A tu per tu con: MaryAnne Snatt!

Ciao Notters! 🙂

come avrete avuto modo di leggere lunedì nella recensione di “Una notte arrivi tu”, (per chi non l’avesse letta la trovate qui) oggi mi trovo in compagnia di MaryAnne Snatt. 🙂

Innanzitutto, una piccola e doverosa premessa:

“MaryAnne Snatt … non esiste! Dietro questo pseudonimo si nascondono le identità di due amiche (Mary e Anne). Però anche se preferiscono mantenere l’anonimato possiamo aggiungere qualche piccolo indizio.
Entrambe ormai negli ‘anta’ – un po’ meno che più – hanno scoperto di avere radici comuni. Sono mogli e mamme e hanno un lavoro impegnativo che le occupa da mattina a sera (da qui la scelta di mantenere l’anonimato), ma nulla di tutto ciò ha impedito loro di appassionarsi alla scrittura e di trovare modo e maniera per andare avanti ogni giorno, da anni.
Però le similitudini finiscono qui!
Organizzata e strutturata Mary, travolgente e impulsiva Anne. Una ama il salato, l’altra il dolce. Una ascolta musica praticamente senza sosta, l’altra è ferma alle hit anni 80.
Le unisce la passione per la lettura, il buon cinema, le fiction che fanno pensare (meglio se targate BBC) e le storie romantiche a cui non deve mai mancare una buona dose di dramma. Per entrambe niente horror o vampiri o zombie, meglio i fantasy o i classici dell’800, ma anche noir per Anne e fantascienza (ma quella old style) per Mary.

E per concludere: qual è l’ideale ideale di uomo per MaryAnne?
Per il vecchio adagio che “non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace”, al belloccio da sfilata preferiscono l’uomo affascinante ma non per forza perfetto, quello che si tiene in forma ma che non verrebbe chiamato a girare Magic Mike. Insomma l’uomo che si può incontrare nella propria vita, che fa disperare e innervosire ma che conquista, sempre e se poi assomiglia a Hugh Jackman, Christian Bale, Richard Armitage o Tom Hardy ben venga…”

Chiarito questo, non trascurabile, dettaglio andiamo a scoprire qualcosa in più di MaryAnne. 🙂

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Copertina di “Una notte arrivi tu”

Ciao MaryAnne e grazie per il tempo che hai acconsentito a dedicare a Notting Hill Books!
Sono un po’ in difficoltà nell’impostare questa intervista, preferite che parli al singolare, a MaryAnne, o al plurale quindi a Mari ed Anne? 🙂
Intanto cominciamo, poi ci organizzeremo strada facendo! ;p

  1. Nella vostra biografia raccontate ai lettori che, spinte da una passione comune, avete trovato il modo di continuare a leggere e scrivere, nonostante i mille impegni di mamme/mogli/donne che riempiono le vostre vite. Quando avete deciso di scrivere insieme, a quattro mani, e di creare lo pseudonimo di “MaryAnne Snatt”? C’è stato un avvenimento particolare che vi ha dato la spinta giusta?

    Con lo pseudonimo di MaryAnne ci capita sempre di rispondere o postare parlando al plurale, perché siamo sempre ufficialmente in due! Come raccontiamo nella scheda che c’è sul profilo della nostra pagina facebook https://www.facebook.com/MaryAnneSnattPG ci siano incontrate leggendo le storie di una GdR (o GdN) in stile vittoriano. Dalla lettura siamo passate a creare i nostri personaggi e abbiamo cominciato a scrivere, interagendo con le altre ragazze che componevano questa piccola comunità. Non avremmo mai pensato di riuscire a divertirci così tanto! In pochi mesi il gruppo si è trasformato ed è passato a storie contemporanee e poi alla fine si è sciolto del tutto, ma ormai formavamo una coppia-di-fatto e abbiamo continuato anche solo per noi stesse, come facciamo tutt’ora!
    E così ecco svelato il mistero: il nome MaryAnne non è altro che la fusione degli pseudonimi di Mari Thorn e Anne Went, mentre Snatt è l’acronimo della pagina facebook SOMETHING NEW ACROSS THE TIME dove raccoglievamo le nostre storie (o role), ma non cercatela perché da quando esiste MaryAnne Snatt quella è stata chiusa. Però se volete curiosare nella pagina Facebook trovate le citazioni e le cover di più di 50 storie!

  2. Nell’introduzione del libro, avete scritto che il romanzo si ispira ad una rielaborazione di un’avventura risalente al 2013, si tratta quindi di una storia vera, almeno in parte?

    Oh no!! In realtà le nostre storie partono da idee del tutto inventate. Al massimo ci facciamo ispirare da episodi di film o di libri o addirittura ci basta anche solo una foto. Per scrivere noi dobbiamo ‘vedere’ il nostro personaggio e così gli diamo come le sembianze di un attore e un’attrice. A volte sono coppie che hanno recitato davvero insieme, a volte non lo hanno mai fatto. A noi però basta poco per ‘immaginarli’ in azione.

  3. “Una notte arrivi tu” è un romanzo che trova il giusto equilibrio tra romanticismo e divertimento, questo è il vostro stile? E’ prevalentemente ciò che amate scrivere o vi piace spaziare tra i generi? 

    In realtà ci piace spaziare e sperimentare. Tipicamente sono storie contemporanee ma abbiamo dato vita anche ad una coppia di metà ottocento e addirittura ad un paio in stile fantasy. Il più delle volte sono storie abbastanza drammatiche, con una crisi che i due protagonisti devono riuscire a risolvere, ma ne abbiamo scritte un altro paio che ricordano lo stile divertente di Agata e Aidan.

  4. Parliamo un po’ dei personaggi di questo romanzo.
    Agata è un personaggio bizzarro, molto particolare, quasi esilarante.  
    E’ il frutto della fusione delle vostre personalità?

    Agata è la sfida. Né Mari né Anne si lancerebbero in quello che lei invece non teme di combinare, ma il bello dello scrivere è proprio che puoi dar voce anche a quella parte di te un po’ pazzoide e istintiva. In questo è più brava Anne che non Mari, perché sa escogitare situazioni divertenti e al tempo stesso mantenere la delicatezza e la fragilità del personaggio.

  5. Aidan McTyrell è, al contrario della partner, un uomo metodico, poco fantasioso, pacato e spesso burbero e scontroso. E’ un personaggio che è nato per contrastare la “follia” della controparte o avevate ben definito i personaggi e le caratteristiche di entrambi prima di dar vita alla storia? 

    Si, la storia è nata proprio immaginando Aidan molto diverso da Agata. Non un misogino ma sicuramente un tipo più tranquillo, che alla vita non chiede altro che di fare il proprio lavoro e bersi una birra con gli amici. E i brontoloni un po’ pedanti sono la specialità di Mari, ma spesso la definizione dei personaggi si evolve mentre scriviamo, perché le nostre storie sono sempre scritte di getto, all’impronta, con un canovaccio di base e dando poi sfogo alla fantasia.

  6. Come vi siete gestite nella stesura del romanzo? La scrittura “a più mani” può essere difficile da uniformare. Il vostro stile è coerente e ben assortito. Vi siete suddivise i capitoli? O i personaggi? O avete lavorato senza suddivisioni particolari?

    La revisione è stata una grossa fatica, ma usare i POV alternati ci ha permesso di amalgamare con più facilità il racconto, che nasce appunto come botta e risposta in una catena di post su Facebook. In concreto abbiamo revisionato la storia una volta ciascuno. Prima l’ha riletta e sistemata Anne, poi l’ha passata a Mari e così di nuovo per un paio di volte. Il brutto è che alla fine sai talmente a memoria i paragrafi che senza l’aiuto di una carissima amica (lei si una scrittrice vera, che ci ha fatto da beta-reader) sarebbe ancora pieno di refusi!

  7. Quanto tempo dedicate alla scrittura? E quando scrivete vi ritagliate degli spazi per farlo insieme oppure “offline” in momenti differenti a seconda degli impegni?

    No, scriviamo sempre ancora in modalità ‘role’. Quindi vuol dire che siamo online su FB e procediamo facendo interagire i personaggi. Col tempo però abbiamo cambiato molto lo stile. Non ci limitiamo più solo alla ‘battuta’ del personaggio ma integriamo il racconto con descrizioni o piccoli dialoghi anche della controparte. Quindi la storia è da subito più fluida e integrata.

  8. Alcuni autori, anche molto celebri, hanno un posto speciale in cui scrivere, un rifugio, un luogo che li stimola nella composizione. Anche MAryAnne ne ha uno?

    Magari! Ma scriviamo quando siamo libere, il che vuol dire che può succedere in una pausa del lavoro quando siamo fortunate da aver abbastanza tempo, oppure la sera dopo cena. Mari ha un angolo nello studio dove si chiude, mentre Anne si porta il portatile in camera dei figli e scrive mentre fa loro compagnia prima che si addormentino.
  9. Avete mai pensato di scrivere un sequel di “Una notte arrivi tu”? Magari per svelare ai lettori se Aidan e Agata hanno mantenuto fede alle condizioni che si sono scambiati in occasione del tanto atteso “si” di Agata? O se hanno messo a punto la “sfida ai 10502003_1398891327103572_8733690231496758366_nBrangelina”?  🙂

    Onestamente no. Siamo poco amanti delle serie, anche
    come lettrici, e poi abbiamo talmente tante storie e idee e nuovi personaggi che ci bussano nella testa che preferiamo dare voce ai nuovi invece di tornare a dire di più su quelli già conosciuti. Nella nostra storia di ‘role’ lo abbiamo sperimentato una sola volta, ma in quel caso siamo state un po’ tragiche’ perché il personaggio maschile perdeva la sua compagna in un incidente e nasceva (con molta fatica) un nuovo amore. Invece ci piacerebbe sperimentare uno spin-off, ovvero abbozzare personaggi secondari di una storia che poi hanno il loro corso in un’altra. Chissà, prima o poi lo faremo!

  10. Ad oggi MaryAnne sta scrivendo?
    Se sì, avete voglia di dare una piccola anticipazione a Notting Hill Books del vostro prossimo lavoro?

    MaryAnne scrive tutte le sere a meno che non ci sia un crollo fisico di una o di tutte e due le metà! Quello che possiamo dire è che abbiamo scelto altre due delle nostre role che amiamo di più e le stiamo sistemando, una Anne e una Mari. Però, proprio perché non rinunciamo a scrivere, il lavoro di revisione va a rilento, ma se sbirciate sulla nostra pagina Facebook trovate dei piccoli estratti, tutti ancora da sistemare. Sono due storie decisamente più intense di UNA NOTTE ARRIVI TU. La prima è la storia di Noah e Lillian (dal titolo TUTTO QUESTO O NULLA) e segue i protagonisti nel loro vivere un rapporto intenso ma tormentato. La seconda è la storia di Greg e Valerie (il titolo è ancora in gestazione) e vede i protagonisti ritrovarsi dopo alcuni anni dal fallimento del loro matrimonio per scoprire che l’amore non è mai finito.

 

 

 

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 Un infinito grazie a MaryAnne per il preziosissimo tempo che ha dedicato al nostro blog e alla pazienza nel rispondere alle nostre domande “ficcanaso”! :p

A prestissimo con tante novità,

Julie. ❤

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