggi che straripava di complimenti, commenti su ogni post, un entusiasmo generale che non avrei mai immaginato, l’approvazione di una psicologa genitoriale che mi ha letto e le parole di gioia di una ragazza clown che si è rispecchiata nella storia per via del lavoro di Ginny identico al suo, a dimostrazione del fatto che la storia è inventata di sana pianta, ma ha basi solide proprio perché non volevo lasciare nulla al caso e improvvisare. Questo è ciò che conta, riuscire ad emozionare i lettori e per la prima volta ho pensato: “Forse ho fatto finalmente qualcosa di buono e sensato nella mia vita”.

4) Nick e Ginny, i fantastici protagonisti di questo romanzo, sono due personaggi dal profilo ben delineato, complesso a volte ma notevolmente empatico per i lettori. Argeta quando hai commissionato il libro ad Antonella, li immaginavi diversi? Antonella quanto ti ha influenzato il pensiero di Argeta nella stesura della storia in tutte le sue parti?

Argeta: Il personaggio femminile me lo immaginavo diverso, ma sono contenta di come l’abbia reso Antonella, perché è giusto che dietro ognuno dei personaggi ci sia una storia importante, perché nel romanzo li vediamo “crescere” e maturare insieme, imparare dai propri errori e poi rialzarsi. Nella mia mente lei era troppo “serena e perfettina”, ma questo nella realtà non succede quasi mai, quindi è stato un bene stupirmi di questo personaggio dalle mille sfaccettature. Senza volere, Antonella è riuscita a scrivere alcuni miei stati d’animo e soprattutto parti del mio carattere, mi sono riconosciuta diverse volte in Ginny. Ora vi svelerò qualcosa di me… anni fa ho fatto volontariato a bambini difficili, l’intento era proprio quello di farli sorridere e, in alcuni casi, insegnare loro a non essere aggressivi ma gentili, questa esperienza mi ha insegnato tanto ed è importante che se ne parli nei libri, perché spesso ci dimentichiamo che siamo tutti sulla “stessa barca” e un sorriso può cambiarti la giornata.

Antonella: Di solito trascrivo le trame di Argeta nella mia agendina degli appunti, poi inizio la stesura e non nascondo che ogni tanto vado a rileggerle perché temo di andare fuori traccia e puntualmente succede 😀 Mi colpisco la fronte con una mano e dico: “Mannaggia! È successo di nuovo, ora Argeta mi cazzia”.
Scherzi a parte, cerco sempre di seguire la linea principale ma spesso sono i personaggi con la loro cattiva influenza nei miei confronti che mi costringono a un cambio di rotta, loro dettano e io scrivo. Poi se c’è una cosa che adoro e che trovo inevitabile, è dare la mia impronta al testo, metterci la firma, insomma; personalizzare il romanzo e renderlo unico.

5) Questo libro, non mi stancherò mai di dirlo, è molto profondo. Il messaggio che arriva ai lettori è forte e importante, un messaggio di speranza, rinascita, dell’importanza di amare ed essere amati, il valore dei piccoli gesti e della ricchezza di avere accanto una persona pronta a tenderti la mano. Secondo me sarebbe la sceneggiatura perfetta per un film. Ci avete mai pensato? Vi piacerebbe vedere la vostra storia sui grandi schermi o è un traguardo che non vi alletta particolarmente?

Argeta: E me lo chiedi? Mentre leggevo il libro, il film me lo sono fatta mentalmente da sola 😀 e mi sono anche detta “gran bel film!” Chi lo sa, forse un giorno… la vita è una continua sorpresa e io credo fortemente nei libri che pubblico, qualche idea a riguardo ce l’ho… ma non voglio svelare niente al momento, perché per arrivare sui grandi schermi bisogna lavorare sodo, ma non è una cosa così “impossibile” 😉 inoltre ho imparato a scrivere sceneggiature…

Antonella: Se accadesse potrei appendere la penna al chiodo. Scherzo 😛 Sarei felicissima, potrei stamparmi sul viso un sorriso idiota e non togliermelo più, finirei per prendere l’aereo e correre ad abbracciare Argeta e poi mi ci immagino alla prima, sedute una accanto all’altra su quelle poltrone di velluto rosse con la scritta “Riservato” e noi in abito da sera, ma con una confezione intera di Kleenex al posto della pochette perché di sicuro passeremmo tutto il tempo a piangere per l’emozione e ad attendere la fine per poi andare a cena con il cast degli attori. Non so voi, ma visto come si presenta Nick nella storia, il dopo film si prospetta mooolto interessante 😛

6) Il vostro rapporto è stato spesso oggetto di discussione. Mettiamo a tacere qualsiasi pettegolezzo: come vi siete conosciute? Professionalmente parlando, è stato amore a prima vista oppure il vostro feeling è stato “un crescendo”?

Argeta: È stata Antonella a scoprire la Butterfly, ma quando ho letto il suo libro (ne aveva inviati due, ma soltanto uno venne pubblicato), quello che ormai tutti conoscono come “Profumo d’amore a New York”, la prima cosa che ho pensato è stata: “Porca vacca (parole esatte 😛 ), questa autrice deve pubblicare con me, sicuramente farà strada!” Non ho avuto alcun dubbio a riguarda, o almeno… sapevo che lei avrebbe fatto successo prima o poi, ma non sapevo che avremmo fatto il botto insieme 🙂 In seguito l’ho aggiunta su facebook e nel tempo abbiamo parlato e ci siamo conosciute anche a livello personale, ho scoperto una cosa che ho visto come “destino”: Antonella ha un tatuaggio a forma di farfalla e io non ho dato a caso il nome “Butterfly” alla mia casa editrice. Antonella – e non credo di sbagliarmi nel dirlo – per certi versi assomiglia a me: è umile, nonostante il successo, è la “famosa” ragazza della porta accanto, è ironica, ama aiutare gli altri e ti regala sempre un sorriso… in un certo senso siamo anime affini e sono contenta che sia arrivata sulla mia strada. Al di là di questo, proprio perché è una ragazza umile e intelligente lo sa che la parte personale e quella lavorativa sono due cose separate e che non si deve offendere se a volte potrebbe ricevere qualche no (come tra l’altro è già successo) o qualche consiglio da editore. La gente deve capire che è bello conoscere gli autori, anziché trattarli come numeri, perché io e voi siamo parti di una stessa squadra, lavoriamo insieme per ottenere un obiettivo comune, ma è ancora più bello scoprire che si possono stringere legami sinceri e che possiamo contare l’una sull’altra, ma al contempo quando è ora di essere professionali e seri, si distingue l’amicizia dal lavoro. Ho conosciuto per la prima volta di persona Antonella quest’anno al Salone del libro di Torino ed è stato emozionante abbracciarla.

Antonella: Non conoscevo la Butterfly Edizioni e neppure Argeta Brozi prima di ottobre 2014, quando su Facebook mi è apparsa per la prima volta la pubblicità della casa editrice che valutava manoscritti inediti e rispondeva con una scheda di valutazione sia per esito positivo che negativo. Premetto che non avevo mai inviato nulla a nessuna casa editrice perché non mi consideravo una scrittrice né ambivo a esserlo, ma quel messaggio è stato un richiamo (forse perché amo le farfalle e lo dimostra il mio primo tatuaggio inciso su pelle a 18 anni) e poi, cosa avevo da perdere?

7) Butterfly Edizioni nasce nel 2011. Quando e come è nata la vostra collaborazione? Ha, secondo voi, una carta vincente? Se sì, quale?

Argeta: Antonella ha inviato la prima e-mail alla Butterfly solo nel 2014, quindi la nostra collaborazione è attiva ufficialmente da quasi due anni ma sono stati mesi intensi, perché con noi ha già pubblicato cinque romanzi.

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Solo nell’ultimo periodo ho pensato di regalarle delle trame, e poi pian piano ho ampliato la cosa anche ad altri autori (eh sì, sono una che sforna trame con niente! 😛 ). La carta vincente? È proprio la collaborazione, ma prima di questo ovviamente la bravura di Antonella nel regalare emozioni e arrivare dritto nel cuore dei lettori. A volte, mentre chiacchieriamo ci vengono in mente delle trame :-), le studiamo un po’ (soprattutto Antonella studia!), e poi… via! Inizialmente, non conoscendo Antonella, le ho dato qualche suggerimento su come farsi conoscere visto che era al suo primo libro e io ai primi ebook, ho cominciato la pubblicità qualche settimana prima, abbiamo ricevuto due belle recensioni in anteprima e credo che anche questo ci abbia aiutato a farci conoscere, inoltre man mano che andavo avanti Butterfly Edizioni diventava sempre più un marchio di una certa importanza e quindi molto spesso i lettori comprano a occhi chiusi, perché si fidano dei libri che pubblichiamo. Quando ho potuto le ho fatto fare qualche intervista, anche in radio e io stessa nominavo i libri di maggior successo – tra cui i suoi – nelle mie interviste.

Ma il vero segreto lo sapete qual è? Io e Antonella in realtà siamo due streghe… 😀

Antonella: Dopo un mese dall’invio del manoscritto inedito (che nel frattempo avevo inviato anche ad altri editori perché volevo farmi male 😛 ) ho ricevuto una e-mail, in allegato c’era già il contratto per Profumo d’amore a New York; ho svegliato tutti a casa perché era notte e dormivano. Nei giorni successivi sono arrivate le risposte anche degli altri editori ma io ho scelto Butterfly, è stata una sensazione a pelle, mi ci potevo fidare, mi posso fidare. Il mio sesto senso non sbaglia mai e con Argeta è stato “un crescendo” ma il nostro è soprattutto un rapporto che si basa sulla fiducia e la correttezza, si ride e si scherza, ci si confida ma quando c’è da lavorare, si lavora. Io credo molto nella collaborazione tra editore e autore ed è esattamente quello che facciamo. Collaboriamo, lavoriamo insieme o spammiamo insieme (dipende dai punti di vista 😛 ), ci spalleggiamo e sosteniamo e i risultati penso che si vedano. Non ci sono trucchetti, non esiste la magia, c’è solo l’amore per i libri e il rispetto reciproco o quello per i lettori per i quali cerchiamo sempre di dare il massimo domandandoci quale tipo di storia possa soddisfarli.

8) Elencate il più grande pregio l’una dell’altra e perché no, anche un difetto! :p

Argeta: Pregio: troppo buona. Difetto: troppo buona! (E non sto scherzando!)
A livello lavorativo, il suo pregio è: arrivare ai lettori con la sua semplicità e dolcezza, difetto: tende a scrivere tremila volte “un tantino” 😀 credo ci sia affezionata perché me lo ritrovo in ogni romanzo!
A livello personale, il suo pregio è: la simpatia e la dolcezza, è paziente e sa ascoltare, difetto: è insicura, ma a riguardo l’ho già strigliata…

Antonella: Argeta è la mia Ginny, si mette a disposizione del prossimo, dona tutta se stessa e poi magari resta lei senza qualcosa. Quante volte l’avete vista pubblicizzare libri della concorrenza? Quante volte ha donato un consiglio gratuito agli autori esordienti?
Questo è un pregio e un difetto al tempo stesso, visto poi chi se ne approfitta. E ne approfitto anche io per ringraziarla ancora! Grazie Argeta perché con Butterfly ho trovato il mio posto nel mondo quando invece credevo di non servire più a nulla 😛

9) Una domanda più generale: quando è nato il vostro amore per la scrittura e quando avete capito di volerne fare il fulcro della vostra vita?

Argeta: Ho iniziato a scrivere da quando ho imparato le lettere dell’alfabeto, e ho deciso che sarei diventata una scrittrice all’età di 9 anni. Credo che, in fondo a me, sperassi da sempre che questo fosse il fulcro della mia vita ma mai, fino a sei anni fa, ho pensato che avrei fatto anche l’editore. Sono contenta di aver realizzato gran parte dei miei sogni, ma la cosa più bella è che adesso realizzo anche i sogni di altri autori 🙂

Antonella: Ho sempre riempito di parole i fogli dei quaderni, sognavo di scrivere la mia autobiografia a 12 anni 😀 manie di protagonismo a parte, non pensavo di poter riuscire davvero in questo percorso. Come molti appassionati di scrittura, scrivevo per me stessa e in parte continuo a farlo (anche se adesso ho maggiore consapevolezza e con i lettori che mi seguono, vengono prima loro e poi io) perché per me è quasi un bisogno primario; se per un motivo qualsiasi non riesco a mettere nero su bianco le mie idee o i miei deliri, sto male e mi assale l’ansia.

10) Adesso che siamo alla fine di questa divertentissima intervista è arrivato un momento speciale… Quello degli auguri. Come in ogni evento che si rispetti arriva sempre il momento degli auguri e del brindisi. Argeta, Antonella, a cosa brindate e che cosa vorreste augurarvi l’un l’altra?

Argeta:
Io vorrei brindare a noi, voi Notters comprese perché non solo ci avete dato questo spazio ma lavorate intensamente tutto l’anno per tantissimi autori, quindi brindiamo tutti insieme anche con quelli che sono riusciti a leggere l’intervista fino in fondo, perché non è mica una cosa da poco 🙂 Auguro ad Antonella tanta serenità, prima di tutto, sorrisi sempre, e tutto il successo che si merita, che sia con me come editore o con altri non importa, purché trovi il suo “posto nel mondo” e sia felice.

Antonella: Brindo a Butterfly affinché continui a sfornare titoli che si contraddistinguono per il messaggio da trasmettere al lettore e l’originalità, perché gli autori Butterfly non sono numeri e non pagano per essere pubblicati. Ad Argeta perché non ci sono parole per descriverla e per sintetizzare tutto ciò che fa con amore, passione e professionalità. A me con la speranza che la tendinite non mi costringa un giorno a pagare qualcuno per dettare una storia, perché diciamocelo, piuttosto vado in bancarotta ma non smetto di scrivere. A noi perché insieme abbiamo raggiunto risultati strepitosi nonostante il territorio minato, talvolta con il sostegno di pochi ma con la coscienza e le mani pulite. A noi che di titoli ne troviamo milioni ma per le mie storie è sempre una faticaccia, a noi che basta poco per viaggiare con la fantasia e un episodio spiacevole diventa subito la trama di un nuovo romanzo da scrivere, a noi che ci siamo viste dal vivo solo dopo un anno ma abbracciarci è stato naturale come se lo facessimo da una vita; a noi che la pizza il sabato sera non l’abbiamo mai mangiata perché io ho tutte le allergie e le intolleranze del mondo e a Torino non abbiamo avuto molto tempo. A noi che di idee ne abbiamo tante, tu di più e finiamo per disperarci perché non abbiamo tempo e modo per renderle tutte reali ma siamo fiduciose e prima o poi ci riusciremo, anche se dobbiamo trovare un modo per far funzionare questo benedetto copyright altrimenti ci fregano pure questo assurdo brindisi!


Grazie di cuore per averci dedicato un po’ del vostro tempo, non è facile e lo sappiamo, ma è giusto dirvi che ci avete reso immensamente felici. Un grossissimo in bocca al lupo a entrambe per tutte le occasioni che verranno, per la vostra brillante carriera (nel caso di Argeta l’augurio è doppio!) e un immenso abbraccio per la fiducia che riponete costantemente in Notting Hill Books. ❤

Julie.

P.S. Avete mai pensato di scrivere una storia a quattro mani? Nel caso lo sapete che vogliamo l’anteprima vero? :p

Argeta: Sì, io ci ho pensato ma non ricordo se l’ho mai detto ad Antonella, in caso lo saprà così 🙂 Per mancanza di tempo però non so se e quando questa cosa si potrà realizzare, ma mi piacerebbe scrivere qualcosa a quattro mani con lei. E avrete ovviamente l’anteprima, promesso 🙂

Antonella: Ti svelo un segreto 😀 Argeta e io finiamo per scrivere a quattro mani una storia assurda e divertente tutte le volte che parliamo 😛 Magari un giorno ne scriveremo una un po’ più seria e ovviamente l’anteprima sarà solo e soltanto vostra ❤

 

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