Ciao Notters,
altro YouFeel altro regalo! 🙂
Per la collana YouFeel Reloaded, dedicata ai migliori self italiani pubblicati, torna sui nostri Reader Rujada Atzori con la nuova versione di “Un cameriere solo mio” (titolo originale) diventato con Rizzoli “Un maggiordomo solo mio”. Vi ricordiamo che nella nuova edizione YouFeel troverete dei capitoli in più!
Adesso basta chiacchiere, seguitemi! ❤️
TITOLO: Un maggiordomo solo mio
AUTORE: Rujada Atzori
EDITORE: Rizzoli
COLLANA: YouFeel
DATA PUBBLICAZIONE: 29 Luglio 2016
GENERE: Romance
PAGINE: 109
FORMATO: eBook
PREZZO: € 2,99
SINOSSI
Girare una crêpe è arte dei più capaci.
Elisa ha diciotto anni e una gran voglia d’indipendenza. Figlia unica di una famiglia benestante, è cresciuta sotto l’ala protettiva dei suoi genitori, che l’hanno sempre confinata in istituti privati femminili o relegata in casa. Quando Elisa decide di lasciare l’agio della ricchezza per immergersi nella realtà delle persone comuni è risoluta, ma si trova catapultata in un mondo inaspettato. La vita quotidiana è piena di difficoltà a lei sconosciute: cucinare, lavare e sistemare gli abiti sono operazioni misteriose. E come si accende una lavatrice? Elisa ha un disperato bisogno di un maggiordomo. Sarà forse quel bel ragazzo che le ha aperto la porta di casa e che si ostina a sostenere di essere solo il suo “coinquilino”?
Una storia romantica e scanzonata che ci farà riscoprire il gusto delle piccole difficoltà quotidiane, che diventano piacere quando si mescolano con l’amore. E la gioia di poter scegliere liberamente cosa fare della propria vita.
Mood: Ironico – YouFeel RELOADED dà nuova vita ai migliori romanzi del self publishing italiano. Un universo di storie digital only da leggere dove vuoi, quando vuoi, scegliendo in base al tuo stato d’animo il mood che fa per te: Romantico, Ironico, Erotico ed Emozionante.
RECENSIONE
***ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER***
Elisa Iacomini.
18 anni appena compiuti, ricca di famiglia in maniera sfacciata, irrimediabilmente (e involontariamente) viziata dai genitori e dai loro infiniti agi.
Ha tanti vanti, parla cinque lingue, ha praticato tutti gli sport, ha facoltosi insegnanti privati a curare la sua istruzione ma sicuramente non possiamo aggiungere a questi l’autonomia e io sapersela cavare da sola. Elisa non sa cucinare un uovo, stendere il bucato n’è impostare la lavastoviglie per non parlare dello stirare i suoi numerosi abiti o rassettare la sua stanza.
È stata talmente “protetta” da averla resa incapace di qualsiasi cosa, anche di rapportarsi con gli altri. Non ha amici e non ha mai avuto un fidanzato, non ha mai amato qualcuno a parte il suo maggiordomo e, a sua volta. Non è mai stata amata.
Tutta questa situazione comincia a stare stretta alla nostra protagonista che vuole in qualche modo riscattarsi ed imparare a cavarsela da sola in un mondo che fino a quel momento le è stato sconosciuto. Decide così, con la carta di credito bloccata e senza un posto dove andare, di saltare in macchina e imboccare l’uscita di Villa Iacomini con un unico pensiero: “me la caverò”.
“Per fortuna che la mia coinquilina doveva essere a casa.
Mi attacco al campanello come una pazza. Suono a intermittenza, sto quasi per mettermi a ballare quando la porta si spalanca.
In quell’istante ho la sensazione di aver sbagliato porta, eppure… Mi volto per osservare l’atrio e sono certa che l’interno è esatto. Ora, le cose sono due: o io ho un problema grave alla vista, oppure la mia coinquilina deve aver cambiato i suoi connotati perché due pettorali così, io, dal vivo non li ho mai visti.
È un ragazzo – non una ragazza – alto, assonnato, capelli lunghi che gli ricadono sulle spalle, spettinato come Tarzan mentre svolazza da una liana all’altra. E di Tarzan ha anche la classe, in mutande e intento a grattarsi il sedere con nonchalance.
Questo deve essere un trucco di mia madre, non ci sono altre spiegazioni. Vorrà manipolarmi ancora una volta, sì, deve essere per forza così.”
L’energumeno che ha aperto la porta ad Elisa altri non è che Alex, il coinquilino, ma ai suoi occhi diventerà automaticamente il suo cameriere pronto a cucinare, riordinare, stirare, fare la spesa, occuparsi della sua salute attraverso massaggi restauratori, ogni qualvolta lei schiocchi le dita. Il tutto per mille euro al mese (che non sa minimamente dove procurarsi visto che la sua adorata mammina le ha bloccato tutti i viveri).
Alex un po’ per curiosità e un po’ perché mille euro al mese per non fare altro che vivere la sua vita con un supplemento femminile annesso fanno una certa gola, sta al gioco e si finge il suo maggiordomo personale, ingaggiato da Lady Iacomini preoccupata per l’incolumità della figlioletta smarrita…
Di sicuro non avrebbe mai immaginato che Elisa fosse una perfetta incapace di ogni punto di vista pratico possibile, certo era una ragazza intelligente ma assolutamente inesperta in qualsiasi attività, anche la più banale (basti pensare che aveva addobbato casa con dei vibratori colorato considerandoli dei suppellettili di design di buon gusto!)
Quando si rende conto dell’insolita situazione in cui si trova e dopo aver sperimentato sulla pelle di cosa Elisa sia capace (aver dato della vacca a sua madre e cacciato i suoi amici urlando come una pazza assatanata sono solo alcuni esempi) decide di darle uno scossone e di aiutarla a trovare la sua indipendenza nonché la sua autonomia.
Le trova quindi un lavoro, nel ristorante dove fa il cameriere, le insegna a cucinare le crêpes, si prende cura di lei ed è felice di trascorrere con lei gran parte del suo tempo.
Elisa, dal canto suo, trova in Alex un àncora, un amico, un confidente; contro ogni aspettativa al suo fianco sente di essere a casa e trova in lui una famiglia, ristretta certo ma una famiglia di quelle che sceglieresti.
La piccola Iacomini non sa cosa voglia dire ma dentro di lei le cose stanno cambiando, non sa descrivere la sensazione che le si sprigiona nel petto, il motivo per cui il suo stomaco sembra fare doppie capriole carpiate, non riesce a decifrare il battito impazzito del suo cuore ma poi…
“«Elisa, per favore… parlami.»
«Sei tu…» Inspiro lentamente prima di proseguire. «Quando ti sto vicino, io mi sento così. Formicolio allo stomaco, battiti accelerati, sudorazione delle mani…» Cerco di riprendere il controllo di me stessa e del mio respiro, sembro una maratoneta pronta a tagliare il traguardo.
Alex non dice nulla, sorride e abbassa lo sguardo, poi lo rialza e mi guarda negli occhi.
Non so cosa mi prende, gli afferro la testa e appoggio le mie labbra sulle sue. Forse è il vino ad avermi dato il coraggio. Le sue labbra sono morbide, sento il suo respiro caldo sul viso, vorrei di più. Voglio tutto di lui.”
Ecco che il rebus comincia ad avere un senso ed Alex non perde occasione per dimostrarle di aver fatto la scelta giusta a prenderne in mano la sua vita e a lasciarsi andare, con lui.
Lui che è diventato il suo angelo, colui che la protegge da guai sicuri, dalle sue figuracce esagerate, dalle ginocchia sbucciate e da ogni più piccola ed insignificante paura.
L’amore li rende complici, liberi, completi, felici, invincibili… O almeno cosi pensava Elisa che non conosceva le piccole insidie quotidiane.
L’amore, lo sappiamo, non è sempre facile. A volte bisogna tirare fuori le unghie, altre invece stare attenti a non usarle, serve pazienza, costanza, determinazione, sincerità, fiducia.
Elisa riuscirà a fidarsi completamente di Alex anche quando una ragazza dispettosa farà la sua comparsa? Combatterà per tenerselo stretto o si lascerà sopraffare dalla delusione di vederlo sorridere ad un’atra? Il loro amore sarà abbastanza forte da superare i primi ostacoli?
Devo, necessariamente, fermarmi qui ma voi no, dovete andare avanti perché quello che vi aspetta non lascia più spazio all’ironia e al sorriso sulle labbra ma solo al battito del cuore accelerato e all’emozione di un finale che non lascia scampo.
Non avevo letto la versione self di questo romanzo ma sono felice di averlo letto con il marchio YouFeel ed i capitoli inediti che l’autrice ci ha regalato.
È una storia ben costruita, i tempi sono coerenti, il linguaggio semplice ma accattivante, la trama originale e lo stile… Beh lo stile inconfondibile di Rujada che fa del l’ironia la carta vincente delle sue storie.
Nuovamente brava Rujada, anche Elisa e Alex sono una conferma! 🙂
Julie ❤
Il mio giudizio: