Presentazione di: “Dream Bender” di Eveline Durand

Buongiorno, Notters!

Vi presentiamo un urban fantasy di Eveline Durand: Dream Bender. Se ti dicessero che l’attitudine a controllare i sogni fosse in realtà una dote? Se un’organizzazione cercasse i prescelti con questa capacità per addestrare degli agenti speciali, chiamati Dream Benders? Jordan Skinner è tra quel due per cento di persone con simili capacità.

mockup.png

divisorio

cover-esterna-1875x2500

 

 

TITOLO: Dream Bender
AUTORE: Eveline Durand
EDITORE: Self-Publishing
DATA PUBBLICAZIONE: Giugno 2016
GENERE: Urban Fantasy
FORMATO: Ebook/Cartaceo
PREZZO: € 1,99/€ 12,48

SINOSSI

La protagonista è Jordan Skinner, una ragazza che possiede il potenziale per essere una Dream Bender, cioè una persona in grado di spingere la capacità di gestire i sogni a un livello superiore. Non ha mai pensato che questa sua attitudine fosse rilevante, poi però accade l’imprevisto: viene coinvolta con la sua famiglia in un esperimento. Durante questa simulazione incontra il primo Dream Bender, il talent scout di un’affiliazione segreta, un ragazzo cupo che si fa chiamare Slash e che trasforma quel viaggio onirico nel suo incubo peggiore. Jordan finalmente diventa consapevole del contesto, capisce che si trova in un sogno e forse proprio per questo si lascia sedurre dal suo nemico, risvegliandosi dopo aver condiviso con lui sensazioni fin troppo reali. Contattata dai piani alti, riesce a sfuggire al suo reclutamento tra le fila dei Dream Bender, fino a che, anni dopo, non sarà proprio Slash a rifarsi vivo. Al posto del dinoccolato ragazzo dall’aria lugubre che ricordava, Jordan si ritrova di fronte un uomo di nome Alexander Shelton, detto Lex. Slash è solo la sua controparte, l’identità che assume quando manipola i sogni. Il Dream Bender che l’ha avvicinata per reclutarla nella sua cellula di ribelli è tutto fuorché ordinario: alto, severo, distaccato e bellissimo. Ed è proprio il fascino di colui che diventerà il suo mentore a spingerla ad accettare la sua proposta. Jordan dovrà superare il suo addestramento, dove sarà lui a dettare le regole, risvegliando le sue peggiori paure e usando di nuovo la seduzione per dominarla. Durante i sogni non riesce a smettere di tormentare e stuzzicare Jordan, arrivando a condurla in situazione estreme. Ironicamente, nella vita reale Lex soffre di un’atipica fobia che gli impedisce di avere contatti con gli altri. La ragazza, sulle prime in conflitto con lui, tenterà a modo suo di far collidere sogno e realtà, riuscendo a intaccare la sua corazza. Vittima consenziente del suo dispotico maestro, sarà infine capace di piegare i sogni come una vera Dream Bender e affronterà l’incognita della sua prima missione. Purtroppo l’inganno è dietro l’angolo e Jordan dovrà fare delle scelte rischiose, andare contro i propri principi e tentare di sopprimere i sentimenti per Lex.

ESTRATTO

Mi rifugiai in cucina intenzionata a offrirgli qualcosa, ma il frigo purtroppo era vuoto.
«Volevo essere certo che non ci fosse nessuno» mi spiegò dall’altra parte del mio mini appartamento semi ammobiliato.
In fondo non si era comportato male, si trovava lì con me per proteggermi, anche se per un suo tornaconto personale.
Il mio demone dagli occhi disarmanti si era piazzato al centro del mio modesto soggiorno, rendendolo ancor più minuscolo grazie al suo corpo slanciato.
Sapeva sempre come muoversi e aveva un modo tutto suo di occupare lo spazio intorno a lui; chiunque gli avrebbe invidiato la sua sicurezza, scambiandola a volte per arroganza.
Eccolo lì.
L’uomo che avevo baciato solo un paio d’ore prima come se il suo respiro fosse stato ossigeno, se ne stava in piedi con le mani in tasca a pochi passi dalla mia camera da letto.
Lex era fuori dalla mia portata, in più era egoista, pieno di complessi e troppo snob.
Bastava ripeterselo come un mantra e sarebbe andato tutto liscio.
Non dovevo pensare, era meglio rimanere distaccata e smettere di immaginarmi il suo corpo senza vestiti che si muoveva sotto di me…
Sopra di me…
Dentro di me…
«Grazie di tutto, Lex» e chiusi il frigo con un tonfo.
«Cosa?».
«Dicevo, grazie per… ma che stai facendo?».
Lo sorpresi in camera, col mio orsetto sgualcito in mano e un sorriso maligno sulle labbra.
«Jordan, sembri una teenager! Dove tieni il diario segreto?».
«Davvero spiritoso!». Gli strappai di mano il mio pupazzo, la copia del libro che stavo leggendo e le foto che aveva trovato sulla scrivania.
Che ficcanaso! Però quel suo lato fanciullesco un po’ mi fece sorridere.
Di solito era difficile vederlo così rilassato.
«Se avessi un diario, scommetto che ci sarebbe il mio nome su ogni pagina».
La battuta era tipica di Lex, eppure lo disse in un modo così intenso che io non riuscì a fare niente, tranne deglutire.
Quella era la mia camera, la mia alcova, il mio posto sacro e lui era lì, dominando quello spazio tutto mio, confondendo gli aromi familiari col suo profumo costoso.
L’atmosfera si fece carica e pesante, densa di sguardi a doppio filo conduttore, che però, sapevo bene, non avrebbero portato a niente.
«Devo andare, ho bisogno di riposarmi».
Appunto.

SECONDO ESTRATTO: JORDAN SEGUE LEX A CASA SUA

Quando Lex si voltò per prendere le chiavi dalla tasca dei pantaloni, mostrandomi oltre alla schiena la sua mancanza di nervosismo, mi ritrovai consapevole della mia stupidità.
Cosa diavolo mi era preso? Che ci facevo da sola con un uomo del genere, al crepuscolo, all’entrata di casa sua?
I fatti di cronaca più cruenti, sempre con giovani e avvenenti ragazze come vittime, mi balenarono in mente come la sigla di un brutto poliziesco.
«Aspetta un attimo» sussurrai facendolo voltare.
«Che c’è?».
«C’è che non mi fido di te».
Il suo sospiro impaziente e le mani in tasca mi fecero sentire una campagnola di fronte a un lord, ma sollevai il mento e mossi le mie obbiezioni, iniziando dal mio essere inerme, da sola e di sesso femminile.
«Non ti preoccupare, non corri alcun rischio con me» disse sicuro, osservandomi in un modo che non capivo.
«È quello che dicono tutti i serial killer» risposi, appoggiando il peso da un piede all’altro per non guardare quel viso capace di turbarmi. Avevo notato che usava la sua statura per guardarmi meglio dall’alto in basso, nonostante tutto, almeno un paio di volte quegli occhi chiari mi erano sembrati pieni di aspettativa.
Sbuffò forte e chiaro, per farmi capire che ero una vera e propria scocciatura.
«Soffro di afefobia. So che è una parola ridicola che non ti dice niente ed è l’ultima volta che me la sentirai dire. Odio essere toccato da chiunque e se proprio non posso farne a meno, mi preparo e sopporto. Ti basta come deterrente?». Il suo tono riuscì ad essere aggressivo e morbido insieme.
Non potevo crederci. Quella era forse la frase più lunga che mi aveva rivolto da quando ci eravamo incontrati, e mi diceva una cosa del genere!
«Ma nel sogno… durante l’esperimento tu…» non ce la feci proprio a fare a voce alta l’elenco delle volte in cui mi aveva toccato e baciato.
Senza recuperare le chiavi di casa, decise di suonare il campanello e distolse lo sguardo.
«Quando mi trovo in una simulazione non ho questo problema. Anche tu scoprirai quanto è facile fare cose che non ti immagineresti nemmeno».

TERZO ESTRATTO: SIMULAZIONE DURANTE IL SOGNO DI LEX

Dovetti ammettere che prendere sonno così velocemente era molto piacevole: le palpebre si unirono di colpo e in un secondo mi ritrovai leggera, senza corpo, in un’ambientazione surreale.
Le mie gambe iniziarono a ritmare un andamento fluido, finché non mi accorsi di camminare a piedi nudi sulla sabbia fine e fresca, in una spiaggia immersa nelle luci del tramonto.
Quello era davvero il sogno di Lex?
La sensazione di benessere scivolò giù dal mio corpo come un serpente a causa di un fremito di diffidenza: sicuramente mi avrebbe giocato un brutto tiro. Come minimo c’era uno squalo pronto a mordermi le caviglie.
Ma dov’era il mio temibile Slash?
Un tepore inaspettato precedette la sua comparsa, proprio dietro di me, con le mani calde posate sui miei fianchi e il torace contro la mia schiena nuda.
Ero nuda? No, per fortuna avevo un pareo drappeggiato in vita e annodato al collo.
Mi si premette contro; potevo sentire le sue labbra sulla nuca e l’alito che stuzzicava le mie corde più sensibili. Sollevai le mani per afferrargli i capelli, accordandomi nell’intreccio del nostro abbraccio perfetto. Avrebbe dovuto comportarsi in quel modo anche da sveglio. Sarebbe stato a dir poco incredibile.
Eccolo, il suo odore adesso era qualcosa di familiare, un’essenza intossicante che, anche volendo, avrei fatto fatica a dimenticare.
Interruppe i miei accidenti mentali grazie alla sua voce bassa contro il mio orecchio.
«Oggi volevi stuzzicarmi, vero? Complimenti, ci sei riuscita».
Non dissi niente, non sapevo che aspetto avessi e non mi ero ancora voltata per osservare il suo. Semplicemente non volevo che quel contatto finisse, così decisi di tacere.
Durante i sogni lui poteva, no, lui voleva toccarmi.
«Sei stata con lui oggi? Hai fatto sesso con quel tipo rozzo?».
Chiusi gli occhi.
«Non dirmi che la cosa ti interessa davvero» temporeggiai, lasciando andare la testa all’indietro, sulla sua spalla solida.
Jordan e Slash avevano qualcosa in sospeso in quella dimensione, ormai era evidente.
«Voglio solo sapere se ti è piaciuto. Ricordo che sei molto sensibile». Per ricalcare la sua dichiarazione, la sua mano si chiuse introno al mio seno, oltrepassando la stoffa sottile e stringendomi in modo brusco contro il suo corpo.
Era furibondo, sembrava perfino geloso. Non poteva essere davvero così limpido durante i sogni e così ermetico nella vita reale!
«Hai fatto l’amore con lui? Devo saperlo».
Il calore del suo timbro suonò struggente e quasi a voler rimarcare la sua affermazione, strinse le dita attorno al mio capezzolo, scatenando in me un fremito che mi percorse per poi fermarsi nel bassoventre.
Gli avevo fatto credere di aver passato il pomeriggio a letto con Dave, neppure sospettava che quella realtà fittizia assieme a lui era molto più intensa degli incontri che avevo avuto con quell’idiota del mio ex.
Strinsi le gambe cercando di sedare quel desiderio che tanto agognavo e allo stesso tempo temevo. La sua pressione si accentuò e le emozioni si moltiplicarono.
«Sto aspettando una risposta».
«Qual è il punto. Sei solo curioso o è uno dei tuoi giochetti?».
«Niente giochetti. Per adesso». Il tessuto impalpabile scivolò di lato e le sue dita esigenti entrarono a contatto con la mia pelle. Come poteva essere così devastante? Era solo un sogno, diamine!
«Vuoi davvero sapere se ho fatto sesso selvaggio con Dave, oggi pomeriggio?».
«Smettila, cazzo…». Per punire la mia arroganza mi afferrò in mezzo alle gambe, spingendomi contro di sé con brutalità.
Adrenalina, fuoco liquido.
Ecco ciò che mi fece tremare, schiacciata contro il suo corpo teso.
Era furioso.
Nonostante tutto, la sua aggressività si esprimeva così, marchiandomi in modo indecente.
Le onde ai miei piedi si ritrassero, l’oceano divenne irreale e cupo: lo stato d’animo del mio scorbutico Dream Bender stava modificando l’ambiente in modo tangibile.
«Non ci voglio credere. Dimmi che non ti sei fatta sbattere da quel patetico decerebrato».
Trattenni un sorriso. A quanto pareva avevamo la stessa opinione sul povero Dave.
Avrei usato io stessa quelle parole per descriverlo, eppure Lex lo aveva visto per pochi attimi.
Quando le barriere della vita reale cadevano e ci incontravamo in quel mondo nebuloso, noi due eravamo spiriti affini, pronti a confrontarci alla pari.
Inalai in modo pesante e ammisi la sconfitta.
«Ok. Non ero con lui, te l’ho solo fatto credere».
Che stupida a vuotare il sacco così in fretta, pensai.
Solo l’idea che potesse essere turbato dalla mia presunta relazione mi faceva tremare. Sperare in qualcosa.
«Lo sapevo» disse lui trionfante, lasciandomi da sola sulla spiaggia.
Sentii un freddo improvviso e in un attimo il tramonto si spense come una candela investita da un soffio di vento.

immagine-senza-testi

divisorio

Naty&Julie

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...