Buongiorno, Notters!
È con piacere che oggi vi parlo di “Sei pietre bianche” di Daisy Franchetto, un libro così puramente fantasy da essere magico, una storia che mi ha catturato dalla prima pagina fino all’ultima.
Penso di essere fortunata perché, negli ultimi tempi, trovo quasi esclusivamente libri che mi affascinano e intrigano, che mi appassionano trasportandomi in altre dimensioni.
TITOLO: Sei pietre bianche
AUTORE: Daisy Franchetto
EDITORE: Self-publishing
GENERE: Fantasy
DATA PUBBLICAZIONE: Aprile 2016
FORMATO: Ebook
PREZZO: € 1,99
LINK D’ACQUISTO: Sei Pietre Bianche
RECENSIONE
Pensato come prosieguo di Dodici Porte, primo romanzo della trilogia che ha come protagonista Lunar, Sei Pietre Bianche è stato concepito con una narrazione che lo rende un romanzo indipendente, che può essere letto e apprezzato anche da chi non conosce il primo episodio.
Sei pietre bianche circondano un obelisco nero.
Sei varchi dimensionali.
Un nuovo viaggio alla scoperta delle proprie origini.
Un bambino da salvare, una Dimensione corrotta da una materia oscura, un Amore che ha atteso cento anni per potersi annunciare.
Lunar è tornata.
A tre anni dall’esperienza nella Casa e dalla violenza che l’ha messa di fronte a un duro processo di trasformazione, la giovane protagonista di Dodici Porte non è più una ragazzina. Abita da sola in un piccolo appartamento in città, studia e lavora. Accanto a lei il fedele cane Sinbad, su cui grava una maledizione che Lunar non conosce, e l’anello che le ricorda costantemente il legame con la Terra dei Morti.
Dopo l’ultima visione avuta fuori dalla Casa, nella quale un bambino veniva rapito da un gigante, la giovane non ha più avuto esperienze del genere, o contatti con altre Dimensioni. A volte stenta a credere che ciò che ha vissuto nella Casa sia davvero accaduto. Ma c’è l’amico Sinbad a ricordarle chi lei sia.
Lunar ha stretto amicizia con Odilon, un bambino dal passato misterioso che vive in orfanotrofio. Proprio la scomparsa del piccolo, ad opera di un essere spaventoso, riporterà la nostra protagonista e il suo amico a quattro zampe a contatto con le Dimensioni parallele.
Lunar e Sinbad, con l’aiuto di Altea, proveniente dai Cieli Razionali, si metteranno sulle tracce dei rapitori di Odilon. Ha inizio il viaggio attraverso sei portali dimensionali rappresentati da sei lapidi bianche.
Di nuovo un percorso che è insieme scoperta di se stessi e di luoghi sconosciuti.
Di nuovo avventure formidabili che svelano quanto ci sia di sublime e oscuro nell’inconscio.
RECENSIONE
*** ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER! ***
Questa storia però è stata ancora più sorprendente perché sembrava una fiaba, così magica, così fantastica, l’ideale per il sognatore che si nasconde dentro ognuno di noi.
Una storia molto ben delineata, fluida, che scorre pagina dopo pagina.
Le avventure di diversi personaggi che si intrecciano, che confluiscono lentamente e inevitabilmente in un’unica storia, senza che il minimo particolare venga tralasciato, ogni domanda trova una risposta, ogni dubbio viene fugato, ogni personaggio trova la redenzione o la giusta punizione. Ogni azione ha delle conseguenze, ogni scelta porta alla salvezza o alla distruzione.
Una storia di amore, speranza, perdono, una storia completa che poggia le basi sul precario equilibrio tra Bene e Male.
Pensato come prosieguo di “Dodici Porte”, primo di una trilogia, che purtroppo (per il momento 😉 ) non ho ancora avuto il piacere di leggere, ha una narrazione che lo rende indipendente e può essere davvero letto e apprezzato anche da chi non conosce il primo episodio. Sulle prime, ero un poco scettica, lo confesso.
Un seguito che non è un seguito? Com’è possibile, mi chiedevo. Pensavo che sarei potuta rimanere delusa o, in qualche modo, perplessa, mancando un intero libro prima, avevo il timore di inciampare in un buco nero.
Leggere quello che era stato pensato come un seguito senza aver letto il primo capitolo? Un azzardo, un mezzo suicidio letterario. E invece…nulla di più lontano da quello che uno potrebbe pensare!
Questo secondo capitolo è stato studiato alla perfezione! Ogni accenno alle avventure precedenti non toglie qualcosa alla storia, ma anzi cattura l’attenzione, accende la curiosità, lancia la fantasia a briglia sciolta!
Ho così apprezzato la storia di “Sei pietre bianche” che spero di riuscire a leggere al più presto il primo capitolo…e pure quello successivo!!!
Una storia magica, che racchiude gli elementi più classici del fantasy.
Draghi, streghe, angeli, portali misteriosi, fantasmi, maledizioni, vendette, amori impossibili che lottano contro il tempo e lo spazio, anelli incantati, dimensioni alternative.
Una storia che mi ha letteralmente conquistata e che ho il piacere di presentarvi 😉
Ancora una notte, ancora quel sogno, ancora quelle immagini.
Sempre lo stesso, da tre anni. Ogni volta si aggiungeva un particolare che completava il quadro, ogni volta si svegliava con la stessa nostalgia e la voglia di tornare a casa.
Anche se non sapeva dove fosse, ormai, la sua casa.
Il sogno iniziava sempre allo stesso modo. Vedeva i suoi piedi decorati con bellissimi tatuaggi color argento. Camminava calpestando candida sabbia, morbida come velluto e fresca. Le minuscole pietre che si mescolavano alla distesa sabbiosa riflettevano i bagliori notturni, allora alzava il capo a contemplare il cielo, sconfinato.
Una stella cadente solcava la volta celeste, lasciando una scia luminosa che si dissolveva riassorbita dalla notte.
All’orizzonte le Tre Lune sorgevano allineate. Tornando ad abbassare lo sguardo, poteva osservare la vastità del Deserto di Muna, volgendosi a est, l’immenso Bosco degli Alberi Neri e a nord in lontananza la sagoma scura del Palazzo con le sue guglie e le sue torri.
Una risata sgorgava argentina dal centro del suo cuore.
Ecco la sua casa, ecco il regno cui apparteneva.
Poi una scossa sotterranea la faceva trasalire e un brivido le percorreva la schiena. Guardando a terra vedeva con orrore che la sabbia aveva lasciato spazio a una voragine che correva lunga e profonda verso il Palazzo.
La crepa nera sembrava portare al centro stesso della terra.
Lei restava a guardare inorridita l’oscurità, mentre una voce tetra saliva dal nulla.
I sogni racchiudono desideri, paure, echi lontani di un passato ormai dimenticato, un frammento della propria anima.
I sogni non vanno sottovalutati o ignorati e questo Lunar lo sa benissimo.
Introspettiva, schiva, con un carattere che la porta a tenere e a tenersi lontana dalle altre persone, Lunar è un’anima inquieta, irrequieta, che sta ancora cercando il suo posto nel mondo, che sta cercando di nascondere le zone d’ombra del suo cuore, che sta cercando di dimenticare e di ricordare al tempo stesso.
Un’anima divisa tra due mondi. Vestita sempre di nero o viola, per confondersi con le ombre che la circondano, per passare inosservata, uno sguardo che sembra scavare nell’anima, è sempre accompagnata dal suo fedele amico quattro zampe Sinbad, che è molto di più di un semplice e comune cane.
E anche Lunar è più di quello che sembra ma neppure lei stessa sembra conoscersi a fondo, sente che una parte di sé le sfugge, che ancora non comprende cosa si nasconde nelle pieghe più profonde del suo cuore.
Per sopravvivere, Lunar tiene lontano quasi tutti.
Lunar si sentiva investita di un ruolo e di un destino che ancora non comprendeva appieno.
Solo il piccolo Odillon riesce a scalfire il suo cuore e a donarle un sorriso.
Sono momenti rubati al tempo, momenti preziosi che le scaldano il cuore.
E quando un giorno improvvisamente il bambino scompare in circostanze misteriose, tutto precipita.
Le suore dell’orfanotrofio dove vive non sanno nulla, o non vogliono dire nulla.
Voci di una creatura mostruosa iniziano a circolare per i corridoi.
Un nome sussurrato dalla paura: Orchi.
Gli Orchi esistono e hanno rapito il bambino.
Lunar e Sinbad non possono stare fermi con le mani (e le zampe) in mano.
Devono far qualcosa, devono ritrovare il loro amico.
E nel momento in cui si mettono in viaggio, gli ingranaggi di un piano più grande di loro iniziano a muoversi.
E davanti a loro si aprono sei pietre bianche, sei portali verso altrettante dimensioni.
Personaggi misteriosi, creature spaventose e una maledizione che si perde nei secoli.
Una maledizione che sembra interessare la bella Lunar, che affonda le sue radici in quel passato che lei ha dimenticato.
Una maledizione che dura da cento anni, che ha distrutto una civiltà, che ha calpestato nel profondo le anime, che ha alimentato il rancore di molte persone, che ha mandato in frantumi un cuore.
E se si potesse spezzare la maledizione?
Se il destino dell’umanità e di tutte le dimensioni non fosse compromesso come si potrebbe pensare?
Se si potesse ancora salvare il mondo?
Una lotta contro il tempo e contro i propri dubbi e i propri demoni interiori.
Amori impossibili, come miele e veleno, uomini misteriosi che accompagnano i morti, spiriti guida indimenticabili, draghi potenti e antichi, un corvo saggio e altruista, una regina sola e arrabbiata, un angelo misericordioso e un amore che vive oltre il tempo e lo spazio.
Scene mozzafiato, che ti rimangono impresse nella memoria, che emozionano, che commuovono, che fanno sospirare, che fanno sognare e volare sulle ali della fantasia.
Il Drago Bianco non le lasciò alcuna iniziativa. In una nube bianca di polveri emerse l’imponente figura di Albedo, con le ali aperte e gli occhi rossi fiammeggianti.
Lunar rimase immobile dov’era, incapace di fare anche solo un passo e bloccata dal magnetismo della creatura.
Aveva un muso rugoso e increspato, due corna alla sommità del capo, quattro zampe artigliate e una lunga coda che sferzava nervosa da una parte all’altra.
Gli occhi rossi trasudavano saggezza.
Una storia che mi ha catturato dalla prima all’ultima pagina, che va assaporata lentamente, una storia magica, di altri tempi.
Sono curiosa di leggere gli altri capitoli e scoprire sia cos’è avvenuto in precedenza, sia cosa riserverà il futuro ai protagonisti 😉 Lo consiglio? Assolutamente sì!
Serenella
Il mio giudizio: