Ciao Antonella,
eccoci qui con la nostra breve chiacchierata 🙂
Grazie a te ed Argeta ho avuto la possibilità di leggere e recensire per Notting Hill Books “Questo nostro dolce Natale” (chi si fosse perso la recensione clicchi qui!), un libro che mi ha colpito molto per la profondità dei sentimenti che tratta e per le emozioni che sei riuscita a regalarmi come lettrice.
Ciao Julie, ringrazio te per aver letto e apprezzato il mio ultimo romanzo e il Blog per avermi ospitato.
Cominciamo con le domande, non vedo l’ora di svelare qualche curiosità in più ai lettori che hanno già avuto il piacere di leggere questa storia e soprattutto di incuriosire chi ancora non l’ha fatto! 🙂
- “Questo nostro dolce Natale”, è una storia toccante, in cui il Natale è cornice e co-protagonista, una storia in cui riusciamo ad apprezzarne l’atmosfera solo dopo aver superato tante perplessità, tante paure insieme a Lucy, la protagonista femminile.
Come è nata l’idea di scrivere questa storia?Non ti nascondo che all’inizio doveva trattarsi di una semplice storia natalizia, lì dove la protagonista, esasperata dal Natale, riusciva poi a ricredersi grazie alla forza dell’amore, mantenendo però un tono ironico e leggero. Io però, non ho mai amato le cose semplici, scontate e banali e molto spesso riesco da sola a complicarmi la vita. Ecco cosa è successo con Questo nostro dolce Natale. Ho iniziato subito le ricerche riguardo all’ambientazione ed è stato amore a prima vista con la Svezia perché oltre a essere un paese nordico con la tradizione radicata del Natale, comprende anche altre numerose leggende e usanze, come quella legata alla festa della Luce e così è nata Lucy con la sua paura e il suo passato oscuro
- Immagina di dover dividere in percentuale il tuo racconto, quanto è reale e quanto invece è frutto della tua fantasia?
Quale delle due parti farti, ammesso e non concesso che ci siano entrambe, hai fatto più fatica a scrivere?La storia di Lucy è tutto frutto della mia fantasia, ma non nascondo che i sentimenti e le sensazioni della protagonista sono tutti reali e mi appartengono oltre il 70%. Anche io ho la mia Thilda a cui sono legata, per la quale continuo a vivere per vedere nuove albe al posto suo. È stato dunque difficile mettere a nudo le paure e al tempo stesso è stato terapeutico; quando poi ho inserito il punto finale mi sono sentita vuota ed ero quasi tentata dall’appendere la penna al chiodo. - Il libro racconta la storia di Lucy e William, due personaggi molto diversi tra loro ma anche molto simili. Cosa puoi raccontarci di loro?Lucy e William sono l’emblema del detto “gli opposti si attraggono”, quindi il loro rapporto, il loro amore sfiora la perfezione. Lucy è il buio, la sfiducia, il passato, il senso di colpa, la paura di amare, sorridere e vivere in maniera rumorosa; lei è lì, nascosta in un angolo, in silenzio e a sperare di non essere vista intanto che il tempo scorre e lascia segni. William, invece, è luce, è rumore, vitalità, un tornado di ottimismo e sorrisi nonostante i suoi segreti; lui è un uomo disposto a mettere da parte le sue pene per alleggerire la coscienza di Lucy. Ecco, lui ci insegna che nella vita, qualsiasi cosa ci accada, il sorriso non deve mai venire meno così come la speranza. Io sono dell’idea che ciascuno di noi ha bisogno di avere al proprio fianco una Lucy o un William per sentirsi completo e appagato.
- Oltre a “Questo nostro dolce Natale” hai scritto altri libri come “Profumo d’amore a New York”, “Manchi solo tu”, “Un’estate a Rimini per innamorarsi”… Se ti chiedessi di definirli con una parola?Parto dal principio. Profumo d’amore a New York è RISCATTO, quello che Sofie merita e la vita le concede. Un’estate a Rimini per innamorarsi è SPENSIERATEZZA, come l’amore spensierato e innocente che Vito conosce e prova per Camilla. Manchi solo tu è REALIZZAZIONE, come il sogno realizzato di Donny. Questo nostro dolce Natale è RINASCITA; Lucy ritorna a vivere per se stessa, per William e anche per Thilda.
- Qual è il tuo rapporto con la scrittura? Quando hai iniziato a scrivere e c’è un perché, se posso chiedertelo?La passione per la scrittura è nata con me, anche se all’inizio l’ho sempre sottovalutata, non le ho mai dato troppa importanza e la ritenevo normale, così come è stato normale relegarla in un angolo perché ero troppo presa dallo studio o dalla vita. Poi una mattina di nove anni fa mi sono svegliata con una storia per la testa e non era un sogno; si trattava della prima protagonista di una mia storia che pretendeva di essere scritta nero su bianco su una pagina di Word e così è stato. Da allora ho iniziato a coltivare questa passione fino a quando quattro anni fa, per problemi di salute ho lasciato il mio lavoro e la scrittura mi ha assorbito completamente diventando un mio bisogno primario.
- Ho visto che tra pochissimo uscirà il nuovo romanzo scritto a quattro mani con Rujada Cordì, “Un weekend per quattro”, hai voglia di raccontarci qualcosa di questa nuova storia?Questa nuova storia è nata un po’ per gioco e un po’ per sfida. Non è
la prima volta che scrivo a più mani con altri appassionati di scrittura come me, anche se questa volta parliamo di un romanzo vero e proprio. Non è facile unire due stili diversi di scrittura, fondere le idee di due cervelli che forse, qualche problemino ce l’hanno se poi arrivano a realizzare quello che abbiamo fatto Rujada ed io 😛 Abbiamo scelto i protagonisti di una delle nostre storie, rispettivamente di Un’estate a Rimini per innamorarsi con i miei Vito e Camilla, e Un cameriere solo mio nella mia vita (im)perfetta con Elisa e Alex di Rujada e abbiamo creato un mondo parallelo nel quale si incontrano/scontrano. È un romanzo divertente, a tratti folle e inverosimile che ha fatto ridere e divertire noi per prime e speriamo davvero che possa contagiare i lettori e regalare loro qualche ora di spensieratezza.
- Oggi, oltre a libro con Rujada, stai lavorando a qualche progetto, qualche nuovo romanzo bolle in pentola? 🙂Oddio! Ho perso il conto del lavoro che ho tra le mani. Posso dirvi che continua la mia collaborazione con Butterfly Edizioni e presto ci sarà una nuova pubblicazione con tanto amore e un pizzico di passione in più; sto finendo di editare il seguito di Un’estate a Rimini per innamorarsi che all’inizio non era previsto, ma i lettori me l’hanno richiesto e per me è stata una vera gioia continuare a scrivere di Vito e Camilla. Per giunta mi sono ispirata a un noto Chef della tv per descrivere il mio personaggio maschile e proprio in questi giorni, ho avuto il piacere e l’onore di apprendere che lui ne è entusiasta. Ho una pubblicazione anche con un’altra casa editrice free ma non so ancora se posso rivelare il nome, poi ci saranno due antologie a cui prenderò parte, una in particolar modo è a scopo benefico e i diritti d’autore saranno devoluti per intero a favore di una onlus di cui faccio parte perché riguarda una malattia genetica rara di cui io stessa sono affetta. E poi tanti altri lavori, alcuni dei quali ancora da terminareAdesso qualche domanda per conoscere un po’ di più “la tua scrittura”…
- Abbiamo conosciuto autrici che scrivono a penna, altre al pc, alcune fanno invece un misto, abbozzano manualmente i loro capitoli e nella revisione li battono su tastiera: e tu?Io sono avanti con i tempi, uso il riconoscimento vocale! Scherzo 😛 anche se in realtà l’ho utilizzato per qualche tempo perché soffro di tendinite e passare giornate intere a scrivere non aiuta. Comunque in passato scrivevo anche io su un quaderno per poi trascrivere tutto al pc ma adesso lo ritengo un lavoro troppo lungo e dispersivo, quindi uso solo ed esclusivamente il computer ad eccezione degli appunti o annotazioni, quelle le scrivo a penna sulle mie adorabili agendine.
- Moltissimi tuoi colleghi ci hanno raccontato che per trovare la giusta ispirazione seguono un rito particolare, hanno un portafortuna, un luogo speciale in cui rifugiarsi… E’ anche il tuo caso?Ho bisogno solo di silenzio e di abolire telefono e citofono. Mentre prima riuscivo a scrivere anche per strada sulle bozze del telefono o in casa mentre qualcuno guardava la tv ad alto volume nella mia stanza, ora non voglio sentir fiatare una mosca.
- Ultima domanda a bruciapelo: cosa ti aspetti da questo 2016?Bella domanda! Avrei una lista lunga e piena di desideri ma ho imparato da qualche tempo a non pensarci troppo, a prendere la vita così come viene. Spero solo di riuscire a terminare tutte le storie che mi frullano in testa e riuscire ad abbracciare dal vivo alcune delle colleghe conosciute qui sui social. Chi viene al Salone del Libro a Torino? :p
Grazie Antonella per questa chiacchierata, per il tempo che ci hai dedicato e per le emozioni che ci hai regalato.
Julie. ❤
Io ringrazio ancora te, Julie e questo fantastico Blog che ospita tanti autori emergenti, dando noi l’opportunità di farci conoscere e far conoscere i nostri lavori. ❤