Buongiorno Notters, lunedì ho letto e recensito “A un passo da noi” Trilogia Phoenix libro d’esordio di Rossella C. Ho avuto anche il piacere di fare una piccola chiacchierata con lei.
Ciao Rossella e grazie di aver accettato il nostro invito. 🙂
1- Quando hai incominciato a scrivere la Trilogia Phoenix?
Tutto è iniziato circa un anno fa. Era appena terminata l’università e leggevo tantissimo per il tanto tempo libero, e c’era questa storia che mi frullava in testa. Iniziava a delinearsi il ‘mio’ Noah e il suo carattere, così ho ceduto al fascino della scrittura e ho messo su carta la sua storia.
2- Perché la scelta di racchiudere tutta la trilogia in un unico libro?
Inizialmente doveva essere una sola storia, ma c’era così tanto da raccontare che avevo deciso prima di farla divenire una duologia, poi una trilogia. Ho racchiuso infine tutto in un unico volume per questioni tecniche, ovvero per incitare all’acquisto i lettori, visto che la storia era divenuta autoconclusiva e ad un prezzo più basso.
3- Quale personaggio ti rappresenta di più? O semplicemente sono stati costruiti senza nessuna somiglianza?
Noah, purtroppo, è un personaggio inventato. Ho cercato di rappresentarlo fisicamente e caratterialmente secondo il mio personale modello di ragazzo ideale. Mya, invece, è colei che mi rappresenta di più, ma credo sia simile ad una tipica ragazza innamorata. Molte possano rispecchiarsi in lei.
4- A quale tra i vari personaggi sei legata di più? E perché?
Senza dubbio a Noah. E’ stata la prima figura che si è delineata nella mia fantasia. Inoltre, ho lavorato molto sul suo carattere e sulla sua triste storia. E non difficile è stato mostrare il suo turbamento interiore e alla fine il raggiungimento della vera pace.
Nascondeva sempre mille segreti, e raccontando dal punto di vista di Mya, volevo mantenere una certa suspance.
5- Stai scrivendo un nuovo romanzo autoconclusivo, che uscirà a breve. Raccontaci qualcosa in più?
Ti scrivo la trama:
Costretta dai genitori a frequentare la facoltà di legge, Roxanne, dopo la laurea, decide di seguire ciò che da sempre l’ha appassionata: la pittura. Dipinge nel tempo libero e lavora come commessa. Fugge via dallo stile di vita condotto dalla sua famiglia, da una madre snob che non accetta le sue ‘mediocri’ scelte e va a vivere da sola, con l’unica compagnia del suo affezionatissimo pesciolino rosso. Porta avanti una storia da cinque anni con Derek, che nonostante la lontananza e la mancanza di attenzioni, non ha mai messo in dubbio. Tutto però viene messo in discussione quando, per sostenere le spese, decide di mettere in pratica i suoi studi e di dare ripetizioni pomeridiane. L’unico e solo studente sarà Jay, un ventunenne tatuato con uno stile di vita sregolato, che abita nell’appartamento davanti al suo. Vengono da due realtà diverse, e hanno due storie diverse, ma cosa accadrebbe se il destino decidesse di fare incontrare i loro opposti mondi?
6- Domande un pò più personali, ma doverose da porre a uno scrittore. Hai un posto e una situazione particolare per scrivere?
Silenzio. Silenzio. Silenzio. Mi basta una penna e un foglio per mettere giù una storia, ma il silenzio per me è essenziale. Devo poter immaginare una scena, che sia di sesso o un litigio, senza essere interrotta.
7- Coltivi fin da piccola la passione per la scrittura?
Coltivo sin da piccola la passione per la lettura, dai Thriller ai romanzi rosa. Per la scrittura ho iniziato, invece, da poco, circa un anno fa. La trilogia Phoenix è stata la mia prima esperienza come scrittice.
8- Cosa pensi del self-publishing? È un buon trampolino di lancio?
Sicuramente. Ho scelto questa strada proprio perchè ci credo molto. Tante sono state le scrittrici scoperte proprio grazie al self-publishing, tra cui una cara amica, Lucrezia Scali che uscirà in libreria a breve; spero ovviamente in un pò di fortuna anche per me
9- Cosa ti senti di dire ad un aspirante scrittore? Vuoi dare qualche consiglio?
Tutto ciò che posso dire è di crederci … sempre. Credere nelle proprie capacità ma cercare sempre di migliorarsi. Credere, e non lasciarsi mai affossare da nessuno; e inoltre avere tanta immaginazione, fantasia e pazienza; la strada è lunga.
10- Usa queste poche righe per dire qualcosa ai lettori che ci seguono.
Leggete tanto. Leggete sempre. Non c’è libro che non abbia affievolito, anche solo per un’ora, un tormento che portiamo dentro. Leggere è piacere ma è anche utilità; permette di vivere storie che non avremmo potuto immaginare, permette di evadere dalla realtà e soprattutto permette di sognare.
Vi lascio con questo aforisma:
I genitori ti insegnano ad amare, ridere e correre. Ma solo entrando in contatto con i libri, si scopre di avere le ali.
(Helen Hayes)
Grazie del tempo che mi hai dedicato, spero di leggere il tuo prossimo romanzo in tempi brevi. 🙂
Naty ❤