Recensione di: “Riparto da zero (ma con te in mente)” di Elisa Liliana Locatelli

Ciao Notters,
eccomi qui, come promesso, a raccontarvi la storia di Michele, o meglio, il proseguimento della sua storia. (Non continuare a leggere se ti sei perso la recensione di “Un nuovo inizio).
Lo avevamo lasciato a pezzi, un uomo distrutto, finito. Un uomo che si è visto scivolare tra le mani l’amore della sua vita, che ha perso il motivo della sua esistenza e la sua energia.
Un uomo con tanto amore da dare e nessuno a cui donarlo.
Ricominciamo da qui… ❤

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TITOLO: Riparto da zero (ma con te in mente)
AUTRICE: Elisa Liliana Locatelli
EDITORE: Self-Publishing
SAGA: The power of love #1
DATA PUBBLICAZIONE: 13 Settembre 2015
GENERE: Rosa erotico
PAGINE: 72
FORMATO: eBook
PREZZO:  € 0,99

SINOSSI

Michele è un uomo finito.
Ha perso l’amore della sua vita, Aslinn. No, ella non è morta, ma semplicemente si è innamorata di Christopher Nocci, un giornalista che Michele stesso le ha presentato.
Donna dopo donna, Michele continua a cercare Aslinn in ognuna di loro, continua a lottare per riaverla con sé.
Ma cosa succederà quando scoprirà che la sua bella è incinta? Riuscirà a superare la cosa? Come reagirà? E soprattutto il suo cuore riuscirà a riprendere a battere?

RECENSIONE
***ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER!***

L’alcool. Il bancone di un bar. Le luci soffuse. Gli occhi stanchi e i loro profumi. Quei profumi costosi che si mettono prima di uscire consapevoli che qualcuno odorerà la loro pelle. Quei profumi che sono un richiamo ed una via di fuga. Michele passa così le sue nottate, dorme poco o forse niente, rimorchia donne nei locali, donne che non aspettano altro e si gettano ai suoi piedi, lui da loro quello che cercano e per qualche ora si rifugia nei loro corpi, cercando di allontanare l’immagine della sua amata Aslinn, la stessa immagine che è costretto a richiamare alla mente per provare piacere.

“Scossi appena il capo e portai la mano al viso, scoppiando a piangere disperato.
La punizione più grande di quando si ama qualcuno è vedersela portar via come se niente fosse, come se tutto ciò che c’era stato non contasse niente –sebbene sapessi che ciò che noi avevamo avuto era stato per lei importante- ma io l’amavo e auomo-in-lacrime-sulla-statale-16.jpgvrei continuato a farlo, anche se ormai apparteneva ad un altro uomo.
«Dio, Michele: sei patetico.»
Scossi il capo, mi asciugai le lacrime e riposi la foto, poi andai in bagno e mi pulii la mano, pronto a rassettare anche la stanza.
Era la prima volta che piangevo per una donna.”

La sua assenza lo stava consumando, la ex moglie se ne era andata: aveva abbandonato suo figlio Giacomo senza nessun preavviso e lui non riusciva a scuotersi dal dolore di aver perso la sua As. Non riusciva a reagire, a trovare una nuova ragione, anche andare al lavoro era diventata una tortura, specialmente dopo aver sorpreso “la sua donna” e quel Nocci fare sesso nell’ufficio in cui fino a qualche tempo prima stavano insieme.
I giorni passavano inesorabili ma il suo tormento rimaneva invariato fino a che, una mattina, accompagnando Giacomo a scuola vide davanti a lui uno spiraglio di luce…

Mi voltai e vidi Milena, la supplente dell’insegnante di Giacomo.
«Signor Lombardo.» Mi salutò con un dolce sorriso.
«Signorina Baldini.» 
Mi guardò qualche istante e si morsicò il labbro inferiore, come se fosse dispiaciuta per qualcosa.
«Sta bene?» Domandò sfiorandomi il braccio destro con la sua mano.
«Sì, benissimo.» Risposi. «Non si vede?»
«A dire il vero, scusi se mi permetto, ma sembra un uomo a pezzi.»
«Forse perché è ciò che sono.» Dissi dopo qualche istante di silenzio guardandola negli occhi, stupendomi io stesso di ciò che avevo appena ammesso.
«Si vede, sa?» 
Mi strinsi nelle spalle e passai la mano tra i capelli, scompigliandoli appena.
Non avevo un bell’aspetto, ne ero pienamente consapevole: puzzavo d’alcool, avevo la barba sfatta di tre giorni, grosse occhiaie e i vestiti non erano stati stirati.
Aslinn mi aveva davvero ucciso, con quella notizia. Chiusi gli occhi e dovetti appoggiarmi alla ringhiera dell’edificio scolastico per non cadere.
«Signor Lombardo? Mi sente?» Domandò Milena.
Aprii gli occhi e mi resi conto che erano lucidi. Annuii lentamente e tirai su col naso, poi mi schiarii la voce.
«Sì. Mi scusi. Non è una bella giornata.» Mormorai.
«Eppure siamo solo all’inizio.» Scherzò timidamente, le gote che si arrossarono.
La guardai e non potei non sorridere: il suo scherzare così timido ed innocente erano semplicemente angelici. Piegai il capo di lato e la guardai qualche istante.
«Quanti anni ha?» Domandai. «So che non si dovrebbe chiedere a una donna, ma sono curioso.»
«Ne ho venticinque.» Rispose arrossendo ulteriormente.
Gemetti: aveva la stessa età di Aslinn. Inspirai profondamente e passai la mano sul viso, per poi guardarla.
«Gradirebbe uscire a cena con me?» Domandai improvvisamente, stupendomi io stesso della richiesta: che diavolo avevo in mente?

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Milena era bella, di una bellezza diversa da quella della donna che gli aveva strappato il cuore.
Era pura, di una purezza che faceva quasi male.
Era buona e dolce, il suo sguardo innocente, i suoi sorrisi ingenui e le sue gote scarlatte in un battito di ciglia.
Era acqua fresca sulle ferite ormai logore di Michele.
Era il ritratto dell’innocenza.

Uscirono insieme quella sera, e indovinate un po’? Sì, la portò all’Indeciso, e purtroppo sì, incontro Aslinn e finirono ovviamente a litigare e così lui lasciò il locale nuovamente a pezzi dopo averla avuta vicina. Era arrabbiato, la odiava oramai, la odiava per quel che non era riuscito ad avere, la odiava perché lo aveva cancellato in pochi mesi, la odiava perché quella sera accanto a lei non ci sarebbe stato lui bensì quell’insignificante giornalista.
Milena capì che il motivo dei tormenti di quell’uomo tenebroso che tanto la affascinava aveva un nome ed era un nome femminile.

Non fu facile per la nostra insegnante avvicinarsi al cuore di Michele, ma lui doveva ammettere che la sua presenza era un balsamo per il suo cuore spezzato. Quando c’era lei il pensiero di Aslinn era più lontano e il suo ricordo meno doloroso.
Milena spazzava via la sua angoscia, si occupava di Giacomo mentre lui era al lavoro, lo aspettava, si sentivano spesso durante il giorno e lui capì ben presto che la sua presenza nella sua vita era diventata indispensabile: lo era il suo sorriso, le sue mani inesperte, i suoi sguardi che che lo facevano sentire importante come nessun’altro al mondo aveva mai fatto.

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Da questo momento in poi, Michele maturò la consapevolezza che anche lui poteva amare di nuovo, che la vita gli stava regalando un’altra occasione e quell’occasione si chiamava Milena.
Anche Michele avrà il suo “Nuovo inizio”, inaspettato, un fulmine a ciel sereno ma pieno. Pieno di gioia negli occhi, pieno di sorrisi sinceri, pieno di amore, di luce nel cuore, di speranza… ❤

A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
A te che hai preso la mia vita, e ne hai fatto molto di più,
A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
A te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore.

 

 

…Questo libro ci voleva! Avevo il cuore in frantumi ad immaginare Michele in quello stato, solo, con solo un mare di ricordi ad alimentare la sua esistenza.
Elisa Liliana ci ha regalato delle nuove emozioni, in contrasto per certi aspetti con il libro precedente: se nella prima storia ho sperato fino alla fine che Aslinn rinsavisse e capisse che Michele era l’uomo della sua vita (no Christopher non è affatto male in realtà!), dopo aver letto questo nuovo capitolo della loro storia, ho capito che non poteva esistere finale migliore di questo.

Una conferma questo nuovo lavoro di Elisa Liliana, una conferma dal punto di vista emotivo e anche stilistico. L’autrice scrive utilizzando un linguaggio semplice, diretto, che ti entra sotto la pelle.

…Ma se “Riparto da zero (ma con te in mente)” è il primo volume della saga “The power of love”, a quando il seguito? 🙂

Julie. ❤

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