Recensione di: “I figli di Danu” di Melissa Pratelli

Ciao Notters 🙂

Eccomi qui con un nuovo libro tra le mani, un libro che mi ha fatto sorridere e batter forte il cuore, un libro che ho divorato fino all’ultima pagina e oggi ho il piacere di presentarvi: “I figli di Danu-  il richiamo” di Melissa Pratelli.

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TITOLO: I Figli di Danu
AUTRICE: Melissa Pratelli
EDITORE: Self-Publishing
SERIE: I Figli di Danu #1
DATA PUBBLICAZIONE: 10 Dicembre 2015
GENERE: Fantasy
FORMATO: eBook/Cartaceo
PAGINE: 382
PREZZO: € 1,99/€ 15,60

SINOSSI

Penelope Lee Johnson è una ragazza di 16 anni che, a causa di una situazione familiare difficile e del suo desiderio di entrare ad Oxford, decide di trasferirsi in un piccolo paesino scozzese dove si trova una delle scuole più prestigiose del Regno Unito. Lì la ragazza farà la conoscenza di tre ragazzi, i Macintyre, che appartengono ad una ricchissima e misteriosa famiglia di Edimburgo. Lee instaurerà un legame molto forte con i tre ragazzi, un legame che sembra avere del sovrannaturale e che la spinge ad indagare, al fine di scoprire qualcosa in più su quella famiglia piena di riserbo. La ragazza si ritroverà poi a dover affrontare una scioccante verità che riguarda i suoi amici, il cui segreto affonda le proprie radici in un lontano passato e del quale la stessa Lee sembra fare parte, mentre una minaccia ancora ignota incombe su di lei.
(I Figli di Danu Saga Vol.1)

RECENSIONE
***ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER***

“Tutto cominciò davanti a un cancello di ferro battuto, il primo settembre: il giorno del mio arrivo alla St. George. Avevo sedici anni e mi apprestavo a cominciare le superiori.
Trasferirmi in una scuola privata e per di più a migliaia di chilometri di distanza poteva non sembrare una buona idea, tuttavia ero riuscita a convincere i miei genitori che andare alla St. George, così si chiamava la scuola superiore che avevo puntato, fosse la scelta migliore per me, perché il mio obiettivo era riuscire a entrare all’università di Oxford.
In  aggiunta a ciò sentivo il bisogno impellente di fuggire da casa, ma questo, ovviamente, l’avevo omesso di fronte ai miei.”

Ci ritroviamo in Scozia, in una giornata piovosa come tante.
Ma non per lei, la ragazza che, preoccupata, guarda tra le sbarre del cancello l’imponente castello medievale. Perché dietro quelle sbarre c’è il suo futuro, un futuro che ha scelto, un futuro che l’ha chiamata, sussurrando il suo nome.

Penelope Lee Johnson, capelli neri come la pece che scendono ondulati e con qualche 2012-11-07-539817_zps65f43822.jpgboccolo fino a metà schiena e occhi particolari: uno azzurro e uno verde.
Studentessa modello, ironica, anzi molto sarcastica, spesso troppo critica nei confronti di se stessa, testarda, un poco impacciata (ma per questo così adorabile), una sognatrice che ama i libri e si perderebbe (o forse ritroverebbe) per delle ore tra le pagine di un romanzo.
Una ragazza che si sente molto sola, che nasconde il proprio dolore. E che ha deciso di fuggire da una situazione familiare molto tesa, di riprendere in mano le redini della propria vita, per troppo tempo lasciato in sospeso, mentre cercava di fare da paciere e a volte da confidente ai genitori.
E così decide di lasciare Londra e l’amato laboratorio del padre, che è un restauratore di libri antichi, per approdare in Scozia, nella sperduta cittadina di Killin.

Lee è forte e determinata ma al tempo stesso fragile e insicura, divisa tra l’amore e la nostalgia per la sua famiglia e la voglia di cambiare, di trovare la sua strada.
E rimane immobile sotto la fitta pioggerellina a guardare la sua futura scuola, così maestosa, così austera, ponendosi mille dubbi sulla scelta intrapresa.
E in suo soccorso arriva un bellissimo Principe.

“Mi sentivo terribilmente fuori posto. Ero ormai fradicia dalla testa ai piedi, bagagli compresi, quando, nel bel mezzo del mio flusso di coscienza, mi accorsi distrattamente che non sentivo più la pioggia cadermi in testa.
-Hai bisogno di aiuto? – 
Una voce, ctumblr_m8j2nc1IR61r1cuzoo1_500.jpgon un forte accento scozzese mi ridestò dai miei pensieri.
Mi voltai e vidi un bel ragazzo alto, con occhi azzurro cielo e capelli di un castano caramello tendente al rossiccio, il colore delle foglie autunnali.
Il ragazzo teneva il suo ombrello sulla mia testa e mi guardava come se fossi appena uscita da una casa di cura per malati mentali. Legittimo, dovevo ammetterlo.
-Ti sei persa? – disse con voce calda guardando le mie valigie.
-N-no- balbettai, scoprendo con orrore che la mia voce era uscita più simile al verso di una cornacchia che non alla voce di una ragazza.
Mi schiarii la voce. -Sono una nuova studentessa.-  
Il ragazzo annuì, guardando di fronte a sé.
-La porta è aperta, non c’è bisogno che tu te ne stia qui a inzupparti. Vieni, dai.-
Prese le mie valigie e, come se niente fosse, avanzò verso il portone di quercia della scuola.”

Un salvatore, un principe dalla scintillante armatura, che sembra accorrere sempre in suo aiuto, con  un sorriso canzonatorio, che sembra osservarla sempre da lontano, che la studia, che sembra ruotare attorno a lei.
Un ragazzo all’apparenza scostante e distaccato, sempre circondato dai suoi compagni, ma distante anni luce…inarrivabile, irraggiungibile.

Lui. Nathaniel Macintyre.tumblr_n0yl9tKUi41r8r1k2o10_500-1.png
Un nome sussurrato con ammirazione e quasi con devozione tra i corridoi della scuola.
Un ragazzo che ama disegnare ma non lo fa più.
Un ragazzo sempre disponibile e gentile con gli altri ma solo in superficie.
Un ragazzo che in realtà è molto chiuso, che sorride ma solo per convenzione, che mantiene sempre le distanze in qualunque situazione e con chiunque.
Fino a quando non arriva lei, Lee, allegra, ironica, timida ma al tempo stesso dotata di una lingua tagliente.
L’unica in grado di superare il muro di Nathaniel, l’unica in grado di far breccia nel suo cuore, di sfiorare la sua anima.

Per Lee ambientarsi nella nuova scuola non è facile, non conosce nessuno, ogni volta che sente il fratello litiga con lui, in paese viene giudicata per il suo accento, per non essere scozzese ma per fortuna può contare su una compagna di stanza che è una vera forza della natura: Davon Stuart, solare, sempre allegra, estroversa, dolce e molto protettiva.
Le due ragazze fanno subito amicizia e gradatamente Lee inizia a sentirsi accettata…a casa.

Ma la serenità appena conquistata dopo tanto dolore sembra destinata a non durare.
Qualcosa di strano e di inquietante sta succedendo.
Qualcosa che Lee non sa spiegarsi.
Perché ha paura, perché è qualcosa di così forte che la fa vacillare, che le fa pensare che forse sia pazza.

“-Ok. Vengo a prenderti – disse secco.
-NO!!!- gridai, più forte di quanto volessi, scordandomi per un istante di essere in un luogo pubblico.
Lanciai il telefono a terra e colpii forte il muro con un pugno.
Ero sola, arrabbiata e sentivo l’ira crescere e infrangersi in violente ondate in ogni parte del mio corpo, percepii un calore impressionante al centro del mio cuore che continuò a crescere finché non ebbi una specie di spasmo che mi fece cadere in ginocchio e, d’un tratto, così com’era montata, l’ira svanì.
Ci fu un rumore assordante, come uno scoppio e mi ritrovai a fissare una stanza incendiata: enormi fiamme partivano dal pavimento e arrivavano al soffitto su ogni lato del piccolo bagno, mi lambivano ma non sentivo alcun dolore, eppure ero intrappolata in un metro quadro di mattonelle bianche e stavo per morire bruciata da un incendio scoppiato misteriosamente, in un bagno che non aveva apparentemente nulla d’infiammabile.
D’un tratto, così com’era apparso, il fuoco svanì, come risucchiato in un punto imprecisato del muro piastrellato. “

Visioni sempre più frequenti si susseguono, sogni così realistici da non sembrare solo sogni.
Lee cerca di razionalizzare ogni episodio, di non farsi prendere dal panico ma ogni volta è sempre più intenso. E lei teme di cadere, di crollare in mille pezzi, di diventare a tutti gli effetti pazza. E resistere chiede uno sforzo immenso, è sempre più stanca e preoccupata, perché non riesce a capire cosa le sta succedendo.
Solo la vicinanza di Davon la rende più serena. E così anche l’amicizia con il ragazzo di lei, Benjamin Macintyre, fratello minore di Nathaniel.

“Ero nel bosco e correvo scalza verso un punto imprecisato della foresta ; sentivo di essere inseguita ma non c’erano voci, né rumore di passi, soltanto dei piccoli tonfi nell’oscurità dietro di me.
Arrivai in uno spazio circolare e da sopra le cime degli alberi vedevo la scuola in lontananza. All’improvviso dalla foresta sbucarono dei lupi che mi circondarono senza lasciarmi alcuna via di fuga. Avanzavano lentamente, con cautela, come se avessero timore, ma sembravano ostili verso di me.
Non sapevo cosa fare, se non aspettare che mi azzannassero,  ma poi ricomparve il fuoco. Circondò sia me sia loro e vidi tra le fiamme che i lupi si erano accasciati a terra ed erano in preda agli spasmi: stavano perdendo il pelo e si allungavano in modo grottesco.
Ero terrorizzata. Poi un ululato assordante.
Mi svegliai di colpo, incapace di capire se l’ululato era stato reale o no.”

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La foresta, il fuoco e i lupi.
Immagini ricorrenti che popolano i sogni di Penelope.
Ma non sono solo sogni, diventano qualcosa di più.
Sono visioni.
E nel momento in cui i suoi occhi incontrano quelli di Nathaniel tutto cambia.
Lee sa, ha la certezza che non sta diventando pazza.
Sente una forza potente che la spinge verso Nathaniel.
Sente che qualcosa le sfugge.
Sente che qualcosa sta tornando.
Sente il dolore del ragazzo.
Sente che un’ombra si nasconde in esso.
Sente che esiste qualcosa oltre le visioni.
Sente che lei ha le risposte ma non conosce la chiave per accedervi.
C’è magia nell’aria.
E c’era magia nel suo passato.
Sente che è legata alla famiglia Macintyre da qualcosa di arcano e misterioso.
Nathaniel, Ben e loro cugina Christine sembrano gravitare attorno a lei come pianeti attorno al sole.
E ogni volta che lei li tocca o li guarda direttamente negli occhi viene attraversata da una scarica e ha una visione.
E prova quello che loro provano. E quando scopre la verità, tutto cambia.
Una maledizione sovrannaturale li rende prigionieri dei loro istinti, di una natura più animalesca.
Una maledizione che grava sull’intera famiglia. Ma che non riesce a tener lontani Lee e Nathan.
Il loro legame si intensifica sempre di più. Non possono e non vogliono stare lontani. Anche se vuol dire correre un rischio.
Ma l’amore, a volte, è anche questo: un rischio.

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“Mi baciò dolcemente, tanto dolcemente che mi sentii sciogliere lentamente.
Durò a lungo ma fu comunque troppo breve e, quando si allontanò e si mise seduto davanti a me, rimasi inebetita e distesa sul tappeto.
Mi guardava intensamente e io feci lo stesso, sentii di nuovo quel magnetismo che avevo provato in biblioteca e probabilmente per lui fu lo stesso perché, dopo neanche dieci secondi, mi prese di nuovo la testa tra le mani e mi ribaciò con foga.”

Un nemico nell’ombra.
Un ragazzo, Andrew Macintyre, dal passato misterioso, che è impossibile non amare.
La magia che impregna ogni pagina.
E una scelta coraggiosa da parte di Lee che vi lascerà senza parole.

Lo consiglio? Assolutamente sì!

Serenella 🙂

 

 

 

 

I Figli di Danu: Il Richiamo

 

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