Recensione di: “Passioni nel vento” di Lucia Guazzoni

Buongiorno Notters!
Oggi lunedì di recensioni e, dopo un week end grigio e uggioso come questo, che ne dite di una bella dose di sorrisi, di freschezza e di (beh dai potete anche immaginarvelo no?) amore?! 🙂
Ecco quindi che vi parlo di “Passioni nel vento” di Lucia Guazzoni, una chicca che ha riempito le mie giornate.
Su, che aspettate?
Leggete qui! 🙂

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TITOLO: Passioni nel vento
AUTRICE: Lucia Guazzoni
DATA PUBBLICAZIONE: 30 luglio 2015
EDITORE: Santi Editore
GENERE: Romanzo storico
PAGINE: 316
FORMATO: eBook
PREZZO: € 1,99

SINOSSI

Marietta, primogenita del conte Rubaudo, si innamora di Pietro, figlio della sarta. I due decidono di fuggire per coronare il loro amore. Ma il conte scopre le loro intenzioni e li punisce crudelmente: Marietta finirà in un convento In Val D’Aosta col divieto tassativo di tornare a casa e Pietro viene inviato nelle foreste della Croazia dove il conte ha squadre di boscaioli che procurano legname per i cantieri navali.
Come se la divisione dei due amanti avesse portato disgrazia, il conte viene colpito da una serie di avversità che lo mettono in ginocchio, fino alla tragedia finale quando un carico di tronchi lo travolge lasciandolo menomato. Intanto Pietro e Marietta sono ben decisi a ritrovarsi, contro ogni previsione del Conte. Ci riusciranno dopo mille difficoltà e torneranno al contado dove Marietta rimetterà le cose a posto perché tutto sia pronto quando nascerà il suo primo bambino, il nuovo conte Rubaudo.

RECENSIONE
***ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER***

Ho avuto l’onore e il piacere di conoscere Lucia Guazzoni leggendo il suo libro “Brughiere Selvagge”, un libro che mi aveva stregata.
Mi sono approcciata a “Passioni nel vento”, quindi, con emozioni diverse, altalenanti…
Un misto tra eccitazione e paura.
Eccitazione perché mi sono innamorata di come scrive Lucia; paura di avere ancora in testa la storia di Bruce e Isobel in “Brughiere Selvagge”.
Ma oggi, cari amici lettori compulsivi, sono felice di dirvi che Lucia non ha assolutamente deluso le mie aspettative, anzi si è rivelata semplicemente una grande conferma!

“Passioni nel vento” non è semplicemente la storia d’amore tra Marietta e Pietro, è la storia di un’intera famiglia, di un contado, di una dinastia nata sotto una buona stella che, però, sarà destinata a spegnersi lentamente come se qualcuno avesse trovato l’interruttore e di nascosto l’avesse premuto con forza, facendo cadere i Rubaudo in un profondo oblio dal quale nessuno avrà scampo.

Virgilio Rubaudo è il capo famiglia: sposato fin da giovane con Caterina Bonfanti, la dama di compagnia di sua madre, e padre dei suoi tre figli Marietta, Alvise e Rachele, è un uomo che rispecchia in tutto e per tutto il ruolo che riveste all’interno della sua famiglia.
Abituato ad avere tutto sotto controllo attraverso il suo sguardo severo, ha sempre provato uno strano piacere nell’esercitare la sua autorità, piegando tutti ai suoi voleri.
Nonostante sia un discendente della famiglia dei Longobardi, Virgilio è sempre stato poco interessato alla politica e alle vicessitudini di quei tempi; per lui ciò che contava erano i suoi grandi vigneti e i suoi immensi boschi i Croazia.
Virgilio è, all’apparenza, un uomo tutto d’un pezzo: interessato solamente ai suoi affari e alla produzione del suo vino, ha sempre mostrato poche attenzioni ai suoi figli e un relativo interesse verso sua moglie Caterina.
Ma cosa si cela sotto lo sguardo indagatore del Conte Rubaudo?
Cosa c’è veramente sotto quella maschera così severa, fredda e distaccata che riserva a chiunque faccia parte della sua vita?
Che abbia anche un cuore, un briciolo di amore, nascosto da qualche parte?
Virgilio Rubaudo ha occhi per guardare e orecchie per ascoltare, ma pare che in pochi se ne accorgano…
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Caterina Bonfanti sembra aver subito l’influenza di suo marito: ritrovatasi ad essere Contessa dopo una vita in cui era stata la dama di compagnia della madre di Virgilio, si adagia ben presto a quella posizione sociale e una cosa è certa… Lì vuole restare. Sempre.
Una donna di ghiaccio, poco espansiva e riservata, Caterina trascorre le sue giornate pensando ad un futuro, il suo futuro.
Quel futuro in cui la presenza di suo marito Virgilio non è prevista, dove il suo guardaroba è pieno di vestiti di alta sartoria, dove il camino del palazzo può stare acceso tutti i giorni e non solamente durante le feste così da poter riscaldare il suo freddo cuore con un tepore vero, che la faccia finalmente sentire a casa.
Ma in tutto questo sconforto, una via d’uscita deve pur esserci per la Contessa Caterina!
La sua via di fuga è Igor, il valletto del Conte Virgilio.
Così, tra incontri notturni clandestini nella camera privata di Caterina, la Contessa si concede qualche ora di svago e di passione, per poter far diventare realtà le sue fantasie che, di giorno, sono rilegate nella sua mente.
Convinta che nessuno sia a conoscenza del suo segreto, Caterina trascorre i giorni aspettando con ansia i momenti in cui incontrerà Igor e a fantasticare su di essi.
Ma voi sapete meglio di me che ogni segreto, prima o poi, viene sempre svelato…

Marietta, Alvise e Rachele sono i tre figli dei Rubaudo.
Tre fratelli, stessi genitori (… sembrerebbe!) eppure così diversi.
Alvise, il più piccolo dei tre, è una testa calda; è sempre stato un bambino bellissimo, chiunque lo conoscesse se ne innamorava, Virgilio era fiero del fatto che sarebbe stato lui il suo successore. Eppure, crescendo, venne fuori il vero Alvise: poco interessato ai doveri di Contino in quanto figlio di un Conte e alla vita a palazzo in generale, trascorreva le sue giornate a giocare d’azzardo, ad ubriacarsi, passava le sue nottate in bordelli e sperperava tutto il denaro della famiglia a destra e a manca.
E poi c’era qualcosa in Alvise, qualcosa nel suo viso, nel suo sguardo che lo rendeva così diverso dalla stirpe dei Rubaudo, da Virgilio stesso…
Anche Rachele, la sorella di mezzo, era sempre stata una bambina molto bella, anche se vivace, ma il Conte era certo che sarebbe stato facile farla sposare un futuro; per lui il futuro di Rachele era già scritto nelle stelle! Ma quanto si sbagliava, in nostro caro Conte…

Marietta, la sorella più grande, era vista invece come “Calimero”: più bruttina rispetto ai fratelli, più timida ed image (11)introversa, nessuno erano riuscito a capire chi fosse veramente quella bimba dallo sguardo spento.
Uno sguardo che si accese, come per magia, nel momento in cui incontrò per la prima volta  due occhi profondi come il mare, un ciuffo biondo scompigliato e un dolcissimo sorriso.

In quel momento Marietta incontrò Pietro, il figlio del sopra intendente che lavorava per il Conte Rubaudo.
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“Un’ora dopo Michele e Rosa erano seduti nel salotto grande della villa a prendere il tè con i Conti, mentre Pietro giocava con Marietta, Rachele ed Alvise. Rachele gli si era subito aggrappata addosso,  e  anche Alvise  voleva  che  giocasse  solo  con lui. Marietta invece se ne stava in disparte, timida. Dopo un poco il ragazzino le andò vicino.
–  Perché non vieni a giocare con noi? –
Lei alzò le spalle. Non le piaceva giocare. Le piaceva soltanto tenersi stretta la sua bambola e basta. Pietro disse, gentile.
– Se vieni a giocare con noi, ti lascio una delle mie biglie di vetro. –
Marietta lo guardò, sorpresa. Alvise non avrebbe ceduto una delle sue biglie di vetro nemmeno se lei gli avesse promesso la luna e questo sconosciuto  gliene  voleva  dare  una,  subito!  Fece  un  passo avanti e Pietro le sorrise.
–  La tua bambola è bellissima. Sono sicuro che mia  mamma  avrà  dei  ritagli  di  stoffa  per  poterti fare dei vestitini. –
A quel punto anche Marietta era conquistata e da quel momento per lei non ci fu altro che Pietro nella  sua  vita.”

Così, come crebbero quei due bambini che passavano le loro giornate a giocare insieme, crebbero anche i sentimenti che provavano l’un l’altro.
Emozioni talmente forti, talmente intense da non riuscire più a nasconderle, da non riuscire più a far finta di niente.
Ma sembrava proprio che il fato non fosse loro alleato, anzi!
Un matrimonio, ma che dico, una semplice storia d’amore tra una Contessina e il figlio di un dipendente del Conte non era minimamente contemplato a quei tempi.
Però Marietta doveva lo stesso sapere. Doveva riuscire a capire se i sentimenti che provava per Pietro erano, in qualche modo, corrisposti. E non si sarebbe arresa, non avrebbe aspettato limitandosi a guardarlo da lontano.
Avrebbe tirato fuori tutto il coraggio che sapeva avere dentro di sè e poi…

–  A cosa stai pensando? –
Marietta si fermò a pochi passi dal ragazzo e lui le sorrise.
–  Oh, tante cose! Perché non sei nel salotto con le altre? –
–  Non mi piace il rosolio. –
Pietro vide il luccichio in fondo agli occhi della ragazza, lo conosceva bene, ormai. Quel luccichio che invita, che dice “fatti avanti, sono qui”, lo aveva  già  sperimentato  con  le  servette  dell’osteria  e sapeva  come  doveva  comportarsi.  Fece  un  passo avanti e mormorò.
–  Cosa ti piace, allora? –
Marietta alzò su di lui i suoi occhi ingenui, dolci, indifesi e disse, tranquilla.
–  Mi piaci tu.
Pietro  rimase  spiazzato.  Non  si  era  aspettato una risposta del genere e ora non voleva nemmeno pensare a cosa sarebbe successo se qualcuno avesse sentito. Disse, brusco.
–  Va’ dentro, Marietta! –
– Perché? Io non ti piaccio? Nemmeno un poco?-
– Ma cosa significa… certo che mi piaci! –
– Tanto da potermi dare un bacio? –
Pietro si guardò intorno, sempre più spaventato.
–  Qui?! Sotto al portico del signor Conte?! Ma sei diventata matta?-
– Dimmi tu dove, allora. –

Una sfida nata da una curiosità che è diventata di colpo un qualcosa più grande di loro.
Cosa può essere un semplice bacio?
Può trasmettere tutte le emozioni, le sensazione, le voglie e le insicurezze di due persone che non sanno di amarsi?
Beh, lasciatemi dire che allora Pietro e Marietta ne sono la prova.

image (1).gif“Pietro cercò di trattenersi, dinon guardare quel visino alzato, quella bocca che si dischiudeva innocentemente,  ma  non  ce  la  fece.  Prese  Marietta per la vita, la strinse a sé, le passò le labbra sulle guance, sugli occhi e poi raggiunse la bocca, si insinuò lentamente con la lingua, la esplorò con calma, mentre lei aderiva al suo corpo con dei mugolii e gli passava le mani lungo la schiena, sulla nuca, attorcigliava i capelli tra le dita. Si  baciarono  con  passione,  più  e  più  volte  e ogni  volta  Pietro  trovava  sempre  più  eccitante  la bocca morbida di Marietta.”

Spacciati.
Quei due ingenui e puri ragazzi erano completamente spacciati.
Sembrava fossero spaccati a metà: la serenità, la gioia e l’amore nel cuore e i dubbi, i pensieri e la paura nella mente.
Le menti di Pietro e Marietta erano cariche di domande, di punti interrogativi ai quali non sapevano rispondere.
Come riuscire a tenere nascosto il loro amore?
Come fare per poterlo vivere ugualmente?
Come poter godere serenamente di ogni attimo insieme?
Ma quando l’amore è forte, vero e sincero, non ci sono classi sociali, imposizioni familiari e menti chiuse che tengano.
Marietta e Pietro volevano crescere insieme, nello stesso modo in cui cresceva il loro amore.
Volevano affrontare passo dopo passo, mano nella mano ciò che il destino gli avrebbe riservato.
E lo fecero.
Anche nel momento in cui vennero scoperti dal Conte Virgilio che, in prede all’ira, decise di separarli per sempre: avrebbe spedito Marietta in un Convento lontano con la speranza che si facesse suora e, invece, Pietro sarebbe andato a lavorare nei suoi boschi croati, sperando che non sopravvivesse alle avversità del luogo.
Ancora una volta il nostro Conte ha mostrato a tutti a sua autorità, ha dimostrato che nessuno può e potrà mai calpestare il nome dei Rubaudo, non avendo pietà nemmeno del sangue del suo sangue.
Ma chi di noi non crede nel motto “la ruota gira”?
Se non ci credete, leggete questo libro e vi ricrederete.

“Passioni nel vento” è una storia che sicuramente insegna.
Nonostante possa, inizialmente, sembrare una storia semplice, nasconde un messaggio importante, un messaggio che molto vorrebbero inviare ma che solo in pochi poi riescono a trasmettere veramente: crederci.
Crederci sempre.
Credere in ciò che ci rende felici, in ciò che ci rende vivi, in ciò che ci fa sorridere, in ciò che ci rende liberi.
Credere in ciò che ci rende noi stessi, in tutto e per tutto.
Lucia lancia questo messaggio tra le righe con un eleganza e una maestria estrema, un messaggio che un lettore attento sicuramente coglie.

Lucia ha creato un’altra magia.
Ha creato una storia in grado di far viaggiare il lettore con la mente e con il cuore in un periodo lontanissimo a noi, un periodo che conosciamo solo attraverso i libri di storia, i racconti di altre persone, ma a differenza di essi, lo ha fatto senza annoiare mai.
Personalmente adoro la scrittura di Lucia perché è ricercata e mai banale, perché è semplice e fluida ma, soprattutto, perché è in grado di far sorridere in qualsiasi situazione, in qualsiasi circostanza.
Anche in questo caso, Lucia è stata il mio piccolo dispenser personale di allegria e la ringrazierò sempre per questo.
Ho apprezzato il fatto che tutta la storia sia raccontata in terza persona senza tralasciare i pensieri di ognuno dei personaggi di questo libro che, alla fine, si riveleranno tutti fondamentali.
È una storia fresca, brillante e che sicuramente funziona.
Forse avrei preferito che, nonostante il susseguirsi delle vicende, fosse posta un po’ più l’attenzione sulla storia d’amore tra Marietta e Pietro, avrei preferito leggere qualcosa in più sul momento che ha seguito il loro incontro alla fine del libro.
Ma io sono un’inguaribile romantica, lo so, e non conosco ancora la cura! 😉

Edna ❤

 

 

 

 

 

 

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