Recensione di: “Sei parte di me” di Giulia Borgato

Ciao Notters,
eccoci qui ad un nuovo appuntamento del lunedì 🙂

Questa settimana sono stata completamente rapita da un romanzo di Giulia Borgato dal titolo “Sei parte di me”, romanzo d’esordio dell’autrice nel genere “Romance”; un romanzo che ti appassiona per la sua essenzialità oltre che per l’amore immenso che travolgerà Giada e Antonio, un amore… viscerale.

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TITOLO: Sei parte di me
AUTRICE: Giulia Borgato
EDITORE: Self-Publishing
PUBBLICAZIONE: Giugno 2015
FORMATO: eBook
GENERE: Romance
PAGINE: 172
PREZZO: € 1,49

SINOSSI

Giada ha appena iniziato una nuova vita dopo la perdita di sua madre: nuova città, nuovo lavoro e nuovi amici. Antonio nasconde un passato doloroso e non vuole legami. Tra loro scocca subito una scintilla, ma quando la sera del loro primo appuntamento Antonio non si presenta all’incontro, Giada viene presa dallo sconforto. La sua atavica mancanza di autostima emerge con violenza, minando tutte le sue sicurezze, ma ancora non sa che il destino ha altri piani per loro due e li pone davanti a un bivio. La direzione scelta da entrambi sarà la stessa, oppure le loro strade si divideranno per sempre?

RECENSIONE

Devo ammetterlo, sono in difficoltà a scrivere questa recensione: vorrei svelarvi tutto ciò che succede, raccontarvi ogni minimo dettaglio, le mie sensazioni e ogni piccola sfumatura celata tra le righe di “Sei parte di me” ma commetterei un errore perché questo è un libro che va letto e assaporato a pieno perché nessuno meglio di Giulia riuscirà a farvi innamorare di Giada e Antonio.

E’ giusto che sappiate che “Sei parte di me” non è la storia di un multimilionario irresistibile e della ragazza timida ed inesperta completamente assuefatta dal suo fascino, non è la storia di un maschio alpha e di una studentessa ingenua, è la storia di un amore improvviso e travolgente, è una storia di errori e notti insonni, è una storia di dubbi e di risposte sperate, è una storia di coraggio.

Giada è una ragazza semplice, ha inseguito il suo sogno di laurearsi e, nonostante la vita l’abbia messa davanti ad una delle prove più difficili, ci è riuscita. Ha ripreso in mano la sua vita e quando ha scoperto la “nuova” relazione del padre se ne è andata di casa: ha scelto di non voler guardare e di  ricominciare da sola.
Si è trasferita e ha cercato un lavoretto per mantenersi che ha trovato con cameriera in una pizzeria. Giada andrà avanti così per un po’ e tutto sommato sta bene ma si rende conto di avere orari completamente sballati: lavora la sera fino a tardi e durante il giorno si riposa in vista della serata successiva, non esce, non vede gli amici, non fa sport… fino a quando, un giorno, per caso,  non si imbatte in uno studio di geometri che ha affisso alla porta un cartello “Cercarsi Impiegata”.

Per Giada questo rappresenterà un nuovo inizio, professionale e…personale.

Gironzolai senza meta per Cittadella e nel rientrare passai davanti allo studio dove avrei dovuto iniziare a lavorare qualche giorno dopo.
Proprio in quel momento, accompagnato dal geometra, stava uscendo dalla porta un ragazzo bellissimo. Cazzo che figo!, mi scoprii a pensare.
Alto una decina di centimetri più di Meneghetti, capelli neri lunghi, barba incolta, snello ma muscoloso.
Il geometra gli diede una pacca sulla spalla, lui lo salutò e se ne andò. Io rimasi lì a fissarlo mentre si allontanava, immobile come uno stoccafisso. Un’altra probabilmente lo avrebbe seguito inventandosi una scusa per attaccare bottone, ma io ero rimasta bloccata, come se avessi assistito a un’apparizione divina. Tornai a casa come in trance.
Continuavo a rivivere nella mia mente i pochi secondi in cui lo avevo visto. I capelli gli coprivano parte del volto, ma avevo scorto un sorriso e avevo sentito le gambe cedere. Mi sorpresi di questa reazione, non avevo più sedici anni da un pezzo, e avere i brividi solo per l’aspetto fisico di una persona non era da me.
Ci pensai per tutto il giorno. Sembrava in confidenza con il 19 mio nuovo capo, forse avrei potuto rivederlo. Ah sì, fantastico, e se lo rivedo? Rimango lì a bocca aperta come un baccalà? Dai Giada, riprenditi e pulisci un po’ questo appartamento. Per quanti sforzi facessi il mio pensiero tornava sempre a lui. Spazzai il pavimento, rassettai la camera, riordinai la cucina, ma quel ragazzo non voleva sapere di andarsene dalla mia testa. Dopo pranzo rilessi un paio di capitoli di Lover at last, uno dei miei libri preferiti della serie della Confraternita del pugnale nero, ma leggere di bei maschioni muscolosi, forti, sexy e chi più ne ha più ne metta non fu certo di aiuto. Ogni volta che veniva nominato Wrath, anche solo di sfuggita, io non potevo non pensare allo sconosciuto. I lunghi capelli neri del re, le sue spalle larghe e il torace possente mi proiettavano di nuovo in quella viuzza della città, dalla quale avevo spiato quella meraviglia della natura. La sera mi sparai una puntata della prima serie del Trono di spade, facendomi volutamente del male: vedere Khal Drogo e sovrapporre a lui l’immagine di quel ragazzo fu immediato. E poi la notte lo sognai. Sognai che lavorava nello studio e che era stato incaricato di insegnarmi il lavoro, ma appena mi sedevo accanto a lui e gli dicevo «Sono pronta», lui mi prendeva il mento tra le mani, avvicinava il mio volto al suo, e mi baciava con passione.

(Giada)

Il gran giorno era arrivato: il primo giorno di lavoro nello studio del Geometra Menegatti. Andava tutto bene, era tutto perfetto, se non fosse che ad aprire la porta dello Studio non andò l’impiegata acida alla quale aveva lasciato il curriculum la prima volta, né il Geometra in persona, no… venne proprio LUILui proprio lui eh? Quello a cui aveva pensato ininterrottamente dopo averlo visto, quello che aveva immaginato e baciato nei suoi sogni. E se vi state chiedendo cosa fece lei in quel momento beh… arrossì, annaspò in cerca d’aria e balbettò qualche parola senza senso scoprendo il suo nome: Antonio. ❤

Da quel momento in poi, Giada e Antonio resteranno in contatto (per pure coincidenze e non) incontrandosi in svariate occasioni: allo studio del Geometra dove lui sistema i computer e anche in pizzeria dove Giada continua a lavorare la sera e in cui Antonio si era recato a mangiare una pizza con il suo migliore amico.
In quella stessa sera, anche ad Antonio fu chiaro di sentirsi inspiegabilmente legato a lei e si scoprì persino geloso quando il suo amico Luca fece un apprezzamento sul suo sedere! 🙂

«Tu conosci quel culo stratosferico?» mi chiese il mio amico. E mi infastidì. Nell’ultimo anno avevamo parlato spesso delle donne come se fossero state poco più che pezzi di carne, ma sentirglielo dire di lei mi seccò. «Il culo ha un nome» risposi fin troppo stizzito. «Si chiama Giada ed è la nuova segretaria dello studio.» «Okay, okay, scusa» rispose. «Non avevo capito che l’avessi già adocchiata.» Mi resi conto di averla più che adocchiata, avevo passato il pomeriggio a pensare a lei con una tenerezza di cui non mi credevo più capace, e a sognarla a occhi aperti. Mi ero sbagliato però: non stava passando il venerdì sera in casa a leggere, stava lavorando. Non avevo minimamente pensato che potesse avere già un lavoro, sapevo che si era laureata da poco e credevo che quello allo studio fosse il suo primo impiego. Mentre ero immerso in questi pensieri, arrivò Marisa con due pizze fumanti.
(Antonio)

E mentre continuavano a pensarsi reciprocamente, ad immaginarsi in situazione di normalità desiderando essere insieme, Antonio decise di mandarle un sms spezzando cosi l’imbarazzo e dando finalmente una scossa alla loro conoscenza. Ed ecco che i nostri due protagonisti passarono dal pensarsi, immaginarsi e desiderarsi reciprocamente a scambiarsi sms in maniera compulsiva sorridendo davanti al display dello smartphone 🙂 fino a che Antonio invitò Giada ad un appuntamento ufficiale…
Giada passò ore a farsi bella, voleva essere perfetta, voleva essere indimenticabile ed era emozionata come non lo era da tempo; uscì di casa, curata in ogni dettaglio, si incamminò verso il luogo in cui dovevano incontrarsi e iniziò ad aspettarlo.
Lo aspettò, 5, 10, 15, 30 minuti… ma lui non si presentò.

Antonio sparì, Giada perse completamente le sue tracce, il suo telefono era irraggiungibile, allo studio non si presentò più, non le mandò un sms, né le fece una chiamata… completamente sparito.
Le sue insicurezze e la sua mancanza di autostima tornarono a galla come un salvagente, spietate come non mai e la fecero sprofondare in un momento di sconforto da cui non sapeva come uscire…

Ma le cose non stavano come Giada credeva, la realtà che lei si era costruita in testa non corrispondeva nemmeno in parte a ciò che era realmente accaduto la sera in cui Antonio non arrivò al loro appuntamento. Lui non si era stancato di lei, non l’aveva presa in giro e non pensava minimamente che lei non fosse all’altezza…

 “Mi mancava. Mi mancava tutto di lei: il suo sorriso, i suoi capelli morbidi e profumati, quel suo sculettare che le veniva naturale quando camminava… ma soprattutto mi mancava il modo in cui mi guardava. Quando piantava i suoi occhi nei miei avevo l’impressione che stesse guardando la cosa più bella di tutto l’universo.
Nessuno mi aveva mai guardato in quel modo, neanche Elena.”
(Antonio)

Nonostante i suoi sentimenti Antonio non voleva chiamarla, non voleva e non poteva. Era in ospedale da mesi ormai, le sue condizioni erano migliorate ma non abbastanza da permettergli di riprendere la sua vita normale e lui non voleva che Giada provasse pena per lui, voleva ricordare il suo sguardo innamorato e non quello di una persona per cui provi tenerezza o addirittura pietà.

E cari amici adesso dovrei dirvi che le cose non cambiarono, che Giada continuò a sentirsi “troppo poco” e che Antonio rimase nella sua posizione e che questo amore non giunse mai al lieto fine, se non fosse per un favorevole destino e per Lucia, la sorella di Antonio…
Perché si, succederanno ancora tante cose tra Giada e Antonio, non mancheranno i problemi, le difficoltà ma anzi, siamo solo all’inizio di una meravigliosa e tormentata storia d’amore…

“Aprii le braccia e Giada ci si tuffò. Pianse, e piansi anche io. «Sono lo stronzo più fortunato della Terra» le dissi e lei mi baciò. Era un bacio che aveva il sapore salato delle lacrime, ma a me sembrò il più dolce che avessi mai ricevuto.”
(Antonio)

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“Sei parte di me” è una storia perfetta. Una storia che unisce la magia dell’amore ai drammi della vita, una storia che insegna che i sentimenti veri possono renderci invincibili, una storia il cui il lieto fine è una delle cose che ho sperato di più in vita mia :p
E’ una storia romantica e sensuale, che non ha bisogno di scene di eros particolarmente dettagliate perché il suo punto forte è senza dubbio l’autenticità del sentimento che lega i due protagonisti.

L’autrice, Giulia Borgato, affronta temi di grande delicatezza con una semplicità toccante, lo stile della sua scrittura è scorrevole, elegante e pulito, i tempi del racconto ben scanditi ed i personaggi delineati con grande accuratezza. Giulia è stata capace di far percepire al lettore l’angoscia dell’abbandono, il senso di impotenza davanti ad una circostanza così delicata e l’emozione struggente del loro incontro dopo essere stati lontani.

Per me, è un successo su tutta la linea! Brava Giulia!

JULIE. ❤

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2 pensieri su “Recensione di: “Sei parte di me” di Giulia Borgato

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