Presentazione di: “Ti amo, ma…” di Nicoletta Puricelli

Continuiamo, con le presentazioni di Notting Hill! 😉

Un romanzo d’amore giovanile, ambientato in una delle zone italiane più belle: Lago Maggiore. “Ti amo, ma…” di Nicoletta Puricelli.

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TITOLO: Ti amo, ma…
AUTORE: Nicoletta Puricelli
EDITORE: Pietro Macchione Editore
DATA PUBBLICAZIONE: 11 Luglio 2015
GENERE: Romanzo Rosa
FORMATO: Cartaceo
PREZZO: € 13,60

 

 

SINOSSI

In un banale giorno di pioggia Amanda, commessa trentenne presso l’aeroporto di Malpensa, salva un giovane dalle grinfie di due ragazzine. Lo invita a casa sua e scopre che si tratta di Matthew Grennet, attore americano idolo delle ragazzine del nuovo continente, ma anche di Anouk, figlia della vicina di casa, che in realtà vive per la maggior parte del tempo da lei e ha un poster gigante di Matthew nella camera in cui dorme. Anouk è in gita, ma Matthew viene rapito da una foto che la ritrae e, per sdebitarsi dell’ospitalità di Amanda, chiama la giovane per farle gli auguri di compleanno. Nasce una corrispondenza fatta di telefonate e messaggi su WhatsApp, finché lui decide di farle una sorpresa e di andare a conoscerla. Il punto di vista di una diciottenne che vede un sogno diventare realtà svela le emozioni che la accompagnano per il resto della fine del quinto anno della scuola alberghiera, ma gli insegnamenti della madre femminista sono sempre in agguato e la metteranno a dura prova quando si tratterà di prendere decisioni importanti per il suo futuro.

ESTRATTO

(Entrata in scena di Anouk, capitolo 4)

«Amanda, come mai hai cambiato ancora le mie lenzuola? Le avevo messe pulite il giorno in cui sono andata in gita!» Com’è che non le sfugge mai niente? È rientrata ieri da Barcellona ed è stata con la madre, che è ripartita questa mattina; dopo scuola è venuta qua e abbiamo visto le foto che ha scattato e ogni volta mi sorprende per quanto sia brava come fotografa. È appena andata a sistemare i libri in camera sua e non le ho ancora detto nulla riguardo a Matthew; sono sicura che avere avuto il suo idolo così a portata di mano, ma non averlo potuto vedere perché era in gita la farà arrabbiare. D’altra parte non dirle nulla mi sembra un tradimento. Vado da lei. «Anouk, siediti che facciamo due chiacchiere…» comincio. Lei mi guarda con sospetto perché conosce bene questo inizio di frase. «Martedì scorso ero al lavoro…» e le racconto tutta la storia, con la sua faccia che passa alternativamente dallo stupore, all’eccitazione, all’incredulità nel giro di pochi secondi. «Lui – ha – dormito – nel – MIO – letto?» chiede soffermandosi su ogni singola parola. Annuisco e lei smette di parlare, forse anche di respirare, ma fissa intensamente il copriletto. «E tu hai lavato le lenzuola?» chiede dopo qualche istante di riflessione. Annuisco di nuovo con un’espressione di ovvietà. «Perché?!» Immaginavo non avrebbe approvato la mia scelta igienica. «Però non ho lavato la maglietta di Londra» le dico prendendola da un armadio e porgendogliela. Lei la prende come fosse una reliquia e la porta al naso ispirando intensamente il profumo di Matthew Grennett. «Perché non mi hai chiamato?» «A Barcellona?» «Sì!» «E cosa avresti fatto? Preso un aereo per tornare qui?» Lei ci pensa un attimo e risponde sicura «Certo!» Io rido, ma lei è offesa. «E cosa avresti fatto? Gli saresti saltata addosso come le due pazze in aeroporto, facendogli credere che tutte le ragazzine sono così isteriche? O non avresti spiaccicato parola per l’imbarazzo?» Lei mi guarda con occhi di fuoco e faccia imbronciata e io proseguo anche se so che le ho già fatto del male. «Lui è già circondato da ragazzine urlanti e scatenate, se te lo avessi fatto conoscere sarebbe scappato anche da te, invece lui aveva solo bisogno di un attimo di normalità, di sentirsi una persona qualunque, perché in fondo è un ragazzo come tanti altri. Questo è il motivo perché a parte te e Marco nessun altro sa quello che ti sto raccontando.» Il suo sguardo si addolcisce un po’, ma il suo disappunto per non averle detto nulla è ancora molto evidente, infatti mi evita per due interi giorni, parlando giusto quando deve darmi informazioni importanti e trascorrendo il resto del tempo in camera sua a studiare o fuori con le amiche.

A tu per tu (capitolo 1.1)

«Assomiglia al lago Windermere?» Lui mi guarda sorpreso, ma torna a fissare il lago. «Non esattamente, il lago Windermere è decisamente più piccolo di questo! Però è ugualmente rilassante, mi ricordo che quando ci andavamo in vacanza i miei si trasformavano: non c’erano telefoni, televisione ed eravamo sempre insieme a ridere e scherzare. Come fai a sapere di Windermere?» «L’ho letto da qualche parte. Diciamo che su internet ci sono un sacco di informazioni su di te» mi giustifico. Sembra riflettere contemplando l’acqua, poi ad un tratto si gira verso di me curioso. «Bene, che cosa sai di me? Voglio dire: sono curioso di sapere quante informazioni si riescono a reperire sul mio conto!» Sgrano gli occhi. Oh cavolo! Me la sono cercata! «Dunque, so che sei nato il 10 settembre 1988 a Londra, tua madre è americana ed è un aiuto regista piuttosto famosa, tuo padre è inglese e lavora negli effetti speciali, loro si sono conosciuti lavorando allo stesso film; hai un fratello di nome George che è più grande di te e fa l’architetto. Sei nato e cresciuto in Inghilterra, ma vi siete trasferiti in America quando avevi dieci anni perché avevano offerto un posto di lavoro a Hollywood a tua madre, abitate a Los Angeles in una meravigliosa casa con un patio in legno che ha un lungo tavolo per quando ricevete gli ospiti. Da piccolo sognavi di fare lo stuntman, ma ti sei rotto un legamento giocando a basket e hai dovuto rinunciare al sogno. Hai avuto successo grazie al telefilm At home with Alan e hai fatto una serie di film minori. Hai una vita pressoché perfetta, anche se non mangi le verdure!» concludo sorridendo. Lui sorride altrettanto timidamente e si passa la mano tra i capelli espirando un po’ più forte del normale e dopo qualche attimo di silenzio mi guarda. «Wow. È incredibile sentirsi raccontare la propria vita dagli altri, a volte ho come l’impressione che sappiano più cose di me di quante ne sappia o ricordi io stesso!» “In effetti conosco così tante altre cose su di te, ma non vorrei spaventarti ulteriormente” aggiungo mentalmente. Guarda il lago e di nuovo si scompiglia la folta chioma e aggiungo a bassa voce osservando il movimento: «Ah, so anche che quando sei a disagio ti passi la mano sinistra tra i capelli», poi sempre più sussurrando: «Non volevo metterti a disagio, scusa.»

(Confidenze con Serena, capitolo 1.5)

«Anouk, cosa mi nascondi?» «Di che parli?» le rispondo con finta ingenuità. «Ti conosco da dieci anni, sai che non sei brava a fingere! Alterni dei sorrisi da ebete agli sguardi languidi che lanci al telefono e quando non trovi messaggi ti deprimi. Chi è?» Sospirone. «Oh, Sere! Vorrei tanto raccontarti tutto, ma ho promesso di non parlarne con nessuno, è una situazione complicata!» dico sinceramente in conflitto con me stessa. «Lo conosco?» Nego con la testa, anche se pensandoci bene lo conosce, ma non di persona, quindi la risposta è corretta. «Quindi qual è il problema se non lo conosco?» Taccio. «Vi siete baciati?» Non demorde. Annuisco guardandola negli occhi e sospirando di nuovo. «E ti è piaciuto!» non è una domanda la sua. «Wow! Quando è successo?» Mi metto le mani tra i capelli e arriccio il naso, piano piano mi farà raccontare tutto, lo so già. «Fammi pensare» prosegue lei «sei strana da quando sei rientrata dopo le vacanze, anzi quando sei rientrata stavi messa proprio male! Quindi deve essere stato nei giorni di Pasqua … ci sono! A Verbania! Giusto?» La odio! Apro la bocca, ma lei mi anticipa. «Lo sapevo! Sapevo che non stavi male il giorno che sei andata in infermeria!» Non ce la faccio, devo parlarne! «Ok, ti faccio un riassunto: ho conosciuto questo ragazzo, divino, e abbiamo parlato tanto e ci siamo baciati ed è stato meraviglioso! Poi lui è ripartito, non abita in zona e a parte un paio di messaggi non l’ho più sentito!» «È carino?» «È figo!» «Più di Mr Grennet?» Ah, sapessi! «Quel genere di figo!» «E dove l’hai trovato uno così da queste parti?» «Infatti non è di queste parti! Oh, Sere, che faccio? Gli scrivo io?  È una settimana che non si fa sentire e l’ultima volta ha mandato un messaggino veloce e basta!»

CHI E’ NICOLETTA PURICELLI?

Mi chiamo Nicoletta Puricelli, sono nata nel ’78 nella provincia di Milano, dove vivo tutt’ora. Sono venuta al mondo sotto il segno del Sagittario e sono convinta che questo abbia favorito il mio essere poliedrica in molti ambiti della mia vita. Ho fatto diversi lavori perché mi piace saper fare un po’ di tutto: dopo essere stata (per citarne solo alcuni) barista, agente immobiliare e hostess su una nave da crociera, ho lavorato negli ultimi otto anni per Unieuro, di cui gli ultimi tre nei nuovi negozi in Malpensa.untitledqae Il vento del cambiamento, però, ha soffiato ancora e adesso sono nella fase di progettazione per l’apertura di un bar, con una sezione speciale per chi ha intolleranze alimentari. I miei hobby, naturalmente, vanno di pari passo al numero di lavori svolti e quelli che più coltivo sono la passione per la lettura, che utilizzo anche come cura ogni volta che sono giù di morale e ho bisogno di un’ispirazione, e la passione per i dolci: mi piace cucinarli e mangiarli insieme ad amici, parenti e colleghi. Ogni occasione è buona per farne uno. Il mio vero cavallo di battaglia, però, sono i viaggi: adoro girare il mondo progettando itinerari in maniera quasi maniacale per poter vedere tutto ciò che le mete scelte hanno da offrire, ho un mio blog in cui suggerisco come muoversi a basso costo in alcune destinazioni e recensisco su Trip Advisor. Sono sposata da dieci anni con Alessio e la nostra famiglia si completa con Maya e Holly, le mie due cagnoline. Il mio primo romanzo l’ho scritto in prima media per un compito in classe, ma poi non ho più pensato di farlo, fino a pochi anni fa quando ho iniziato a sognare storie e personaggi e li ho tenuti lì, nella sala d’attesa del mio cervello. L’anno scorso ho deciso di provare a farli vivere ed ecco qui la mia prima storia.

CONTATTARE L’AUTRICE

Mail: nicolettapuricelli@gmail.com
Facebook: https://www.facebook.com/nicoletta.puricelli.3
Pagina facebook del libro: https://www.facebook.com/Ti-amo-ma-900243463365416/?fref=ts
Blog: https://imieiviaggifaidate.blogspot.it

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Buona lettura Notters!

Naty&Julie ❤

 

 

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