Ciao Notters 😊
Sono di nuovo qui con voi per parlarvi dell’ultimo romanzo di Rujada Atzori pubblicato da Butterfly Edizioni.
Ormai lo sappiamo, Rujada ci ha abituato alla sua peculiarità stilistica e questa volta torna nella chiave che, personalmente, preferisco: quella ironica.
“Dolci Malintesi” è il titolo del romanzo che vi racconto oggi!
TITOLO: Dolci Malintesi
AUTRICE: Rujada Atzori
EDITORE: Butterfly Edizioni
DATA PUBBLICAZIONE: 18 Settembre 2016
GENERE: Romance ironico
FORMATO: eBook
PAGINE: 101
PREZZO: € 2,99
SINOSSI
Victor Thompson è nato e cresciuto in un ambiente duro e difficile, che l’ha reso un uomo cinico e razionale, privo di sentimenti.
Furbo, abile con le parole e attraente, ha tre regole di vita fondamentali: non dormire mai con una donna, averne sempre una di scorta e mai perdere la testa per nessuna.
Per un importante affare di lavoro deve recarsi a New York ma tutti i suoi piani vanno in frantumi quando si accorge di aver preso la valigia sbagliata. Convinto che sia tutto organizzato per sabotare il suo lavoro e la sua reputazione, Victor decide di vendicarsi…
Ma si sa che la vendetta porta solo guai… E se il guaio in questione indossa sexy perizomi di pizzo e ha due gambe da urlo, la cosa non può che farsi pericolosa…
RECENSIONE
ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER!
Una storia che non poteva che essere scritta da Rujada Atzori, un romanzo in cui l’ironia, i sentimenti e una leggerezza delicata sono protagonisti esattamente come Viktor e Leah.
È una storia di imprevisti quella che lega i personaggi principali , una storia che racconta di un uomo bello e di successo, che sta ampliando i suoi orizzonti, che nella vita ha l’unico obiettivo di fare business senza alcuna complicazione sentimentale: tante storie e senza coinvolgimento emotivo; e di una donna attraente e sensibile, una sognatrice, una donna innamorata dell’amore e dell’idea del principe azzurro.
È in occasione di un viaggio a New York che le strade di Viktor e Leah si incontrano (o si scontrano?)…
“Vado in camera sgocciolando acqua dai capelli, mi piazzo di fronte alla valigia e la apro.
Un attimo. Qui. C’è. Qualcosa. Che. Non. Va.
Viktor
Mi vado a sedere sul letto, afferro la valigia, la apro e…
Oddio! Frugo, frugo, frugo, butto all’aria camicie, cravatte, completi da uomo, mutande ma dei miei vestiti nemmeno l’ombra!
Leah”
Ebbene sì, avete capito bene.Uno scambio di valigie in piena regola, un errore che potrebbe costare caro ad entrambi.
Viktor deve affrontare il più importante incontro di affari della sua esistenza e Leah si sta giocando il tutto e per tutto con l’uomo di cui è segretamente innamorata da mesi.
L’uno con i vestiti dell’altra.
Viktor alle prese con giarrettiere, perizomi di pizzo e collant velate e Leah impegnata a cercare, tra le lussureggianti cravatte di lui, qualcosa che assomigli ad un capo femminile.
É inevitabile, per i nostri protagonisti, iniziare a provare reciprocamente una rabbia cieca e un desiderio di vendetta spietata.
Una rabbia che troverà sfogo in aeroporto quando Viktor e Leah si incontreranno per scambiarsi le valigie e far sì di poter indossare nuovamente i propri abiti…
Durante questo incontro però qualcosa non va esattamente come previsto: Viktor è convinto che lo scambio delle valigie non sia frutto di un errore di distrazione (che sarebbe senz’altro della controparte) ma che si tratti di un piano premeditato per sabotare la sua scalata al successo e cerca così di estorcere informazioni alla nostra Leah che non è però così disponibile a collaborare ma anzi, ha tutte le intenzioni di mostrare a Viktor il suo disappunto per aver rotto i suoi pantaloni neri preferiti.
Ed è esattamente a questo punto che hanno inizio una serie di (s)fortunati eventi che vedranno legati i nostri protagonisti non solo all’aeroporto di New York ma anche laddove Leah credeva di essere al sicuro, a Londra, nella piccola banca in cui lavora da anni, a casa sua.
Viktor e Leah si troveranno legati da un una situazione che sicuramente non avrebbero scelto ma dalla quale non hanno scampo e con la quale devono necessariamente convivere.
Convivere forse non è la parola giusta visto che Viktor farà di tutto per rendere a Leah la vita impossibile, così impossibile da indurla a compiere una decisione che non avrebbe mai preso in considerazione: andarsene.
“Chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi ma la mente mi tradisce e riporta a galla cose che vorrei non ricordare.
Il suo profumo ad esempio, o la sua risata. Il modo in cui si sistema la cravatta, quando cammina, le mani nelle tasche dei pantaloni.
Il suono della sua voce, il modo in cui mi guardava.”
Leah
Nonostante la lontananza però per Leah non è facile smettere di pensare a lui, alla sua presenza fastidiosa ma costante, alla sua voce indisponente quanto calda e penetrante.
Lo sappiamo no? Non sempre scappare è la soluzione ai problemi, non sempre è abbastanza, non sempre è sufficiente a mettere a tacere il cuore, le emozioni, i brividi.
E per quanto ci sforziamo di ricominciare, di andare oltre, di lasciarci quel Qualcosa alle spalle, spesso non serve a nulla e corriamo due rischi:
il primo è quello di rimandare una situazione che, prima o poi, ci troveremo ad affrontare. Non importa quando, né come, non importa se succederà di notte, tra le lacrime o il giorno della vigilia di Natale davanti ad un camino scoppiettante… prima o poi quella mancanza torna a farsi sentire e il nostro cuore continuerà sempre a perdere un battito.
Il secondo invece è quello di perdere per sempre quell’emozione, quell’occasione, l’opportunità di essere felice davvero, di prenderci la nostra rivincita, di lasciare andare quel Qualcosa…
“«Zio Vic, perché mi chiami sempre V-Junior?».
«Perché tu sei come lo zio Vic, o meglio, mi ricordi me».
«Quindi anche tu sei stato innamorato?».
«Tu sei innamorato?».
Annuisce contento ma poi torna serio di colpo.
«Che succede, perché questo faccino serio?».
«Tu cosa fai quando sei innamorato, zio Vic?».
«Aspetto».
«Che cosa?».
«Che passi. Aspetto che passi».
«Quindi anch’io dovrei aspettare? Però se aspetto, poi quella carogna di
Richard si prende Clare e io non voglio, io voglio che lei sia mia e che sia innamorata di me come io lo sono di lei».
«Allora non devi aspettare, vai a prenderla». «E tu hai fatto lo stesso, zio?».
Scuoto la testa pensando a Leah.
«Allora perché non vai a prenderla?».
Mi fermo di colpo e guardo il bambino che mi fissa con due occhioni neri curiosi. Gli accarezzo la testa e lo poso per terra mentre mi fiondo nella mia camera e senza pensarci troppo inizio a preparare la valigia.”
È davvero difficile scrivere questa recensione senza rischiare di rovinarvi la lettura, questa è una storia in cui il ritmo degli eventi è serrato, gli equilibri sottili e le dinamiche tutt’altro che casuali.
Rujada scrive una nuova storia che fa divertire il lettore e al tempo stesso lo fa sognare ad occhi aperti lasciandosi cullare da quel pizzico di surrealismo che non stona ma anzi, dà una marcia in più al racconto.
Una storia dalla dolcezza mai melensa, mai regalata quanto, piuttosto, velata, centellinata a dovere e dalla semplicità disarmante.
Una storia di imprevisti, coincidenze e seconde opportunità, di raziocinio che combatte il cuore, di delusioni e regole infrante, di un amore inaspettato, sorprendente e meraviglioso.
Julie ❤️
Il mio giudizio: