Recensione di: “Sfida d’amore a San Valentino”|Anteprima!

Ciao Notters 🙂
E’ una giornata speciale per me e per Notting Hill Books.
E’ una giornata speciale perché la nostra adorata Butterfly Edizioni esce con un nuovo romanzo, un romanzo che ci ha chiesto di recensire in anteprima! 🙂
E’ una giornata speciale perché questo romanzo è della bravissima Antonella Maggio, autrice che abbiamo già ospitato ma che continuiamo a seguire e a sostenere con orgoglio.

Oggi è la giornata dell’equazione perfetta:
Antonella Maggio + (Butterfly Edizioni + Argeta Brozi) + Romance + San Valentino =

SFIDA D’AMORE A SAN VALENTINO ❤

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TITOLO: Sfida d’amore a San Valentino

AUTRICE: Antonella Maggio
EDITORE: Butterfly Edizioni
DATA PUBBLICAZIONE: 09 Febbraio 2016
FORMATO: eBook/Cartaceo
GENERE: Romance
PAGINE: 85
PREZZO: € 2,99/€ 9,90 (In offerta il giorno dell’uscita a € 0,99)

 

 

 

SINOSSI

“Quando la ragione ci urla di lasciar perdere, è il momento di dar ascolto solo al proprio cuore.”

Nicole Leblanc è un’insegnante sottopagata di economia e la sua filosofia di vita è la razionalità. Dopo l’ennesima delusione amorosa e dopo aver mollato il suo fidanzato nerd, conviene con i suoi migliori amici che vivere senza sentimenti e aspettative sia la cosa più giusta e semplice da fare. Ethan Walsh, trasferitosi da poco a Montrèal per dimenticare il suo passato, lavora nel campo dell’informatica, è romantico come pochi e con un sorriso vero di chi ha rischiato di non avere più nessun motivo per essere felice. Lui le lancia una sfida: un gioco di seduzione a colpi di romanticismo per convincerla che non tutti gli uomini sono uguali. Nicole però non è disposta a cedere facilmente ai sentimenti, non si fida di nessuno ed è convinta che l’attrazione per Ethan si limiti solo al sesso. Ma l’amore è destinato a fare sempre scacco matto ai cuori…

L’AUTRICE: ANTONELLA MAGGIO
Antonella Maggio, nata nel 1988 a Modugno (Puglia), è diplomata come ragioniera turistica. Adora leggere, viaggiare e cucinare. Ha vinto diversi concorsi letterari e pubblicato i seguenti romanzi: “Profumo d’amore a New York”, “Manchi solo tu” e “Questo nostro dolce Natale”. I libri pubblicati con la Butterfly Edizioni sono diventati in poco tempo dei bestseller, arrivando a vendere oltre 20000 copie in pochi mesi. Con il self-publishing ha pubblicato: “Un’estate a Rimini per innamorarsi” e “Un weekend per quattro” scritto in collaborazione con un’altra autrice.
RECENSIONE
***ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER!***
Una nuova storia d’amore per noi che amiamo perderci tra le emozioni, che viviamo quelle dei protagonisti dei libri come se fossero le nostre.
Sono Ethan Walsh e Nicole Leblanc i protagonisti di questo fresco e dolce amore.AnneHathawayJan10.jpg
Nicole Leblanc è una ricercatrice universitaria di 27 anni, una sognatrice.
Una ragazza che crede e cerca l’amore vero, quell’amore che ti tolga il respiro e ti faccia sentire l’unica donna sulla faccia della terra con un solo, piccolo, gesto.
Nicole vive da sola, in un piccolo ed impersonale appartamento nella cittadina in cui è nata, Montréal; ha due migliori amici, Emy e Philippe, senza i quali si sentirebbe persa. Uh, sì… Nicole ha anche un “fidanzato”, Daniel, il cui obiettivo primario nella vita è superare i livelli più difficili e misteriosi dei giochi della Play Station; un ragazzo con cui non è felice ma che non si sente pronta a lasciare per paura di restare sola.
Ed è proprio dopo l’ennesima discussione con Daniel, dopo l’ennesima serata disastrosa trascorsa insieme, dopo la rinnovata indifferenza di lui davanti alla sua infelicità che Nicole decide di lasciarlo, con una furiosa ma sincera telefonata, uno sfogo bello e buono al quale lui non si degnò nemmeno di tentare di rispondere.
Ed è proprio in quell’occasione, davanti al bancone del bar Lucien (il bar in cui lavorano Emy e Philippe) mentre tenta di ricacciare indietro le lacrime che minacciano di scendere impietose sul suo viso che incontra lui: Ethan.
«Ehm, scusate! Potrei avere il conto?».

Una voce alle mie spalle mi fece trasalire, ricordandomi dove fossi e non ebbi il coraggio di voltarmi per guardare negli occhi chi avesse seguito in diretta i miei drammi, le mie paranoie e il mio ridicolo romanticismo. Philippe rispose al cliente del bar e si avviò verso la cassa, io cominciai a sperare che non si trattasse di un mio alunno. Gli studenti della McGill nutrivano già poca simpatia nei miei confronti e se avessero ascoltato le mie ossessioni sentimentali, mi sarei giocata definitivamente la reputazione e quel briciolo di autorità che mi ero guadagnata sino a quel momento.

«Quello ad esempio potrebbe essere il tuo candidato tipo», esclamò Emy ammiccando un paio di volte. Si riferiva al tipo che aveva richiesto il conto, lo stesso che aveva ascoltato la mia pantomima, dunque era da scartare a priori ma la curiosità ebbe la meglio e, fingendo indifferenza, mi voltai appena.
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Era alto, capelli castani, lunghetti e sbarazzini e una faccia nota. Quando terminò di saldare il suo conto, si voltò e i nostri occhi si cercarono, si studiarono a vicenda e alla fine sembrarono riconoscersi. Era il tipo della metro, quello del giorno prima, che io avevo urtato, lui mi aveva chiesto scusa e mi aveva afferrato prima che ruzzolassi per terra. Venne verso di me, ma solo perché quello era il percorso obbligatorio per uscire dal locale e, contro ogni mia aspettativa, quando mi passò accanto, sollevò una mano e mi porse qualcosa che accettai nonostante nella mia testa risuonava la voce lagnosa di mia madre che, quando ero piccola, mi aveva ripetuto fino alla nausea di non accettare mai niente dagli sconosciuti.

Mi resi conto di stringere tra le mani una rosa di carta fatta a origami solo quando lui, dopo aver sorriso con timidezza, andò via, lasciando spiazzata anche la mia amica. Nel mezzo del fiore bianco, creato con i tovagliolini presenti su tutti i tavoli di Lucien, c’era un biglietto, lo afferrai con mani tremanti cominciando a temere cosa celasse all’interno, sospettando del suo numero di telefono e che, con ogni probabilità, sarebbe finito nel cestino della spazzatura che distava solo qualche metro da me. 

«Che stai aspettando? Vedi cosa c’è scritto», mi ordinò Emy e io dispiegai subito la carta.

“Di qualunque cosa le nostre anime siano fatte,
la mia e la tua sono fatte della stessa cosa.”
(Emily Brontë)

 …Forse sarebbe più giusto dire “lo incontra dopo essersi scontrata con lui”; eh già, a Nicole quegli immensi occhi color nocciola non erano nuovi, era sicura di averli già visti ed il suo era profumo vagamente familiare. E indovinate un po? Non si sbagliava! 🙂
Lei ed Ethan si erano già “scontrati” in metro, le sue braccia avevano già stretto la nostra protagonista per non lasciarla cadere quando lei, immersa nei suoi pensieri e furiosa con il suo (ormai ex) fidanzato, si era catapultata come un caterpillar sul treno dell’Underground non curandosi dei passeggeri che dovevano scendere e l’avrebbero schiacciata nel giro di pochi secondi. In quell’occasione Ethan andò in suo soccorso e le evitò così un colossale schianto al suolo…
Come avrebbe potuto sapere la nostra Nicole che quella volta non sarebbe stata l’ultima ma anzi la prima di infinite altre? ❤

Dopo la rottura con Daniel, per Nicole iniziò un periodo difficile, un periodo di sfiducia negli uomini e soprattutto nei sentimenti. Un periodo in cui l’immensità dell’amore corrispondeva solo a delusione e la delusione ad una profonda tristezza; almeno fino a che…

«Ethan… sarò sincera con te» dissi sospirando e tornando a guardarlo negli occhi, anche se non era facile per niente. «Ora come ora sono satura e anche parecchio demotivata e poi, insomma, tu lavori in un negozio di informatica».
Ethan Walsh sollevò un sopracciglio e io sospirai.
«Se ami la tecnologia, non puoi amare una donna».
«La tecnologia al massimo è il mio lavoro… che diavolo c’entra con tutto il resto?».
«Magari sei bravo a fingerti romantico e poi, una volta ottenuto ciò che vuoi…».
«Non sono come il tuo ex!».
«Voi maschi siete tutti uguali!».
«Mettimi alla prova, Nicole».
Diceva sul serio? Rimasi a osservarlo con il bicchiere sospeso e quasi vuoto di rum e cola.
«Non ho intenzione di fare l’insegnante anche fuori dall’ambiente universitario e poi sono stanca di dare voti… per lo più negativi» affermai con decisione, scolai tutto la bevanda e mi leccai le labbra per raccogliere le ultime gocce dolci e aspre. Lui seguì tutti i miei movimenti e il suo sguardo si fece intenso.images (1)
«Ok! Allora ti sfido io!».
«Che cosa?».
«Hai capito bene, Nicole! Oggi è 14, tra un mese esatto sarà San Valentino. Vediamo chi tra noi due saprà organizzare qualcosa di più romantico!».
«Non stai dicendo sul serio…».
«Sono serissimo! Allora? Accetti?».

Potete immaginare quale fu la risposta della nostra testarda protagonista ed è esattamente così che iniziò la storia/sfida, o sfidante storia, di Ethan e Nicole. ❤

Una storia che Nicole cercherà di non vedere e che Ethan invece vedeva ma aveva paura di affrontare, una sfida fatta di provocazione, di colpi serrati, di discussioni e di infinita dolcezza. Una storia in cui vedremo una Nicole esasperante ed un Ethan estremamente paziente, una Nicole irritante ed un Ethan assolutamente accomodante e poi ancora, un Ethan estremamente romantico ed una Nicole le cui gambe vacillano ed il cuore batte senza ritegno.
E’ una sfida quella di Ethan e Nicole, che si trasformerà in qualcosa di più, qualcosa che li cambierà profondamente, che darà loro una seconda chance.
Una chance che entrambi si sforzeranno di rinnegare, alimentata da un’attrazione sempre più profonda, sempre più viva.
Nicole, che non riusciva ad immaginare neanche di fare la spesa senza i suoi inseparabili schemi mentali comincerà, lentamente, a lasciarsi andare, a non pensare, a fare in modo che fosse il suo cuore, almeno per questa volta, a decidere per lei.Lo baciava e al tempo stesso si convinceva che era tutto finto, solo una scusa per calarsi nel ruolo di quella stupida sfida che avevano messo in piedi e che si sarebbe conclusa la sera di San Valentino. Faceva l’amore con lui e al tempo stesso si ripeteva che era solo sesso, esattamente come tra Emy e Philippe, che erano amanti da anni ma fingevano di non provare alcun sentimento l’uno per l’altra. Lo voleva e subito dopo lo rinnegava a sé stessa. Lo amava, ma non voleva.
Ethan, dal canto suo (nell’assoluta semplicità dell’esemplare maschile che noi donne ben conosciamo) aveva le idee molto più chiare ed era decisamente più spontaneo; le sorprese che lui le faceva trovare al lavoro, sotto il portone di casa, nell’Underground non erano parte di un piano, non erano un modo per vincere la sfida… o forse sì, ma solo quella di farla innamorare.

Nicole era un osso duro però e nonostante sentisse dentro di lei di aver infranto tutte le regole che si era imposta, di aver superato tutte le boe di salvataggio, di aver permesso al suo cuore di battere così veloce da farle venire il fiatone, non si arrendeva.
Fu proprio la sera di San Valentino, mentre lo aspettava e al tempo stesso si malediceva per aver bruciato la cena che cominciò a pensare a quanto Ethan avesse fatto per lei, a quanto le aveva dimostrato con i suoi piccoli gesti e la sua presenza costante.
Cominciò a pensare che forse, ne valeva la pena… ❤

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“Ethan, però, rappresentava a quanto pare l’eccezione alla regola. Amore. A come amicizia, quella che seppur giocando ci aveva uniti, riscoprendoci a volte simili, a volte diversi, testardi e disposti entrambi a tutto pur di vincere, A come le anime affini che Ethan aveva creduto che fossimo all’inizio. Emme come un mare di disastri e assurdità nel quale ero rimasta a sguazzare per un mese intero, cercando di restare a galla quando qualcosa si era aggrappata alle mie gambe per tirarmi in basso, sul fondo ma Ethan era stato il mio salvagente, con lui non ero annegata. O come ostacolo perché dopo tutta quella farsa, mi sarebbe toccato fare a pugni con le difficoltà, oppure O come orso perché Ethan me lo vedevo così, a volte grande e grosso rispetto a me e io ero mi ero sentita una bambina al sicuro e al caldo del suo abbraccio, oppure O come orgasmo, il migliore in assoluto di quelli vissuti e provati sino a quel momento. Erre come la ragione che era fuggita via da me, alla stessa stregua di un ragazzino che tenta la sua prima fuga da casa oppure erre come la rosa a origami che mi aveva regalato Ethan. E come l’estintore di cui avevo bisogno per spegnere il fuoco che Walsh mi accendeva dentro. Amore e io ero sorpresa, sconvolta, arrabbiata perché non bisognerebbe mai dire amore se non lo è davvero, perché l’aveva fatto per telefono e non volevo che dopo avermi chiamata a quel modo, lui potesse vedermi in quelle condizioni disastrose. Ma mi aveva chiamato amore, come si chiamano quelli che stanno assieme, mi aveva chiamato amore, come quando qualcuno tiene a calcare l’importanza, ti vuole e ti desidera, amore
che sa di gentilezza e rispetto, di dedizione e affetto.”
Mi fermo qui e non vi svelo altro, non voglio in nessun modo rovinarvi la lettura perché Nicole aveva ragione… ne valeva la pena! ❤
Un’altra bellissima storia di Antonella Maggio che, secondo me, potrebbe vendere emozioni in scatola in qualsiasi supermercato. Un’altra bellissima storia di un’autrice italiana che ha tanto da dare all’editoria italiana.
Un’altra bellissime storia che fa riflettere perché dietro ad ogni storia di Antonella c’è uno spunto di riflessione, una battaglia da combattere, una guerra da vincere.
Quella di Ethan e Nicole è una storia dalla dolcezza genuina, una fotografia di una coppia normale, delle insicurezze e degli isterismi di lei e della dolcezza, pazienza (e a volte rassegnazione) di lui.
Una storia vera. Emozioni vere. Autrice vera.
Grazie a Butterfly Edizioni e in particolare ad Argeta Brozi per averci permesso di leggere questo romanzo in anteprima per raccontarvelo.
Julie ❤
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P.S. Per acquistarlo, cliccate qui:
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Sfida d’amore a San Valentino

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