Recensione di: “Nobili parole, nobili abusi” di Anna Chillon

Buongiorno Notters!
Il libro di cui ho il piacere di parlarvi oggi è uno storico che mi ha veramente colpita perché diverso dagli altri, unico a modo suo.
Sto parlando di “Nobili parole, nobili abusi” di Anna Chillon.
Un Romance storico che deve assolutamente far parte delle vostre letture!
Perché?
Scopritelo con noi! 😉

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TITOLO: Nobili parole, nobili abusi
AUTRICE: Anna Chillon
GENERE: Romanzo storico
EDITORE: Edizioni Smasher
DATA PUBBLICAZIONE: 01 Gennaio 2015
PAGINE: 197
FORMATO: ebook / cartaceo
PREZZO: 2,99€ / 9,90€

SINOSSI

Palazzo Leicerhampton, 1801. Rimasta orfana in giovane età, Dawn prende servizio nella dimora del conte Terence Ibelin Cristopher, venendo pericolosamente a conoscenza dei suoi biechi segreti. Non appena Terence lo scopre decide di imporre alla fanciulla troppo curiosa un crudele compromesso. Dawn deve accettarlo se tiene alla sua vita, ben sapendo che in questo modo finirà tra le grinfie del Padrone, impreparata alla sua impetuosità e al suo terribile fascino. Ed è così che nasce tra i due una relazione che stravolgerà la vita di Terence, portandolo a consumare una lotta nella quale tutto sarà messo a rischio, perfino la vita stessa.
Tutto, pur di possedere la sola cosa autentica che resta.
Possedere lei.

RECENSIONE
***ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER***

“Avendo niente, niente può essere perso.”
William Shakespeare

È con questa frase che comincia la storia di questo libro.
Una storia in cui nobiltà e povertà si scontrano, dove passione e dolore, amore e crudeltà lottano fra loro senza darsi mai per vinti, scatenando una guerra di sentimenti dove nessuno può uscirne illeso.
Come fare quando due mondi completamenti diversi si incontrano e si scontrano battendosi a duello?
Come fare quando l’innocenza e la purezza bussano alla porta del cuore più duro e freddo che sia mai esistito?
“Nobili parole, nobili abusi”, ce lo racconta tramite la storia della sguattera Dawn e del Conte Terence, i protagonisti di questa incredibile storia.

image (8)Dawn non è che una ragazzina di appena dodici anni quando i suoi occhi si posano sull’immensa dimora del Conte Terence.
Orfana di entrambi i genitori è costretta a lavorare fin da subito come sguattera al cospetto del Conte per sopravvivere proprio perché, come recitano i versi di Shakespeare, niente possiede e niente ha da perdere.
Nonostante i primi duri periodi di adattamento, Dawn passa quattro anni tutto sommato senza problemi, senza dare nell’occhio in nessun modo.
Nessuno, infatti, sembra prestarle troppa attenzione e Dawn cresce imparando alla perfezione le sue mansioni.
La sua è una sopravvivenza in cui, però, ha sempre dovuto nascondere la sua vera indole, la sua cultura ampliata dalle conoscenze tramandate da suo padre, la sua scaltrezza, il suo saper leggere e scrivere, cose non permesse alle donne in quell’epoca, soprattutto alla servitù.
Dawn è diversa dalle altre ragazze coi suoi pensieri sempre oltre, la sua tenacia e forza di volontà a cui si aggrappa sempre, in ogni momento della giornata.
E la sera, quando si chiude in camera sua lasciandosi alle spalle la giornata appena trascorsa, un cavalluccio di legno le fa compagnia e culla il suo sogno, l’unico oggetto che la tiene ancorata al pensiero di suo padre, l’unico oggetto in grado di darle conforto e farla sentire al sicuro sempre.
Ma è tutt’altro affare quando i suoi dolci e grandi occhi si posano sul Conte Terence Ibelin Cristopher.

imageL’immagine di un uomo bello, aitante e seducente le si para davanti agli occhi, un’immagine che, ahimè, inconsapevolmente non l’abbandonerà più.
Tanto affascinante quanto misterioso, il Conte Terence è un uomo che trasuda autorità e crudeltà da tutti i pori; il suo sguardo pungente è come una lama affilata che trafigge il cuore e scava in profondità, uccidendo lentamente.
A palazzo tutti lo temono e lo rispettano, ma d’altronde non hanno altra scelta: sono tutti obbligati a sottostare al suo volere.
Terence è “l’uomo di ghiaccio”, apparentemente privo di emozioni, e l’unico sentimento che sembra conoscere è la crudeltà.
Burbero e austero, é al contempo estremamente sensuale e affascinante, un uomo a cui è difficile resistere e che tutte le donne sognano di trovare nel proprio letto la notte, all’insaputa dei mariti.
Eppure si sa che pure il più duro tra gli uomini nasconde il lato più dolce, sincero e tenero di sé… Basta solo trovare la donna che sappia scovarlo!
E quella donna, per Terence, è Dawn, anche se loro ancora non lo sanno.

Terence non si è mai curato del suo personale, non hai mai prestato attenzione a quella bambina che lavora in casa sua da quattro anni, quella bambina che giorno dopo giorno si trasforma diventando una bellissima donna, sbocciando proprio come se fosse un fiore.
Ed è quasi per caso che, un giorno, Terence si accorge di lei…

“Lasciato il cavallo alle cure di Mr. Jenkins, salì a palazzo e camminando a lunghi passi attraverso il corridoio, gettò per caso l’occhio dentro al suo studio. Stava per avanzare distrattamente oltre, se non fosse che, qualche passo più avanti, la sua mente elaborò l’immagine colta un istante  prima, cosa che lo portò a tornare indietro.
Entrò con ostentata padronanza. «Che stai facendo?»
La serva, con le spalle ingobbite sopra un grosso tomo, ebbe un sussulto e ripose immediatamente il libro con aria contrita.  «Stavo solamente riordinando, Signore.»
Lui la guardò con sospetto puntando il suo bastone sulle assi del pavimento.
«Tu sai leggere?»
«No, assolutamente no, Signore» s’affrettò a mettere in chiaro lei.
«Volevo ben dire.»
Secondo Terence sarebbe stato davvero impensabile che una serva, poco più che una sguattera, per giunta una donna, sapesse leggere. Se non punibile, date le circostanze.
«Perdonatemi, Signore. Non sapevo che foste già di ritorno: preparo immediatamente il vostro tè.»
[…] «Conosci la storia di “Le Petit Chaperon Rouge”?»
«Come?»
«La signora Imbert non te l’ha raccontata?» Terence intinse un dito nella ciotola di curd sul vassoio e ne saggiò il sapore. «Le Petit Chaperon Rouge dà ascolto al lupo cattivo travestito da nonnina e finisce con l’essere mangiata. Lei e la sua nonnina».
Dawn deglutì cercando in tutti i modi di non guardarlo in faccia, sebbene le stesse davanti.”

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Un inizio non proprio promettente, non c’è che dire, ma che darà inizio ad un qualcosa di ancor meno promettente innescando un meccanismo in cui Dawn è destinata a farsi male. Molto male.
Qual’è il bello, dite voi?
Beh, il bello è che pure Terence è destinato a farsi male, forse anche più di Dawn, peccato che lui non ci abbia fatto i conti perché con una ragazza come lei, persino il più angusto dei segreti verrà svelato e il caro Conte lo capirà presto, molto presto…

“Nobili parole, nobili abusi” è una scatola di emozioni.
Inizi a leggere le prime pagine con curiosità dettata sia dalla sinossi che dalla copertina (più che azzeccata) del libro, e ti ritrovi catapultato nella storia all’istante.
Andando avanti con la storia, il lettore avrà la percezione di leggere come se stesse scartando pian piano un regalo scoprendone, di capitolo in capitolo, il contenuto fino ad arrivare alla fine dove lo stupore per quello che si cela dentro all’involucro vincerà su tutto il resto.
Milioni di emozioni accompagneranno la lettura di questo bel racconto: il lettore si ritroverà ad odiare Terence e amare Dawn ma anche a irritarsi per l’ingenuità di lei e ammettere di sentirsi terribilmente conquistato da lui.
Sembrerà di leggere tutto il libro come se il lettore fosse su una barca e fuori dalla cabina si alternassero momenti di calma piatta ad attimi di maremoto e bufere.

La trama è ben costruita e, nonostante verta quasi interamente sul rapporto tra Dawn e Terence, non annoia mai grazie ai momenti passionali vissuti dai due e ai colpi di scena che accompagnano egregiamente il racconto.
Diverse frasi di Shakespeare introducono i capitoli rendendo stuzzicante ed intrigante la lettura come se, leggendole, se ne assaporasse il contenuto pregustando le vicende descritte in ogni capitolo.
La scrittura di Anna è elegante, scorrevole e piacevole, rende giustizia all’ambientazione storica del racconto, senza mai essere pesante o poco chiara.
Tutti i personaggi sono descritti in maniera impeccabile e tutti interpretano alla perfezione il proprio ruolo.
Il finale?
Beh, è senza dubbio la parte più sorprendente e sconvolgente di tutto il libro!!
Personalmente avrei preferito leggere altrettante pagine dopo la conclusione (…che non vi accenno neanche sotto tortura perché vale la pena di scoprirla da sé!), ma oggettivamente non posso dire altrimenti: può sembrare ambiguo inizialmente, ma in realtà è assolutamente in linea con tutto il racconto, con lo sviluppo della storia e dei personaggi stessi.

E se dopo queste parole ancora non sono riuscita a convincervi a leggerlo…
Non mi resta altro da dire se non: LEGGETELOOOO!!
Non ve ne pentirete, parola di Notters! 😉

Edna ❤

 

 

Nobili parole, nobili abusi

 

 

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Un pensiero su “Recensione di: “Nobili parole, nobili abusi” di Anna Chillon

  1. Lucy Dale ha detto:

    Bellissima recensione! Questo romanzo è così intenso da sconvolgerti completamente.
    Anche io avrei continuato a leggere altre pagine dopo la parola fine.

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